I medici di famiglia e i pediatri impegnati in visite domiciliari in centro storico, oltre al personale sanitario che svolge prestazioni urgenti, non dovranno pagare la sosta all’interno della zona interessata dal Piano che entrerà in vigore dal 21 luglio. L’assessore con delega al Piano sosta, Daniele Sitta, ha assicurato che nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale si coordinerà con l’Azienda Usl per decidere le modalità con rilasciare le autorizzazioni, d’altra parte le stesse categorie già ora usufruiscono di deroghe in zona Ztl e dal pagamento della sosta.

L’assessore ha risposto lunedì 9 luglio in Consiglio comunale a due interrogazioni dei consiglieri Pd Paolo Trande e Luigi Alberto Pini in cui si chiedeva “se sia possibile individuare un sistema che consenta a medici di famiglia e pediatri, impegnati nelle visite domiciliari, di sostare senza pagare nelle zone regolamentate per il tempo necessario, oltre che per le figure sanitarie obbligate contrattualmente a fornire reperibilità di emergenza-urgenza in 20 minuti secondo i protocolli Ausl”.

Illustrando le interrogazioni, il capogruppo Trande ha premesso di condividere gli obiettivi del Piano sosta di liberare il centro storico dalle auto favorendo la mobilità ciclo-pedonale e il trasporto pubblico.

Per l’assessore al centro storico Daniele Sitta il Piano si rivelerà “un vantaggio per chi vive in centro e per chi deve accederci, perché migliorerà la qualità di vita dei residenti e la capacità di attrazione del centro attraverso il parcheggio del Novi Sad e la maggiore turnazione nelle altre aree di sosta; incrementerà inoltre la mobilità sostenibile favorendo la tutela del patrimonio artistico culturale”. L’assessore ha spiegato come “in un’area contenuta che va dalla Ghirlandina al Novi Sad devono accedere 20 mila residenti, 17 persone che lavorano e 10 mila studenti, troppi perché tutti possono arrivare con la propria auto – ha affermato – Quindi dovremmo essere molto attenti nel concedere permessi in deroga. Daremo poche deroghe e motivate. Alle figure sanitarie pensiamo di fornire un blocchetto con un determinato numero di autorizzazioni indicate dall’Ausl sulla base della previsione delle volte in cui il medico potrà essere reperibile”.

Per il capogruppo di Lega moderna Nicola Rossi “le interrogazioni sono pretestuose poiché chiedono delle ovvietà, occorre invece parlare di tutti coloro che in centro vivono e lavorano. E’ stata fatta un’operazione enorme senza tener conto di quanto i modenesi avrebbero dovuto pagare”. Rossi ha annunciato la restituzione del pass per l’utilizzo gratuito dei parcheggi blu, “perché non è giusto che i consiglieri non paghiamo”.

Per il Pdl, Luigia Santoro ha ricordato che il problema non si pone per i medici ma per altre categorie: “per gli studenti fuori sede, per esempio, che dovranno pagare 3 euro al giorno per parcheggiare”. Per la consigliera il “Piano sosta fa acqua da tutte le parti e se ne avvantaggerà solo Modena parcheggi e il Novi Park non risponde alle esigenze dei residenti come invece avrebbe fatto un parcheggio sotterraneo in piazza Matteotti”. Sandro Bellei, riferendosi all’interrogazione, ha parlato “di un intervento all’italiana dove ognuno cerca di tirare acqua al suo mulino” e ha pertanto perorato la causa dei “colleghi giornalisti”. Anche Gian Carlo Pellacani ha definito l’istanza “un perfetto ma inutile esercizio di captatio benevolentiae, perché i medici già possono entrare in centro e l’assessore ha risposto che il servizio verrà messa a punto in modo ancora più puntuale”.

Eugenia Rossi dell’Idv ha ribadito assoluta contrarietà nei confronti dei modi in cui è stato realizzato il Piano sosta e per quanto riguarda l’interrogazione ha condannato “gli aggiustamenti caso per caso e categoria per categoria” e chiedendo invece “un sistema equo di deroghe, senza esenzioni di tipo corporativo, valido per tutti e che tenga conto di tutti i tipi di emergenza, per evitare che i permessi diventino migliaia, senza controlli, né scadenze”.

Ingrid Caporioni del Pd ha salutato con entusiasmo la pedonalizzazione del centro: “dopo 20 anni di attesa, l’Amministrazione comunale lo ha restituito ai cittadini, poiché quella di parcheggiare è un’esigenza trasversale e ogni sera chi abita in centro storico è costretto a girare per mezz’ora alla ricerca di un posto auto”. La consigliera ha anche ricordato come il Piano sosta sia frutto di moltissimi incontri e assemblee con cittadini e commercianti. Luigi Alberto Pini ha evidenziato come “le esenzioni a medici e sanitari impegnati nelle prestazioni domiciliari non siano un privilegio”. Trande ha infine spiegato che “l’iniziativa intende riaffermare un principio: rendere compatibili le scelte dell’Amministrazione con le funzioni di interesse collettivo, che non vuol dire che le professioni sanitarie siano più importanti, ma che lo Stato riconosce alle funzioni sicurezza e salute una prevalente rilevanza del bene collettivo”.