In preda ad un delirio religioso ma anche sessuale, accoltellò la badante ucraina di 45 anni con cui aveva una relazione. La donna, che nell’aggressione era stata colpita al collo in modo grave, ha riportato una forma di paralisi ed è tuttora sottoposta a cure e riabilitazioni nel centro specializzato di Montecatone. L’uomo – M.B., marocchino di 30 anni che la notte del 19 febbraio provò a decapitare la donna a Bologna – andrà in un ospedale psichiatrico giudiziario. Una consulenza chiesta dal pm Enrico Cieri ha stabilito che è afflitto da una schizofrenia. Il pm ha chiesto e ottenuto dal Gip il ricovero coatto in opg.

Intanto l’inchiesta che lo vede accusato di tentato omicidio volontario aggravato e premeditato è stata chiusa, ma l’uomo – se dovesse essere rinviato a giudizio – potrebbe a questo punto essere prosciolto per infermità.

Nell’inchiesta sono stati sentiti anche diversi familiari ed è emerso che la patologia, prima in forme lievi poi sempre più grave, si era manifestata da diverso tempo, al punto che il padre aveva consigliato ai fratelli di farlo visitare da qualcuno. Stando a quanto hanno accertato gli inquirenti, l’uomo ha spiegato di aver accoltellato la donna perchè la relazione sessuale che aveva con lei lo faceva sentire ‘impuro’. A quanto pare infatti la coppia aveva dei problemi di relazione, a cui l’uomo aveva cercato di ovviare tramite la lettura del Corano.