Lunedi è stata una brutta giornata. Lascia infatti profondamente perplessi il fatto che qualcuno si sia preso la responsabilità di convocare l’assemblea dei soci Iren nel bel mezzo delle elezioni, creando di fatto una situazione in cui due dei capoluoghi coinvolti erano rappresentati da sindaci a mandato scaduto e, nel caso di Parma, da un commissario.

Questo atto di scarsa considerazione per gli amministratori ha sicuramente influito sulle condizioni di svolgimento di quest’assemblea, ma nonostante ciò il PD non può che manifestare apprezzamento per l’azione condotta dai sindaci reggiani, che è stata forte, con motivazioni che hanno raccolto consensi aggregando anche i piccoli azionisti: un fatto che dovrebbe dare risposta a chi parla in questi giorni di amministrazioni lontane dai bisogni dei cittadini. I sindaci reggiani, oltre a richiedere un aumento dei dividendi, hanno anche chiesto fortemente l’abbassamento degli stipendi, delle indennità, l’eliminazione dei benefit del CdA.

Richieste che arrivano sia in considerazione dall’attuale situazione economica, ma anche in ragione della rilevanza pubblica di Iren e che pertanto consigliano l’adozione di misure già adottate dal governo Monti con il decreto Salva Italia.

Oggi, a fronte di questi fatti, siamo ad augurarci che tra otto giorni, con l’insediamento dei nuovi amministratori, ci siano di nuovo le condizioni per riaprire il confronto attorno a temi di assoluto valore per le nostre comunità che non possono essere liquidati con un voto senza discussione. Prima di pensare a fusioni e altri scenari, crediamo sia fondamentale attendere che si costituisca una azione di governance unitaria che porti avanti i temi auspicati dai sindaci. Solo con queste condizioni si potranno aprire nuovi scenari.

(Roberto Ferrari, Segretario provinciale Partito Democratico – Giammaria Manghi, Responsabile Enti Locali Partito Democratico)