Una delegazione del Marocco è in visita a Reggio EMilia in questi giorni per dar seguito alla Convenzione siglata lo scorso ottobre dal Governo marocchino con il Comune di Reggio e la fondazione Mondinsieme, una convenzione – la prima di questo genere in Italia – per promuovere iniziative concrete per l’integrazione della comunità marocchina residente a Reggio Emilia: 3.300 persone. Tra queste la riqualificazione del parco delle Paulonie nel quartiere della stazione e la realizzazione di corsi di formazione linguistica e culturale per giovani marocchini e reggiani.

Nel corso della visita in città, la delegazione – composta da Abdellatif Mâzouz, ministro per i rapporti con la comunità dei cittadini marocchini residenti all’estero, Hassan Abouyoub, ambasciatore di sua maestà il Re del Marocco, Driss Rochi, console generale di sua maestà il Re del Marocco a Bologna, e Jaafar Debbarh, direttore del polo sociale ed educativo presso il ministero per i cittadini marocchini residenti all’estero – si è recata oggi all’istituto Filippo Re per incontrare studenti e docenti della scuola e per consegnare gli attestati ai giovani dell’istituto superiore Filippo Re e del liceo Moro che hanno frequentato i corsi di lingua araba organizzati presso l’istituto.

Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, l’assessore alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini e la delegazione marocchina hanno incontrato la stampa per illustrare lo stato d’avanzamento della Convenzione. Particolare attenzione è stata data all’inizio dei lavori per la riqualificazione del parco delle Paulonie, un intervento, che si avvale di un contributo di 50mila euro da parte del Governo del Marocco e che Delrio ha definito per le sue modalità, “unico in Italia e forse in Europa”.

“Siamo onorati che il Governo del Marocco abbia scelto Reggio Emilia – ha detto Delrio – per finanziare un’opera pubblica. È importante la scelta del Governo di un altro Paese di investire in una realtà, quella reggiana, della quale fanno parte anche tanti cittadini di origine non italiana, che contribuiscono allo sviluppo della comunità nella sua interezza”.

“Siamo europei, impegnati nella costruzione della Casa comune europea – ha aggiunto Delrio – E non dobbiamo mai dimenticare che l’Europa si proietta con decisione nel Mediterraneo e verso gli altri Paesi che sul Mediterraneo si affacciano. Il Mediterraneo è, come diceva Giorgio La Pira, un mare di pace: dai Paesi che vi si affacciano nascono la civiltà e la democrazia. E’ così oggi, è così da sempre: il Mediterraneo è un mare comune, che da millenni favorisce scambi di identità, conoscenza, saperi: al mondo e

alla cultura arabi dobbiamo ad esempio la matematica. Oggi continuiamo ad alimentare questa apertura, in chiave di scambio interculturale, di incontro tra i popoli, consapevoli che le diversità sono una risorsa, non un problema”.

Un’azione, la Convenzione di Reggio Emilia, definita dall’assessore Corradini “un’alleanza frutto di buone prassi divenute punto di riferimento in Italia e in Europa”.

Un intervento, quello a Reggio Emilia, motivato dal ministro Mâzouz con il fatto che “la città di Reggio Emilia è riconosciuta in Europa capitale dell’integrazione ed anche capitale dell’amicizia tra il Marocco e l’Italia”.

Il ministro Mâzouz ha ricordato inoltre i colloqui avuti in questi giorni con i ministri del Governo italiano, nel corso dei quali la parola dominante è stata “integrazione”. Rispondendo a Delrio, che aveva sottolineato l’importanza di sostenere gli sforzi di sviluppo democratico ed economico del Governo marocchino, Mâzouz ha sottolineato quanto sia convinta la scelta compiuta dal Marocco di avviarsi verso la strada delle riforme e della democrazia.

L’incontro con la stampa, al quale hanno partecipato anche Gianguido Nobili, dirigente della Regione Emilia Romagna, Cristiana Campani dell’ufficio comunale Funzionalità urbana e Nicoletta Manzini della Fondazione Mondinsieme, si è concluso con la consegna da parte del sindaco Delrio e del ministro Mâzouz degli attestati di partecipazione ai corsi di arabo seguiti da ragazze e ragazzi del liceo Moro, presenti in sala insieme agli insegnanti. E’ seguito il via ai lavori al parco Paulonie, un’area dove la presenza di cittadini di origine marocchina è particolarmente consistente, dove si è recata la delegazione con il sindaco.

L’intervento – che si avvale di un contributo di 50mila euro da parte del Ministero Incaricato della comunità marocchina residente all’estero – consentirà di realizzare nuovi arredi e strutture per bambini, un piccolo teatro e un rinnovato campo sportivo. L’accordo con lo Stato marocchino si inserisce in questo progetto, prevedendo la realizzazione anche di una grande decorazione realizzata con materiali originali del Marocco su progetto di uno dei maggiori artigiani ‘Maalem’ di quel Paese. Le Paulonie diventerà un nuovo tipo di area di socializzazione attrezzata con elementi didattici, grazie alla creazione di aree dove potranno essere realizzate iniziative dedicate in particolare all’educazione al riciclo dei materiali usati, che si avvarrà del contributo del centro di riciclaggio creativo ‘ReMida’.

Nelle limitrofe aree delle vie Sani e Paradisi sono invece in via di completamento gli interventi di riqualificazione del verde e la realizzazione del nuovo campo da calcio.

Le iniziative formative sostenute dal governo marocchino e dal Comune di Reggio proseguiranno nei prossimi mesi. Nel periodo estivo, 10 studenti universitari residenti a Reggio Emilia potranno infatti partecipare per 15 giorni all’Università estiva del Marocco e 30 studenti degli istituti superiori saranno ospitati in vacanze studio di 15 giorni nel Paese nordafricano.

Tra gli impegni del Governo del Marocco, vi è infine quello di donare libri alla biblioteca comunale di Reggio Emilia per creare una piccola sezione di cultura marocchina all’interno della ‘Panizzi’.

La convenzione firmata dallo Stato del Marocco, che è gestita dalla Fondazione Mondinsieme e avrà validità triennale, costituisce un importante riconoscimento del valore delle politiche reggiane per il dialogo interculturale. Un riconoscimento che nei prossimi mesi sarà con ogni probabilità confermato dai Governi di altri Paesi nordafricani, con i quali sono in corso contatti per la realizzazione di accordi simili.

Con oltre 3.300 persone, quella marocchina è tra le prime e più numerose comunità di migranti residenti a Reggio Emilia, dove l’arrivo dei primi marocchini risale agli anni Settanta.