casaLa crisi che ormai interessa il nostro Paese da molti anni ha continuato a imperversare con la stessa intensità anche per tutto il primo semestre del 2013 influendo negativamente e pesantemente anche sul mercato immobiliare.

Come rilevato da Confabitare – associazione proprietari immobiliari- il calo che si è verificato nel corso dei primi sei mesi dell’anno in corso è l’esito di una congiuntura immobiliare che ha accentuato il tono negativo già presente alla fine dello scorso anno. Ad una domanda immobiliare sempre più debole si contrappone un’offerta crescente, alimentata anche dalla nuova produzione pianificata anni fa, e che viene immessa in un mercato poco solvibile ed anche molto selettivo.

In ambito abitativo il mercato delle locazioni punta in basso in linea con la tendenza negativa del settore immobiliare, registrando un valore stabile tra i contratti stipulati e la domanda di affitto, anche se fermi sui livelli bassi raggiunti a fine 2011.

La domanda immobiliare si è in parte spostata verso il mercato delle locazioni: i canoni calano, i tempi medi per locare un immobile si allungano, così come si registra anche un allungamento fino a 12 mesi per le compravendite. Per contro il mercato della proprietà è stato investito da un allungamento dei tempi medi di vendita, e da una nuova flessione dei valori delle compravendite che se sommate a quelle precedenti, determina un calo in conto capitale dei prezzi rispetto ai picchi del 2008. Il crollo del mercato immobiliare riguarda tutto il territorio nazionale e nel complesso le previsioni sono di un altro semestre difficile, con transazioni ancorate ancora su posizioni di metà anni 90 fino alla fine del 2013. I dati che riportiamo nella tabella qui sotto sono eloquenti:

nel primo semestre 2013 Milano e Roma registrano rispettivamente un calo delle compravendite residenziali del 21,5 % e del 22% mentre Padova le supera abbondantemente con – 31% ; in testa alla classifica negativa abbiamo Bologna con -32 %, seguita da Catania -29% Palermo -28,5% Bari – 27%, Venezia – 26,3% Genova – 25% Cagliari – 24,7% Firenze -22,9% Torino registra – 21% e in fondo alla graduatoria Napoli con – 15%.

Pertanto sviluppare il mercato dell’affitto e contrastare la crisi del settore del mercato immobiliare, incentivare l’attività edilizia, soprattutto nel settore del recupero e delle ristrutturazioni sono i principali obiettivi da raggiungere per il generale rilancio dell’economia del nostro Paese, per cui è necessario prendere provvedimenti per attuare una fiscalità non vessatoria per il settore immobiliare, e “per questo Confabitare – ha dichiarato Alberto Zanni, presidente nazionale della associazione proprietari immobiliari- si è fatta portavoce di tali esigenze in una lettera che abbiamo inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta ed al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, nella quale abbiamo illustrato una serie di misure che il Governo dovrebbe prendere per ottenere a breve effetti concreti e reali benefici sulla nostra economia e per rilanciare tutto il comparto immobiliare”.

 

Queste le principali proposte di Confabitare:

a. Capitolo IMU: l’associazione, che ha combattuto una battaglia durissima contro l’imposta introdotta dal Governo Monti, ne chiede l’abrogazione totale per la prima casa e per i terreni agricoli. Si propone inoltre di applicare il medesimo trattamento previsto per l’immobile in cui il contribuente dimora e risiede, a quello dato in comodato gratuito ai parenti entro il terzo grado. Inoltre viene chiesta anche l’aliquota ridotta dell’IMU per i contratti a canone concordato che sono a rischio sopravvivenza per il venire meno dei vantaggi fiscali .

b. Deduzione Irpef per i canoni di locazione: Confabitare propone di riportare la percentuale di deduzione alle aliquote previste prima della riforma del lavoro varata nel 2012, cioè il 15% e il 40,5% rispettivamente per i canoni ordinari e per quelli concordati.

c. Detrazione spese per i lavori di ristrutturazione edilizia e per l’efficienza energetica degli edifici. In questo caso si chiede di rendere le agevolazioni a regime, senza prevedere alcuna scadenza per consentire ai proprietari di preventivare gli interventi. Confabitare propone inoltre di estendere la possibilità di detrarre le spese anche agli immobili non abitativi.

d. Cedolare secca: la proposta è quella di applicare questo tipo di regime fiscale anche agli affitti relativi agli immobili strumentali.

e. Tares: viene richiesto lo slittamento al 2014 dell’entrata in vigore della TARES.