Il Consiglio Regionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Regione Emilia Romagna (FREO-OM), riunito a Parma sabato scorso, ha fatto il punto, nell’ordine dei suoi lavori, sulla difficile situazione in cui versano le popolazioni delle provincie di Modena e Ferrara a seguito dell’evento sismico iniziale ed allo sciame sismico continuo che da allora si sta attivamente presentando.

Ancor più ha preso atto della delicata situazione sanitaria quale conseguenza degli eventi sismici che peraltro hanno determinato severe lesioni alle strutture ospedaliere del modenese determinando l’inagibilità e la pericolosità di almeno tre strutture sanitarie pubbliche ed anche di molti ambulatori e studi di medicina generale e di odontoiatria.

Da parte di tutta la classe medica emiliano romagnola si sente il dovere di comunicare la propria vicinanza ai medici delle provincie interessate e agli Ordini Provinciali coinvolti, valutando positivamente quanto questi stiano facendo per garantire in modo ottimale l’assistenza medica per i cittadini colpiti e provati dall’evento naturale.

La Federazione medica regionale esprime altresì la sua vicinanza alla popolazione avversata da questa situazione così delicata e precaria, che la colpisce anche e non solo psicologicamente, e conferma la volontà e l’impegno di continuare ad adoperarsi in modo efficace affinché i medici operanti nelle zone interessate possano continuare a fornire tutte le prestazioni necessarie ai pazienti che hanno in cura, forti della solidarietà che proprio la classe medica sta dimostrando al suo interno in modo concreto e senza clamore.

In ogni caso si deve segnalare come anche la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (FNOMCeO) si sia già mobilitata ponendo in essere tutti gli strumenti di ausilio per la comunità medica delle zone terremotate perché non vi sia interruzione dell’attività di diagnosi e cura per le popolazioni così provate dall’evento sismico così intenso e prolungato.

La comunità medica della Regione Emilia Romagna in quest’ottica deve in ogni caso rivolgere un pressante appello alla Parte Pubblica Regionale perché si adoperi per evitare taluni incomprensibili passaggi burocratici che stanno limitando il lavoro di taluni medici non più in condizione di professare nei loro studi resi inagibili e, così facendo, si può consentire seppur in provvisorietà l’esercizio della professione presso gli studi a loro volta messi a disposizione da quei colleghi solidali, non interrompendo in alcun modo il rapporto di cura coi loro pazienti.

(A nome della FRER-OM Il Presidente Pierantonio Muzzetto)