I non addetti ai lavori parlano semplicemente di mal di testa, gli esperti, invece, di cefalea. Ciò che non cambia è la diffusione di un disturbo che interessa un numero davvero elevato di persone. La cefalea infatti colpisce quasi dieci milioni di persone in Italia delle quali due milioni in modo cronico. In Provincia di Modena sono 70.000 le persone che soffrono di cefalea e, di questi, 7.000 devono ricorrere con sistematicità alle cure in ospedale.

Una risposta alle esigenze diagnostiche e terapeutiche dei pazienti affetti da cefalea si tenterà di darla nel corso del XXVI Congresso Nazionale della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC), che si tiene a Modena dal 26 al 28 ottobre, con la partecipazione di esperti provenienti da tutto il territorio nazionale e dall’estero. Il tema del Congresso saranno “Le Terapie Farmacologiche e oltre” e quindi le recenti scoperte sulla patogenesi del dolore cefalico e le innovazioni in tema di trattamento e di percorsi assistenziali che possano ragionevolmente garantire una maggiore probabilità di successo terapeutico ed un miglioramento della qualità di vita del paziente con cefalea, specie per quanto concerne le forme croniche e quelle con abuso di farmaci. Appuntamento al Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia (Policlinico di Modena).

“Qui al Policlinico, visitiamo 3000 persone l’anno e ne ricoveriamo dalle 50 alle 100 con il 60% di malati che provengono da altre parti d’Italia. Spesso la difficoltà è quella di individuare il giusto farmaco, adatto a quel particolare paziente in base alle cause della sua cefalea. Abbiamo una banca dati di oltre 26.000 pazienti e questo ci permette di avere una importante casistica, una delle più nutrite a livello nazionale, che il punto di partenza per una corretta diagnosi”. Commenta il prof. Luigi Alberto Pini, Responsabile del Centro Cefalee del Policlinico e presidente della SISC.

IL PROGRAMMA IN SINTESI

Il Congresso si aprirà con una sessione dedicata alla fibromialgia, patologia che merita particolare attenzione in quanto potenzialmente disabilitante e frequentemente associata alla cefalea. Con quest’ ultima condivide aspetti fisiopatogenetici e terapeutici ma è ancora piuttosto sottodiagnosticata a causa della tendenza a condurre anam-nesi strettamente incentrate sulla cefalea. La sessione, organizzata in collaborazione con la Società Italiana di Reumatologia, delineerà percorsi diagnostici e terapeutici comuni. La sessione successiva, anch’essa prettamente multidisciplinare, vedrà la partecipazione di esperti della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica ed analizzerà il ruolo del neurofisiologo clinico nella diagnosi e studio della co-morbilità con la fibromialgia, nonché nella valutazione del meccanismo d’azione dei farmaci.

Uno dei temi caratterizzanti del Congresso è quello della analgesia legata all’effetto placebo che sarà oggetto di una lettura magistrale, aperta a tutti anche non medici e non inscritti al congresso (Venerdì 26 ottobre, ore 17,30).

Ampio spazio verrà dedicato al problema della cronicizzazione ed alla decronicizzazione attraverso terapie farmacologiche convenzionali e terapie innovative come la stimolazione magnetica transcranica. Sempre in tema di terapia farmacologica, un intero simposio sarà dedicato allo stato dell’arte della terapia con i triptani ed alla possibilità di personalizzare la terapia dell’attacco emicranico. Inoltre, in una specifica sessione, verrà trattato, alla luce delle nuove acquisizioni della ricerca scientifica, il tema del ruolo dei farmaci e degli ormoni nella cronicizzazione delle cefalee. Altre stimolanti letture riguarderanno rispettivamente l’antropologia del dolore, la farmacologia del dolore, la tossina botulinica nella terapia dell’emicrania cronica. Il Congresso si chiuderà con lo sguardo rivolto al futuro attraverso una sessione che illustrerà le attuali linee guida SISC sulle terapie non farmacologiche e le potenzialità di terapie come la Stimolazione del nervo occipitale, le tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva, la terapia manuale, le metaterapie, la dieta e l’omeopatia.