Ottimo risultato dell’Emilia-Romagna nel bando Cluster tecnologici nazionali. Le imprese, le università e i centri di ricerca della regione sono stati selezionati per i progetti di ricerca di sei degli otto settori su cui il Governo ha deciso di puntare, individuati nell’ambito del bando Cluster Tecnologici Nazionali del MIUR e su cui verranno convogliati finanziamenti per 368 milioni di euro, 63 come contributi alla spesa e 305 come credito agevolato. La presenza all’interno dei cluster nei prossimi anni porterà alla ricerca dell’Emilia-Romagna finanziamenti per oltre 40 milioni di euro.

“Un ottimo risultato che testimonia quanto sia importante saper coniugare politiche per l’innovazione e per la competitività con la forte dinamicità delle imprese più innovatrici del nostro territorio – ha spiegato l’assessore regionale alla Ricerca e al Lavoro Patrizio Bianchi – L’Emilia-Romagna dimostra così di essere in grado di confrontarsi su temi all’avanguardia e con modalità adeguate alle sfide che ci aspettano”.

La nuova fabbrica intelligente, le tecnologie per le smart communities, la chimica verde, la sicurezza nelle produzioni alimentari, la medicina rigenerativa e le terapie avanzate, la mobilità sostenibile: sono questi alcuni dei filoni di ricerca sui quali hanno deciso di investire e collaborare le imprese e i centri della Regione Emilia-Romagna.

“Un successo soprattutto per la risposta positiva delle nostre imprese che hanno dimostrato di credere nell’innovazione lavorando in rete e investendo risorse proprie – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – un risultato non scontato in periodi difficili come questo, ma che testimonia la dinamicità del nostro tessuto imprenditoriale”.

L’obiettivo è stato raggiunto anche grazie alla Rete Alta Tecnologia, che in questi anni ha diffuso la cultura dell’innovazione lavorando a stretto contatto con le imprese e preparandole alle sfide lanciate dall’Unione Europea, in particolare dal nuovo programma di finanziamenti alla ricerca Horizon 2020.

La graduatoria uscita dalla valutazione di un panel di esperti internazionali nominati dal MIUR è stata ufficializzata la scorsa settimana.

Si sosterranno progetti di ricerca interdisciplinari, presentati da aggregazioni tra imprese, università ed enti di ricerca, riunite in 8 cluster – dalla Chimica verde alla Fabbrica intelligente. Ogni cluster potrà contare su un coordinamento che favorirà, tra l’altro, lo scambio di esperienze e i processi di internazionalizzazione.

La Regione Emilia-Romagna è rappresentata dal Consorzio Aster negli organi di coordinamento dei cluster Fabbrica Intelligente, Chimica Verde, Scienze della Vita, Agrifood, Tecnologie per le Smart Communities e Mobilità. Aster inoltre co-presiede, insieme a Federalimentare, il cluster Agrifood, ed è la sede del cluster Fabbrica Intelligente.

“L’azione dei cluster nazionali – spiega Paolo Bonaretti, direttore generale del Consorzio Aster – rappresenta una delle azioni principali realizzate in Italia negli ultimi anni per sostenere l’innovazione e costituirà la struttura portante della ricerca industriale del Paese per competere sui programmi internazionali di ricerca, ed in particolare sul programma Horizon 2020 (80 miliardi nei prossimi 7 anni). È fondamentale, dunque, che l’Emilia-Romagna grazie alla crescita registrata in questi anni sia delle competenze della Rete Alta Tecnologia sia della sua capacità di lavorare con le imprese abbia saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano, ponendo le basi di un ulteriore rilancio”.

Nell’ambito del cluster che lavorerà sulla Fabbrica Intelligente, che ha riportato dall’attività istruttoria effettuata a livello internazionale il punteggio migliore tra tutte le proposte presentate, la presenza di imprese e soggetti di ricerca regionali è significativo: qui si effettueranno il 30% delle attività complessive previste a livello nazionale, a dimostrazione dell’importanza che il settore riveste per il territorio. In particolare, due progetti sono essenzialmente made in Emilia-Romagna, quello relativo al Manufacturing adattativo e quello sulle tecniche di produzione ad alte prestazioni.

Nel cluster dedicato alle Tecnologie per le Smart Communities l’Emilia-Romagna è stata promotrice di un progetto in risposta alle sfide sociali legate al rinnovamento del sistema educativo e dell’istruzione e formazione e partecipa attraverso imprese o enti di ricerca agli altri tre progetti su turismo e musei “smart”, mobilità ed edifici intelligenti ed ecosostenibili.

Nel cluster Scienze della Vita, è stato proposto dall’Emilia-Romagna il progetto per la l’organizzazione di una infrastruttura di ricerca multiregionale per lo sviluppo delle terapie avanzate finalizzate alla rigenerazione di organi e tessuti, che coinvolge le cell factory dell’ Università di Modena e Reggio, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e la collaborazione dell’Università di Bologna.

Mentre nella Chimica Verde ci si impegnerà a promuovere una biobased economy sul territorio ossia un’economia basata su industrie a basse emissioni di carbonio, nonché la ricerca di nuovi materiali derivanti da bioraffinerie di terza generazione.

Infine, nel cluster Mobilità sono made in Emilia-Romagna progetti di mobilità sostenibile su gomma.