Il Consiglio comunale di Modena ha approvato il bilancio preventivo 2012 con il voto favorevole del Pd, contrario delle opposizioni (Pdl, Udc, Idv e Modenacinquestelle.it) e l’astensione di Sinistra per Modena. Lega moderna si è avvalsa del non voto e Lega nord è uscita dall’Aula per non partecipare al voto.

L’ok al documento è arrivato intorno alle 22 di lunedì 11 giugno dopo una seduta di circa sei ore. La presentazione del bilancio preventivo in Consiglio da parte del sindaco era avvenuta lunedì 14 maggio, mentre prima del voto sono state illustrate le sei delibere accessorie al bilancio e i 12 emendamenti, oltre agli ordini del giorno proposti dai gruppi consiliari.

Degli emendamenti sono stati approvati i quattro proposti dal sindaco, i due del Pd su piazza XX settembre e sulla riduzione dell’Imu per gli alloggi delle società cooperative a proprietà indivisa, quello di Pd e Sinistra per Modena per destinare 24 mila euro del fondo dei gruppi consiliari a iniziative di solidarietà per i territori colpiti dal terremoto. Tutti hanno ottenuto il voto del Pd, il secondo e il terzo anche quello di Modenacinquestelle.it e Idv. L’ultimo anche quello di Sinistra per Modena che si è astenuto sugli altri.

Dei tre ordini del giorno proposti in corso di seduta è passato, con il voto favorevole del Pd, contrario delle opposizioni e l’astensione di Sinistra per Modena, quello del Partito democratico illustrato da Elisa Sala. Sul fronte della spesa l’odg impegna la Giunta ad avviare un percorso di analisi con azioni di razionalizzazione e spending review. Sul versante delle entrate dovranno essere previste forme di riduzione o eliminazione dell’Imu per le imprese colpite dal sisma e per chi affitta immobili ai terremotati. Infine, con la mozione si intende sostenere le aziende creditrici della Pubblica amministrazione facilitando l’incasso dei crediti e promuovendo azioni per favorire la revisione del Patto di stabilità.

Bocciati invece i due ordini del giorno presentati dal capogruppo del Pdl Adolfo Morandi per la riduzione delle aliquote Imu alle attività produttive e per implementare la spending review (analisi e valutazione della spesa) relativa ai conti comunali. A favore dei due odg hanno votato Pdl e Lega moderna, contrari il Pd e Sinistra per Modena, astenuti Modenacinquestelle.it e Idv.

“I tagli al bilancio sono significativi ed è stato difficile operarli; ci siamo dovuti fermare dove l’ulteriore abbassamento dei costi avrebbe portato a un peggioramento del livello dei servizi”, ha spiegato il sindaco Giorgio Pighi a conclusione del dibattito. “Si deve trovare un equilibrio tra il necessario rilancio dell’economia e la coesione sociale che deve rimanere intatta ed è il risultato di una rete di servizi in cui chi ha bisogno riesce ad avere una risposta: questa – ha aggiunto il sindaco – è la nostra idea di Stato sociale”.

L’assessore alle Politiche finanziarie e attuazione del programma Giuseppe Boschini ha evidenziato come il bilancio preventivo 2012 sia stato tagliato del 15% rispetto all’anno precedente: “Siamo davvero convinti che se usassimo ulteriori 20 milioni di euro per ridurre l’Imu, il parziale risparmio varrebbe il taglio di interi settori, come cultura, ambiente e sport?”, ha chiesto. “Ricordiamoci che la stessa spesa pubblica produce ricchezza, occupazione e redistribuzione. Ci sono limiti oltre i quali tagliare significa comprimere la ripresa – ha aggiunto – e il taglio dei servizi comporta per il cittadino spese maggiori rispetto all’aumento delle tasse”.

