Sono oltre 5.000 gli studenti mirandolesi che, dopo i tragici eventi del 20 e 29 maggio, sono rimasti senza gli edifici scolastici. Le scuole mirandolesi sono state danneggiate in maniera diversa: alcune hanno solo lievi lesioni, mentre altre hanno danni irreversibili. Obiettivo dell’Amministrazione comunale era quello di far iniziare le lezioni regolarmente, il 17 settembre. Si è trattato di una vera e propria corsa contro il tempo, con un percorso complesso. Dopo l’analisi della situazione degli edifici, considerando le varie inagibilità, si è potuto stimare che per la scuola primaria (900 alunni), l’Istituto “Galilei” (1.200 studenti suddivisi fra Liceo Scientifico Tecnologico- Industriale- Professionale), l’Istituto “Luosi” (1.200 studenti iscritti a Liceo Classico, Tecnico Economico e Professionale – Servizi Commerciale) si doveva optare per i prefabbricati. Attualmente si sta lavorando alacremente nelle aree individuate dal Comune per realizzare le strutture che ospiteranno tutti questi studenti, sperando di potervi entrare entro ottobre.

Ma l’Amministrazione comunale in collaborazione con i dirigenti scolastici non ha perso tempo trovando la disponibilità di buona parte della città che ha offerto spazi alternativi perché i propri ragazzi potessero iniziare puntualmente l’anno scolastico. La Marchesa, Villa Tagliata, Palestra Joy, Circolo anziani, Centro sportivo di Quarantoli, Pizzeria Le Macine, B Braun, Comet, Scuola di Musica, tensostrutture della Protezione Civile e di Anpas sono gli spazi individuati per ospitare gli studenti, durante l’intervallo che andrà dal 17 settembre a quando i prefabbricati saranno consegnati e diventeranno i luoghi dove si svolgeranno le lezioni.

«Un bell’esempio prima di tutto di collaborazione ma anche di ottimizzazione di tutte le risorse possibili – ha dichiarato l’Assessore alla Pubblica Istruzione Lara Cavicchioli – con grande attenzione ai ragazzi e alla loro preparazione. Nulla di strano che si cominci affrontando qualche situazione di precarietà: come le aziende e le fabbriche hanno reagito al sisma attrezzandosi con strutture mobili nelle quali gli operai hanno continuato a lavorare, così la scuola si appresta ad aprire superando i disagi ma con la consapevolezza che il futuro dei giovani è un obiettivo primario e in questo momento non si deve perdere tempo». Puntualmente i dirigenti scolastici hanno convocato i genitori ed illustrato come si svolgerà questa fase provvisoria dell’anno scolastico. Le assemblee sono state partecipate da molte famiglie soprattutto preoccupate che i ragazzi possano riprendere l’iter scolastico così duramente compromesso.