Andrew Schenk, della Purdue University (Indiana-USA), è il vincitore di “The 7th FPNI PhD Symposium on FluidPower”.

E’ lui che, al termine della presentazione di 50 ricerche – effettuate da giovani ricercatori, studenti di dottorato di ricerca e giovani ricercatori industriali – si è aggiudicato la prestigiosa Backé Medal per la miglior ricerca sulla oleodinamica applicata della settima edizione del congresso internazionale biennale, quest’anno ospitato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Anche l’Italia si è aggiudicata un riconoscimento, grazie a Marco Zecchi, che sta terminando il suo PHD nella stessa università americana del vincitore in Indiana: la sua ricerca è stata valutata tra le più meritevoli.

Artefice del successo di questa imponente macchina organizzativa che ha portato a Reggio Emilia dal 27 al 30 giugno oltre 200 congressisti, accompagnati da amici, parenti e staff universitari, è stato il professor Massimo Milani, dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il professor Milani, chairman del congresso, in segno di riconoscenza per le competenze messe in campo e la promozione svolta a favore di questa disciplina, è stato nominato presidente FNPI per il prossimo bienno, fino al 2014, quando si svolgerà l’ottava edizione del congresso aggiudicato, questa volta, dalla Lappeeranta University of Technology in Finlandia.

Un incarico e un riconoscimento prestigioso per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e per il professor Milani il quale, dopo i ringraziamenti allo staff, alla Provincia e al Comune di Reggio Emilia, in particolare all’Assessorato alla Cultura, a Industriali Reggio Emilia, a Reggio Emilia Innovazione e a tutte le aziende che hanno accolto e sostenuto questo importante evento, ha tracciato le linee guida di programma del suo biennio, sottolineando l’intenzione di “promuovere sempre di più l’attività di ricerca tra i giovani e allargare la partecipazione e il coinvolgimento delle aziende per creare un ponte tecnologico tra università e imprese, affinché si sviluppino conoscenze e competenze in uno scambio costruttivo di esperienze indispensabile per la crescita e lo sviluppo dei territori. Tra i miei obiettivi – ha concluso il professor Milani – anche la realizzazione di un progetto di alta formazione europeo nel settore della meccatronica che favorisca e metta in rete lo sviluppo delle eccellenze”.

L’ultima giornata di studi dei congressisti si era chiusa venerdì con uno straordinario concerto, presso il Teatro Cavallerizza, diretto magistralmente da Antonella Coppi, maestro del Coro dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ed eseguito da 18 cori universitari provenienti da tutta Italia, tra cui il nostro, ai quali si sono uniti due cori di Voci Bianche di Reggio Emilia, che hanno dato vita ad una suggestiva interpretazione dei “Carmina Burana”di Carl Orff.

Dopo quattro giorni intensi di presentazioni di studi e ricerche, i giovani ricercatori rappresentanti delle principali scuole europee (Aachen, Lingkoeping, Tampere, Amburgo, Dresda, Cracovia, Wroclaw, Barcellona, Copenhaghen, Delft), statunitensi (Purdue, Minnesota, Chicago) e giapponesi (National Defense Academy) oggi lasceranno Reggio Emilia per fare rientro nei rispettivi paesi.

Alla città di Reggio Emilia, cuore dell’oleodinamica italiana, e alla sua Università l’orgoglio di aver accolto il congresso più importante al mondo del settore della oleodinamica applicata al campo dell’agricoltura, della cantieristica, delle macchine per agricoltura, per il movimento terra e per il settore costruzioni.

Un’occasione importante che ha permesso di mostrare il buon livello qualitativo delle attività prodotte dalla Scuola reggiana e dalle imprese di settore del nostro territorio che in questo simposio hanno potuto conoscere le ricerche e le esperienze realizzate dai migliori talenti mondiali, da cui attingere per accrescere la spinta propulsiva dell’innovazione, vero motore dello sviluppo.

Per la nostra città una straordinaria opportunità per mettere in luce la consueta ospitalità e cortesia di Reggio Emilia, la quale oltre alla parte più operosa, ha fatto bella mostra anche degli importanti percorsi storici e culturali che, uniti alla prelibatezza delle eccellenze eno-gastronomico locali, hanno allietato la permanenza dei giovani congressisti a Reggio Emilia.