Nel dettaglio, il bilancio preventivo prevede 204 milioni di euro in parte corrente, escluso il rimborso dei prestiti, e circa 23 milioni e mezzo di investimenti. Grazie a forti processi di razionalizzazione e riorganizzazione di alcuni servizi nell’ambito del sistema di welfare-mix, la spesa dell’Amministrazione è stata ridotta di 10,4 milioni di euro (con risparmi su trasferimenti e contributi, costi per il personale, contenimento dei consumi energetici e delle spese per le utenze) e solo due sono le voci in crescita: 700 mila euro per il fondo di riserva e un milione e 200 mila euro per un fondo comunale per il sostegno all’affitto destinato alle famiglie a basso reddito e colpite dalla crisi economica e occupazionale. La manovra è completata da circa 25,8 milioni di maggiori entrate tributarie, in gran parte dovute all’Imu, che saranno utilizzati per coprire i minori trasferimenti statali, che passano dal 33 al 13 per cento del bilancio. Rispetto agli investimenti, le priorità sono le manutenzioni stradali e del patrimonio edilizio, interventi di edilizia scolastica e di edilizia residenziale pubblica per un valore complessivo di quasi 23 milioni di euro assicurando un pari livello di pagamenti.

OK ALLE DELIBERE SU IMU, IRPEF, AREE PEEP E PIP

Il Consiglio approva anche i documenti su servizi a domanda individuale, imposta di soggiorno e le modifiche ai Regolamenti tributari e per l’accertamento

Insieme al bilancio previsionale 2012, nella seduta di lunedì 11 gennaio, il Consiglio comunale ha approvato anche sei delibere cosiddette accessorie. Quella sulle aree peep/pip da cedere in proprietà o diritto di superficie è stata presentata dall’assessore alla Pianificazione e gestione del territorio Gabriele Giacobazzi, le altre cinque dall’assessore alle Politiche finanziarie e attuazione del programma Giuseppe Boschini. Si tratta delle decisioni sui servizi a domanda individuale, sull’addizionale Irpef, sull’imposta di soggiorno, sull’Imu e sulla modifica ai Regolamenti delle entrate tributarie e per l’adesione all’accertamento.

Tutte sono state approvate con il voto favorevole del Pd, contrario di Modenacinquestelle.it, Pdl, Idv e Udc, l’astensione di Sinistra per Modena e il non voto di Lega moderna, ad eccezione della delibera che definisce le aree da cedere in proprietà o in diritto di superficie nel 2012 alla residenza e alle attività produttive e terziarie nei Peep e nei Pip, che è stata approvata con il voto favorevole del Pd, contrario di Pdl e Udc, l’astensione di Modenacinquestelle.it, Sinistra per Modena e Idv, e il non voto di Lega moderna. La Lega nord, come per la votazione del bilancio, degli emendamenti e degli ordini del giorno, è uscita dall’Aula dichiarando di non voler partecipare al voto.

Nel dettaglio, le aree destinate alla cessione in proprietà o in diritto di superficie, per un totale di 153 alloggi e un importo di circa 1 milione 75 mila euro, sono i peep Albareto, Marzaglia nuova est, Marzaglia vecchia, Cittanova 1, Cittanova 2, Lesignana e Portile ovest. A queste si aggiunge un lotto commerciale ad Albareto extra Peep/Pip per 46 mila euro e ulteriori 770 mila euro derivanti dal riscatto di aree già concesse in diritto di superficie.

La delibera sui servizi a domanda individuale determina che i relativi costi, pari a 33,5 milioni di euro, vengano coperti per il 53,2 per cento mediante proventi da tariffe, contribuzioni ed entrate a specifica destinazione (17,8 milioni) e per la quota restante (15,7 milioni) dalle entrate generali di bilancio. I servizi si autosostengono per più di 1/3 (la copertura derivante esclusivamente da tariffe è del 34,5 per cento), ed “è significativo il calo del disavanzo tra spese ed entrate totali rispetto all’anno scorso, frutto del cambiamento della struttura dei servizi per accreditamento e delle esternalizzazioni affidate a fondazioni di diritto privato”, ha affermato Boschini illustrando il documento. I servizi individuati vanno dalle mense scolastiche ai centri estivi, dagli asili nido comunali al trasporto scolastico, dalle case albergo all’assistenza domiciliare, fino ai centri diurni, ai residenziali per disabili, musei, palestre, campi da calcio.

La delibera sull’addizionale Irpef modifica per l’anno 2012 l’aliquota prevedendo una differenziazione da 0,5 a 0,8 in base ai cinque scaglioni di reddito previsti. Il valore medio dell’aumento è di 13 euro a contribuente, ma il peso maggiore sarà a carico delle due fasce di reddito più alte che riguardano circa 9 mila persone in città: dai 55 ai 75 mila euro (0,78 per cento), oltre i 75 mila euro (0,80 per cento).

