salse-nirano-5Chiarimenti e indicazioni scientifiche importanti sono emerse dal convegno “Le Salse e i terremoti attuali e passati”, domenica durante la Festa della riserva di Nirano. Partecipavano studiosi scientifici e storici ed era presente anche una delegazione del Comune di Monteleone di Fermo, dove esistono fenomeni di vulcani di fango simili a quelli spezzanesi, legati in modo rilevante agli eventi sismici di Assisi e L’Aquila.

L’obiettivo era infatti quello di analizzare le connessioni e anche sfatare le credenze popolari, a proposito del legame fra gli eventi sismici, la liquefazione dei terreni, gli aumenti di temperature sotterranee, facendo riferimento in particolare al fenomeno dei vulcani di fango nelle varie zone in cui questo si manifesta.

Erano presenti Doriano Castaldini, del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, “I terremoti e la crisi sismica emiliana del 2012”; Matteo Lupi del ETH Zurich Geological Institute, “Il polso delle Salse di Nirano: cosa ci dice la geofisica? Indagini volte alla caratterizzazione delle dinamiche superficiali delle Salse di Nirano”; Cristiano Fidani, dell’Osservatorio sismico Andrea Bina di Perugia, “I vulcanelli di fango di Monteleone di Fermo, l’eruzione del 1 giugno 2009”. A seguire il riferimento storico portato dall’archeologa Francesca Guandalini e proposito del sito archeologico di Montegibbio.

Matteo Lupi che ha analizzato il fenomeno di Nirano per l’Università di Bonn e ora per quella di Zurigo, ha fornito i primi risultati delle analisi svolte sul campo nell’ultimo anno: sono stati in particolare individuati segnali elettromagnetici ripetuti che possono essere definiti il battito, o la voce delle Salse: un segnale tipico, che anche durante le scosse ha mantenuto la sua identità e dal quale si ripartirà anche in futuro allargando la base di studi con una collaborazione fra Università di Zurigo, Comune di Fiorano e Ingv di Roma, per arrivare a conoscere ancora meglio la connessione fra Salse e terremoti.

Fenomeni di grande rilievo sono stati illustrati a proposito del Comune di Monteleone di Fermo, dove la zona dei vulcani di fango ha registrato fenomeni molto evidenti in corrispondenza dei terremoti di Assisi e Dell’Aquila. Dopo quest’ultimo in particolare si sono aperti nuovi crateri e una salsa che sembrava esaurita si è riattivata con un’autentica eruzione molto violenta. Le osservazioni scientifiche con diversi strumenti e su diversi siti analoghi mostrano quindi che, se non si può ancora riconoscere un elemento di connessione diretta fra momento del terremoto e attività di questi vulcani di fango, certamente si può parlare di fenomeni fisici collegati.

La storia antica conferma la ricorrenza di eventi catastrofici e presenza di Salse nelle nostre zone. Al convegno sono stati esposti i risultati relativi agli scavi del sito archeologico di Montegibbio, dove una villa romana risulta distrutta da un sisma e dove è evidente la presenza di una paleo-salsa successiva a questi drammatici eventi. Nella stessa zona i ritrovamenti relativi a un luogo di culto e a una piscina dedicata alla dea Minerva evidenziano la rilevanza del fenomeno e il suo collegamento con culti sacri.

Un convegno a cui seguiranno quindi ulteriori sviluppi e che ha caratterizzato la mattina della festa della Riserva, in cui c’è stato un altro importante momento, con l’inaugurazione della mostra dei minerali del Parco naturale, realizzata in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia che ha integrato la collezione con la donazione di altri pezzi e ha anche realizzato un sistema didattico per le scolaresche: una ruota girevole sulla quale i vari tipi di minerali vengono posati e passati a turno sotto un microscopio, in modo da far comprendere le differenze, le composizioni e le numerose informazioni utili che si possono ricavare da ogni tipo di reperto.