Mercoledì 25 aprile ci siamo uniti alla manifestazione per l’ anniversario della liberazione dal nazifascismo, esponendo uno striscione antifascista e distribuendo un volantino sulle recenti iniziative neofasciste patrocinate dal comune.

In questo contesto il sindaco Caselli ha immediatamente richiesto alle forze dell’ ordine di identificare gli appartenenti al Gruppo di Autodifesa del Fassbinder e, nel corso del controllo di polizia, anche il comandante dei vigili Stefano Faso, per quanto estraneo alla gestione dell’ ordine pubblico, ha deciso di intromettersi.

Esattamente come sabato scorso la situazione si è stemperata grazie all’ intervento dei presenti i quali, irritati dall’ uso strumentale della facoltà di identificazione, hanno fornito i documenti in solidarietà. Quanto accaduto dimostra solo una cosa: se a Sassuolo c’è qualcuno fuori luogo questo è Caselli.

E’ inaccettabile che in questa città ogni volta che qualcuno manifesti liberamente il proprio pensiero, venga identificato con chiaro intento dissuasivo ed intimidatorio.

Il 12 maggio terremo una iniziativa in sala Biasin a Sassuolo. Cosa dobbiamo aspettarci: che Caselli mandi le polizia a chiedere i documenti a tutti coloro che parteciperanno?

Per noi un fascista rimane sempre un fascista.

(Gruppo di autodifesa)