Il documento sull’imposta di soggiorno ha stabilito la sua entrata in vigore a partire dall’1 luglio e ne ha definito il regolamento. La spesa giornaliera varierà da 0,50 a 4 euro a seconda delle stelle delle categorie alberghiere e sarà inferiore per le altre categorie, per un totale previsto di entrate di 300 mila euro per il 2012. Tra le categorie esentate dal pagamento i minori fino a 12 anni; le persone in città per ricoveri, cure e terapie e gli accompagnatori; i volontari a sostegno della protezione civile e coloro che soggiornano nel comune a causa di eventi o calamità naturali.

La delibera sull’Imu istituisce la sperimentazione dell’imposta e determina aliquote e detrazioni per il 2012: abitazione principale al 5,2 per mille (con le detrazioni), le altre dal 4 al 10,6 per mille a seconda che si tratti di alloggi Acer, Erp, a patti concordati, in comodato gratuito, in affitto a canone libero o sfitti. I fabbricati agricoli sono all’1,5 per mille, i terreni al 9, i negozi e i laboratori al 10,2, così come i fabbricati produttivi e gli uffici, mentre le aree edificabili sono al 10,6.

Le novità introdotte nel Regolamento delle entrate tributarie sono tre: viene ridefinito l’importo minimo per versamento o rimborso di una serie di tributi (12 euro per l’Imu, 1,5 per l’imposta sulla pubblicità temporanea e per i diritti sulle pubbliche affissioni, 49 centesimi per l’imposta di soggiorno); viene esteso l’istituto della compensazione tra credito e debito anche tra tributi comunali diversi, pur senza automatismi; viene introdotta la rateizzazione del versamento per tutti i tributi locali a partire dai 2 mila 500 euro fino a un massimo di 18 rate mensili con pagamento degli interessi legali, su richiesta del contribuente in difficoltà economiche. Il Regolamento per l’accertamento si adegua a normative nazionali: con l’adesione la sanzione si riduce di 1/3 (non più di ¼) e della metà in caso di versamento delle somme dovute.

MAGGIORANZA: SCELTE DIFFICILI MA NECESSARIE

Il Pd: “La manovra di previsione preserva il welfare sociale. Imu e Irpef consentono di mantenere i servizi essenziali; al tempo stesso continueremo ad alleggerire la spesa”

Un dibattito di quasi sei ore ha preceduto l’approvazione del bilancio di previsione del Comune di Modena da parte del Consiglio comunale avvenuta lunedì 11 giugno. Il capogruppo del Pd Paolo Trande ha definito quello del 2012 “il bilancio più difficile della storia dell’Amministrazione modenese con un fabbisogno stimato di 36 milioni di euro, riconducibile per metà ai tagli del governo Berlusconi e per il resto a quelli del governo Monti, si è così dovuto costruire il bilancio con il 17% di entrate in meno”. Trande ha spiegato che il ricorso all’Imu serve a salvaguardare il welfare e che contemporaneamente l’Amministrazione ha intrapreso la spending review con un significativo calo di personale di 280 unità entro l’anno, oltre che delle consulenze. Ha parlato di “difesa del modello di welfare mix, rifiuto di tagli lineari e innovazione gestionali dei servizi”, precisando però: “Siamo consapevoli che chiediamo un contributo importante in un momento in cui sono molte le famiglie e le imprese in difficoltà, ma non avevamo altra scelta” e si è, infine, dichiarato deluso per la mancanza di una reale proposta di contromanovra da parte delle opposizioni, che partisse dal dato effettivo dei 36 milioni in meno: “Non è arrivato nulla di organico, solo proposte parziali e figlie di luoghi comuni, le solite stanche e ripetitive idee su affitti passivi e consulenze”. Un aspetto su cui ha insistito anche Michele Andreana che ha sottolineato “la straordinarietà della manovra dovuta a fattori nazionali e internazionali. Noi – ha aggiunto – abbiamo scelto di muoverci sia sul piano dei tagli che su quello delle entrate, cercando di agire sulle situazioni economiche più strutturate. Abbiamo scelto di non seguire la moda del puro taglio della spesa sociale, senza agire sulle riforme, perché pensiamo che non ci possa essere sviluppo senza una politica di equità”. Per Stefano Prampolini, che ha iniziato il suo intervento ricordando le vittime e i danni del terremoto, la crisi obbliga a rivedere la spesa pubblica e a intervenire sulle imposte, richiedendo sacrifici soprattutto alle famiglie. Il consigliere, che ha anche parlato dell’importanza di coesione sociale e reciprocità, ha sottolineato come il “Patto di stabilità, che tiene bloccati circa 23 milioni di euro, non premia la solidità del bilancio comunale”. Ha infine invitato ad attivare “una conferenza dell’organizzazione dei servizi per valorizzare le risorse umane”, tale strumento dovrebbe infatti consentire di motivare maggiormente le persone e di migliorare processi organizzativi. “Il risparmio – ha concluso – dovrebbe essere restituito al sistema produttivo per essere investito in servizi pubblici”. Giulia Morini ha ricordato come a livello nazionale la situazione non sia migliorata con importanti conseguenze sul bilancio comunale di cui ha evidenziato soprattutto la riduzione della spesa pari a 8,8 milioni di euro: “E’ stato fatto tanto e si è agito dove si poteva senza pesare sulle politiche sociali e sui servizi forniti”.

