Lunedì prossimo approda in Aula la conversione del decreto 74/2012 che contiene misure per le aree colpite dal terremoto. In vista di quell’obiettivo, in mattinata, il Pd modenese ha riunito amministratori ed eletti in Regione e Parlamento affinché la normativa accolga tutte le sollecitazioni che arrivano dai territori più martoriati. I fondi stanziati devono essere sbloccati. Per andare oltre il momento dell’emergenza ne serviranno altri. E soprattutto serviranno misure concrete che consentano una ricostruzione dell’apparato produttivo e abitativo rapida e in piena legalità.

Il decreto legge 74/2012, quello contenente le misure per le aree colpite dal terremoto, nel corso di questa settimana sarà esaminato nelle commissioni competenti e approderà alla discussione dell’Aula di Montecitorio lunedì prossimo. Proprio di questo si è discusso in mattinata, presso la sede di via Scaglia, dove il Pd ha riunito i sindaci delle aree colpite, amministratori della Provincia, eletti in Regione e, naturalmente, i parlamentari. Perché se il decreto, e le risorse da esso stanziate, sono state una prima positiva risposta ai bisogni di questo territorio, questo non sarà assolutamente sufficiente. Bisognerà fare di più, e soprattutto bisogna che il Governo ascolti le tante richieste che arrivano dagli amministratori e dai cittadini delle zone terremotate. “Occorre – spiega il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi – innanzitutto sbloccare i fondi già destinati alle nostre aree di modo che la ricostruzione possa iniziare immediatamente e, poi, occorre lavorare per integrare questi stessi fondi”. Sarà questo l’impegno prioritario dei nostri parlamentari. Molteplici le misure che devono essere adottate da subito: la sospensione dei pagamenti di imposte e contributi dovrà essere prorogata almeno fino alle fine dell’anno, stessa scadenza anche per le rate dei mutui, per gli sfratti esecutivi, per il pagamento delle utenze domestiche e industriali. Immediata deve, invece, essere l’adozione di misure di sostegno per la ricostruzione. “Se far ripartire le imprese era e resta la priorità – aggiunge Baruffi – occorre accelerare anche sul fronte dei servizi essenziali, Scuole e Sanità in primis, per ridare un po’ di normalità alle comunità sconvolte”. Non tutto potrà essere affrontato con questo decreto, e neppure attraverso le ulteriori misure di sostegno (ristrutturazioni edilizie e altro) contenute nel Decreto Sviluppo. E’ per questo che il Pd chiede una ulteriore normativa: “Una legge per la ricostruzione – spiega Baruffi – da definire in tempi brevi, in cui si individuino misure di sostegno fiscale per tutto il territorio (e stiamo parlando di “fiscalità di vantaggio”) che favoriscano non solo la riapertura delle aziende e il loro adeguamento sismico, ma siano in grado anche di attrarre nuove imprese, sostenere l’occupazione e gli investimenti. Abbiamo bisogno, inoltre, di procedure speciali che siano rapide, non burocratiche e trasparenti per una ricostruzione spedita e all’insegna della legalità”. Tra le risposte che hanno la priorità ci sono quelle che riguardano la casa: in tempi rapidissimi occorre mettere a punto soluzioni transitorie che consentano di andare oltre le tende per affrontare l’inverno, ma, nel contempo, occorre anche offrire certezze di strumenti e risorse affinché si cominci a lavorare alla ricostruzione delle abitazioni private. “In tutto questo – conclude Baruffi – i Comuni devono essere messi nelle condizioni di operare: via, quindi, i vincoli del Patto di stabilità e quelli alle assunzioni temporanee”. Questa sorta di “Stati generali” del Pd tornerà a riunirsi lunedì prossimo per esaminare il testo uscito dal lavoro delle commissioni e per mettere a punto eventuali ulteriori emendamenti da proporre alla discussione dell’ Aula.