Saline_di_Comacchio“C’era vita su Marte? C’è un legame che unisce le saline presenti in Italia e Slovenia a Marte?”. A queste domande, che apparentemente potrebbero risultare bizzarre, si darà una spiegazione scientifica nel corso di un “Summer camp”, organizzato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, alle saline di Comacchio e di Cervia nell’ambito del Progetto Saltworks – Valorizzazione eco-sostenibile delle saline tra Italia e Slovenia, co-finanziato dal Programma Italia-Slovenia.

Nella settimana da lunedì 8 a venerdì 12 luglio 2013 otto studenti del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche dell’Università degli studi di Modena e Reggio-Emilia, guidati dal prof. Stefano Lugli, avranno la possibilità di effettuare ricerche scientifiche nelle due saline, studiando in particolare le interazioni tra cristallizzazione del sale e attività biologica di alghe e batteri.

Nelle serate di domenica 7 alle ore 21.00 presso la Casa Museo Remo Brindisi (Via Pisano, 45) al Lido di Spina (Comacchio) e di venerdì 12 luglio alle ore 21.00 nel Piazzale dei Salinari a Cervia (Ra) il prof. Stefano Lugli presenterà il lavoro didattico e di ricerca svolto dagli studenti, mettendo in risalto il collegamento tra gli studi geologici effettuati sui cristalli di sale e gesso e la ricerca di possibili forme di vita sul pianeta Marte.

“Un modo per scoprirlo – afferma il prof. Stefano Lugli – è studiare il sale e il gesso che sono stati rinvenuti lassù. Questi due minerali possono, infatti, contenere tracce di organismi antichi anche di centinaia di migliaia di anni. Parleremo di come i cristalli di sale e gesso riescono ad inglobare e preservare virus, batteri e alghe, rendendo le nostre saline dei laboratori naturali straordinari, per capire come studiare le rocce marziane e per verificare l’antica presenza della vita sul pianeta rosso”.

Il progetto SALTWORKS coinvolge le uniche Saline presenti nell’area programma Italia-Slovenia: le Saline di Cervia, le Saline di Comacchio, le Saline di Sicciole e quelle di Strugnano. Il progetto ha una durata di 30 mesi e propone di valorizzare, sviluppare e promuovere le saline coinvolte attraverso una serie di attività: la definizione di buone pratiche per la fruizione dei siti e delle infrastrutture grazie al lavoro di un team di esperti; il trasferimento di tali buone pratiche in ogni area coinvolta attraverso la realizzazione di progetti pilota specifici per ogni salina; la realizzazione di percorsi didattico-scientifici destinati a studenti universitari e di laboratori destinati alle scuole, prevedendo anche lo scambio di insegnanti tra le aree coinvolte e attività di formazione per docenti ma anche attraverso eventi e manifestazioni rivolti a far conoscere il valore economico, ambientale e sociale delle saline.