Terremoto e crisi economica graveranno ancora di più sul livello occupazionale a parere di Stefano Goldoni. “Il Comune – ha sostenuto – si trova in situazione drammatica con blocco del turnover e limitazione delle assunzioni: gli enti locali si sono sostituiti allo Stato ed è assurdo che lo Stato ci impedisca di assolvere a funzioni in cui esso è mancato”. Per Salvatore Cotrino “in questo difficilissimo contesto la proposta dell’Amministrazione mantiene, quando possibile, i capisaldi dell’azione politica in cui si riconosce, cioè la priorità delle politiche di welfare. Siamo consapevoli che il bilancio contiene scelte dolorose – ha aggiunto – come l’aumento dell’addizionale Irpef, pur utilizzata in maniera equa, e l’Imu. Sappiamo che dobbiamo essere pronti a ulteriori sacrifici che il Governo ci chiederà e dobbiamo provare ad alleggerire il peso del saldo del Patto di stabilità e il valore totale della spesa attraverso scelte innovative. Giancarlo Campioli ha infine definito l’idea dell’Udc di dimezzare l’Imu “suggestiva ma fuorviante e carente per quanto riguarda la copertura finanziaria”; ha sottolineato come “l’efficientamento, pur condiviso e praticato, potrà produrre risultati solo nel medio periodo”, mentre “l’imposta di soggiorno, nella misura in cui è stata determinata, non possa scoraggiare il turismo”. A nome del gruppo, il consigliere ha anche espresso parere contrario agli emendamenti di Idv e Pdl che attaccano sport, cultura, ambiente e, sistematicamente, associazioni e circoscrizioni, anziché valorizzare il loro sforzo.

Per Sinistra per Modena, Federico Ricci ha annunciato che “misurerà la Giunta sulle decisioni che prenderà già nelle prossime settimane e in base alle quali valuterà se ci saranno le condizioni per il voto favorevole. Oggi – ha concluso – tali condizioni non ci sono e ci asteniamo dal votare il bilancio di previsione che riteniamo “di passaggio” e gli emendamenti presentati dal sindaco e dal Pd, ad eccezione di quello sottoscritto anche da Sinistra per Modena.

OPPOSIZIONI: MANOVRA BASATA SULLE TASSE

Per i gruppi consiliari di minoranza si tratta di scelte sbagliate che peggioreranno la situazione economica di imprese e famiglie. Troppo modesta la riduzione di spesa

Pareri fortemente contrari al bilancio di previsione 2012 del Comune di Modena, approvato lunedì 11 giugno, sono stati espressi dalle opposizioni consiliari.

Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha affermato che la manovra è basata per il 70 per cento su tasse e ha ricordato che “ci sono gioielli di famiglia – le farmacie comunali – che rendono poco, il 3 per cento, e si potrebbero vendere con entrate superiori ai 15 milioni di euro, stimolando l’economia modenese e creando occupazione”. Per il consigliere, con l’Imu, considerato lo strumento più vicino all’imposta patrimoniale, si sarebbe dovuto pesare di più sulle seconde e terze case, piuttosto che sulle attività produttive; anzi Ballestrazzi ha invitato “ad abbattere l’Imu per le attività economiche per innescare un circolo virtuoso”.

