Più tutele per i campi acquiferi di Cognento e l’individuazione di nuove zone di riserva, anche queste tutelate, per la perforazione di nuovi pozzi in caso di necessità. Sono queste le integrazioni inserite da Provincia e Comune di Modena allo Studio di impatto ambientale per la salvaguardia delle risorse idriche dei campi acquiferi di Cognento, realizzato dai gestori Hera e Aimag inviato in questi giorni da Atersir (ex Ato) alla Regione, in vista della procedura di Valutazione dell’impatto ambientale sull’area connessa al rilascio delle concessioni a estrarre l’acqua dai pozzi stessi.

«Intensifichiamo le tutele – sottolinea Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente e vice presidente Atersir – attraverso una più puntuale applicazione della normativa, ma soprattutto individuando tre nuove fasce di riserva di tipo B, dove non si potrà fare nulla se non perforare nuovi pozzi. Si tratta di campi acquiferi da preservare per il futuro, tra i più importanti del territorio, alcuni dei quali con presenza di nitrati».

Una di queste zone di riserva di tipo B è situata tra via D’Avia e via Aristotele e, in attesa dell’eventuale perforazione di nuovi pozzi, è destinata esclusivamente a verde pubblico. Le zone di riserva di tipo A esterne a quell’area, invece, sono state riconfigurate e ampliate per renderle maggiormente funzionali alle future esigenze di utilizzo dell’acquifero di Cognento a scopi idropotabili. Nel documento, inoltre, vengono riperimetrate le zone di rispetto assoluto (dieci metri intorno ai pozzi), le aree di rispetto dove non sono ammesse attività considerate impattanti (tra cui allevamenti, dispersione di reflui o fanghi anche se depurati, spandimento di liquami), mentre per altri interventi come quelli residenziali, viene meglio definita la normativa con prescrizioni restrittive in gran parte già recepite dal Comune.

«Il provvedimento – commenta Gabriele Giacobazzi, assessore alla Programmazione e alla Gestione del territorio del Comune di Modena – garantirà la sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici che si valuterà di realizzare nell’area».

Ora l’iter prosegue con il riavvio della procedura di Valutazione d’impatto ambientale da parte della Regione, che si concluderà in tempi non brevi, sulla base della quale Provincia e Comune saranno chiamati ad adeguare i propri strumenti urbanistici (Ptcp e Psc) alle nuove previsioni, che comunque rappresentano già da ora in poi, misure vincolanti per le scelte da operare in quell’area.