Mendez, il protagonista de “Il Circo della Farfalla”, di fronte all’uomo senza gambe e senza braccia dichiara : “Tu sei magnifico!”, intravedendo in lui qualcosa di più grande del suo corpo incompleto. Forse per la prima volta Will incontra qualcuno che lo guarda per quello che veramente è.

Questo vale anche per noi: siamo tutti differenti, ma tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia “credito di un giorno di simpatia totale, da uomo a uomo”, per dirla con Pavese.

Carlos Ibay chiede ogni giorno a Dio il miracolo della guarigione dalla sua cecità.

Anche noi dovremmo chiedere di guarire dalla nostra per poter ricominciare a vedere i segni di qualcosa di nuovo che irrompe nel reale, i segni portati dagli artisti che abbiamo ospitato; da tutti coloro ai quali brillavano gli occhi dopo aver assistito agli spettacoli; dalle bambine non vedenti della Fondazione Hollman che, fiduciose, si lasciavano guidare arricchite dai rapporti umani che il loro limite impone…

Ma Carlos ci tiene anche a sottolineare: “Io chiedo il miracolo di cominciare a vedere … sai vorrei vedere il volto delle persone che amo ma, se questo non avverrà, chiedo di accettare ed amare la mia condizione vivendola nella gioia”.

La novità non è necessariamente il cambiamento di una condizione, ma l’apertura del cuore a nuove possibilità. Magari proprio quando non te lo aspetti più.

“… Quando un giorno da un malchiuso portone/tra gli alberi di una corte/ci si mostrano i gialli dei limoni” [è rimasto aperto uno spiraglio, per sbaglio forse, un mal chiuso portone; si è affacciato qualcosa di affascinante che ha permesso un momento insperato di letizia, di bellezza, di conforto]“e il gelo del cuore si sfa” (1). [Il gelo del cuore si sfa!]

I segni che abbiamo visto interferiscono con una quotidianità apparentemente ricca e vivace, ma in fondo inconcludente e scoraggiata, che non scioglie il cuore. Ma un bel giorno – per breve tempo, lo spazio di una serata, un attimo…. – il cuore si riaccende, assetato, quando, per qualche grazia del cielo, si squarcia il velo dei pensieri soliti per far spazio all’imprevisto.

Siamo tutti differenti e tutti abbiamo bisogno di queste interferenze che rompono la consuetudine e riaccendono nel cuore la speranza.

(Sergio Zini, presidente della Cooperativa Sociale Nazareno)

 

(1) E.Montale – I limoni – Ossi di seppia, 1925