Per il capogruppo del Pdl, Adolfo Morandi, “la manovra della Giunta è sbagliata e va bocciata, perché porterà significativo peggioramento della situazione economica per le imprese e quindi per le famiglie. La riduzione della spesa – solo 6,8 milioni di euro, poco più del 3 per cento – è troppo modesta visti i tempi di risorse calanti e l’aumento delle imposte colpirà le attività produttive, costringendo qualcuno a rivedere il proprio piano di investimento”. Per Morandi si doveva fare “una revisione del livello di spesa per i servizi con ulteriori esternalizzazioni e accreditamenti” e quelli non essenziali potevano anche essere azzerati, mentre la Giunta ha espresso “un alto grado di rigidità del sistema”. Sempre per il Pdl, Gian Carlo Pellacani si è detto profondamente deluso, avvertendo “la sordità della maggioranza verso certi argomenti” e ritenendo “il bilancio 2012 uguale a quello degli anni precedenti, con pochi tagli lineari e una valanga di nuove imposte. Non è un bilancio moderno che aiuta il territorio a crescere – ha aggiunto – porterà solo a un peggioramento”. Per Olga Vecchi la manovra è “una mannaia cruenta con il 75 per cento di tasse e solo il 25 per cento di tagli alla spesa, mentre ci sono ancora molti settori in cui è necessario intervenire”. La consigliera ha inoltre sottolineato che “la fondazione per le scuole dell’infanzia viene presentata come soluzione per il bilancio, mentre è una simulazione delle esternalizzazioni inesistenti, che spostano i costi senza ridurli e creando inutili carrozzoni”. Anche Sandro Bellei si è detto deluso, “perché la minoranza non ha potuto partecipare alla definizione del bilancio. Che fine hanno fatto – ha chiesto – i progetti nelle piazze e i compensi dell’architetto Botta? Siamo senza servizi pubblici e piazza XX settembre aspetta ancora un progetto, perché non farne, alora, un salotto cittadino?”.

Rossi Eugenia dell’Idv ha parlato di “testardaggine autoreferenziale e perniciosa dell’Amministrazione” e di “uno scivolamento progressivo nel peggio, perché sono state colpite le realtà più deboli”. Per la consigliera “è venuta meno la priorità del welfare, il settore in cui si è espressa quasi esclusivamente la razionalizzazione” determinando “un clima di schizofrenia in cui la città non può che collassare. Di fronte all’aumento di Imu, tariffe Hera e Tia, non c’è invece alcuna revisione delle partecipate che sono il vero salasso delle casse comunali”. Sugli emendamenti la consigliera si è detta favorevole a quelli dell’Udc e “scandalizzata” per quello firmato da Pd e Sinistra per Modena finalizzato a “un fondo per l’ordine degli psicologi, poiché anche loro devono fare volontariato come gli altri ordini professionali, sarà poi la protezione civile decidere come usare le risorse”.

Stefano Barberini di Lega nord ha spiegato “di non aver presentato alcun emendamento perché non sarebbe stato preso in considerazione, mentre si dovrebbe rielaborare completamente il bilancio” e ha quindi annunciato che sarebbe uscito dall’Aula al momento del voto. Ha definito “ridicola” la cifra di 24 mila euro, presi dai gruppi consiliari, destinati ai terremotati e ha concluso: “Pensare che non è stato previsto nulla mi fa sentire la politica lontanissima dalla gente. In tre anni non siete mai riusciti a coinvolgerci su strade comuni; non avete previsto nulla di nuovo rispetto agli ultimi 65 anni, questo dimostra la vostra incapacità di costruire qualcosa assieme a noi che rappresentiamo una parte importante della città”.

Davide Torrini dell’Udc ha definito il bilancio “una manovra di conservazione, di paura e frutto d’incapacità: Modena si arrocca sperando che la crisi passi e in futuro si possa continuare a gestire come negli anni di grande crescita del Pil. Sembra che questa gestione sia indipendente dalla situazione economica e sociale – ha aggiunto – mentre da anni c’erano segnali della crisi. Sul bilancio di quest’anno ho chiesto solo pochi tagli in più, ma il rimpasto di Giunta ha compattato il conservatorismo di questa città”.

Nicola Rossi capogruppo di Lega moderna, in sede di dichiarazione di voto, si è detto “così distante e in totale dissenso dalle logiche di questo bilancio da esprimere un non voto. Il governo del sindaco Pighi a Modena – ha osservato – è una fotocopia di quello di Monti a Roma: anche a livello comunale è stato eseguito un compito da bambini, cioè aumentare le tasse”.