“E’ come se il fiume più grande d’Italia si trovasse a lambire, durante le piene, una finestra costruita cent’anni fa. Oggi interveniamo, con un progetto a suo modo monumentale, per rendere più sicura una grossa fetta di pianura compresa tra Ferrara, Mantova e Modena”. Parole di Ada Giorgi, presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po che invita la popolazione all’incontro con amministratori e esperti del settore previsto per venerdì 11 maggio, alle ore 11, quando a Moglia di Sermide si terrà la giornata dal titolo “Quando il Po fa paura. Progetto per la nuova controchiavica di Moglia di Sermide”. Si aprirà, così, col botto la settima edizione della Settimana nazionale delle Bonifiche voluta, in Italia, per valorizzare l’attività e il presidio dei Consorzi di Bonifica.

“Accade, infatti – prosegue la presidente – che la controchiavica a valle dello stabilimento idrovoro ex Agromantovano Reggiano necessitasse di un intervento risolutore della sua vetustà. Abbiamo ritenuto economicamente vantaggioso (oltre che a salvaguardia di questo manufatto storico) costruirne una nuova. Di fatto una ‘grande porta’, tra il Po e il canale, col compito di sbarrare l’ingresso delle acque quando fiume più grande d’Italia, in piena e in caso di rottura invaderebbe una fetta di Pianura Padana come se si rompesse un argine creando devastazione. Non era facile, in un momento di crisi, preventivare un’opera simile eppure, oggi, grazie al coinvolgimento di diversi enti che sin da ora ringraziamo presentiamo il progetto (dal costo preventivato di 7 milioni 800 mila euro”.

La giornata di incontro e presentazione prevede gli interventi di: Ada Giorgi, presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po; del nuovo sindaco di Sermide, Alessandro Pastacci, presidente Provincia di Mantova; Roberto Ravello, presidente Aipo; Laerte Manfredini, direttore del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po; Luigi Fortunato, direttore Aipo; Daniele Belotti, assessore al territorio della Regione Lombardia; Carlo Maccari, assessore alla semplificazione e digitalizzazione della Regione Lombardia; Anna Maria Martuccelli, direttore generale Anbi. Conduce Gabriele Arlotti, giornalista.

L’impianto di Moglia di Sermide è uno dei più grandi esempi di impianti di scolo realizzati nei primi decenni del Novecento (tra il 1903 e il 1907). Impianto monumentale ma non solo: la funzionalità dello stesso è garantita dall’ente consortile che, negli ultimi anni lo ha attivato sempre più spesso assolvendo il suo compito a favore della sicurezza di un comprensorio di 33.100 ettari compreso in destra Po. Per altro, da funzioni sanitarie e igieniche di scolo dei primi decenni del secolo scorso, oggi assomma ruoli di irrigazione e presidio dell’ambiente. Qui son ancora attive otto pompe giganti Franco Tosi e un caratteristico stile liberty dell’arredamento industriale. Ma, soprattutto, a valle dell’impianto c’è una grandissima fetta di Pianura Padana coltivata, abitata e industrializzata.