Oltre 13.500 presenze registrate nell’arco delle quattro giornate della manifestazione, un numero importante di appassionati alle arti digitali, addetti ai lavori, giornalisti e spettatori curiosi che hanno partecipato alla V edizione del roBOt festival – la manifestazione internazionale dedicata alle arti digitali, promossa dall’associazione Shape.

Se la scorsa edizione ha registrato 10.000 presenze, quest’anno il dato di affluenza è più che positivo, se si considera che subito dopo il sold out del Teatro Comunale per il concerto di Alva Noto&Sakamoto, Palazzo Re Enzo ha ottenuto inaspettatamente il sold out fin dal primo giorno di manifestazione (mercoledì 10 ottobre), confermandolo fino all’ultima giornata (sabato 13 ottobre).

Di seguito un riepilogo di roBOt05:

5 giornate (27 settembre e dal 10 al 13 ottobre);

10 location (Teatro Comunale, Scuderia, Palazzo Re Enzo, TPO, Link, Museo Internazionale della Musica, Ono Arte Contemporanea, OltreDimore, Spazio Elastico, Libreria Giannino Stoppani);

140 artisti di cui il 30% non italiani;

staff composto da 150 persone (40 volontari);

260 abbonati;

5 anteprime nazionali;

6 proiezioni cinematografiche;

5 incontri (workshop, talk e presentazioni);

60 giornalisti tra blogger, radio, tv e carta stampata;

12 Media partnership;

15 aziende partner;

7 istituzioni coinvolte (Comune e Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ambasciata del Giappone, Fondazione del Monte, Fondazione del Teatro Comunale e Università di Bologna).

Davanti a questi dati Antonio Puglisi, direttore artistico e responsabile della comunicazione del roBOt, esprimendo soddisfazione per i risultati ottenuti, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno permesso la realizzazione degli eventi, ha sottolineato: “coniugare musica, arte, cinema, workshop al tema del digitale è il nostro modo per ricordare alla città di Bologna che la parola chiave del futuro (ma anche del presente) è network. roBOt festival dimostra, ancora una volta, come una modalità di lavoro inclusiva e partecipativà sia la ricetta migliore (forse la sola) per produrre eventi culturali di successo, in un momento di grave difficoltà economica come quello che stiamo vivendo. Diversamente dalle passate edizioni – in cui ci siamo preoccupati di portare roBOt al di fuori dei confini Emiliani – quest’anno il lavoro dell’associazione si è concentrato sull’internazionalizzazione del festival, cercando di creare un cartellone – ospitando artisti di fama mondiale e le eccellenze italiane – attraente per un pubblico internazionale. Siamo molto soddisfatti perchè i risultati non si sono fatti attendere: oltre il 10% del pubblico dell’edizione 2012 era straniero. Ci gratifica inoltre il sempre maggiore interesse e supporto delle istituzioni, un attestato di “buona condotta” di cui l’associazione Shape è orgogliosa”.

scatto di Simone Cappelletti