gallinaIl settore dell’avicolo nella nostra regione occupa più di 6000 lavoratrici e lavoratori, prevalentemente avventizi (stagionali). Il virus dell’influenza aviaria, a fronte dei primi casi di contaminazione delle persone, impone l’adozione di misure immediate, per le quali la Regione si è attivata con una serie di ordinanze e le istituzioni locali stanno provvedendo, per garantire la salubrità per i consumatori, e la continuità produttiva di un settore strategico per il nostro territorio.

Le novità delle ultime ore impongono a tutti la massima attenzione e l’attivazione di misure più stringenti di prevenzione e protezione idonee a garantire che i lavoratori interessati non siano a rischio contagio.

Da parte di tutte le aziende coinvolte ci deve essere la massima disponibilità ad un coordinamento tra tutte le rappresentanze sociali ed istituzionali per attivare scelte condivise in grado di rispondere in modo efficace , evitando che la crisi abbia le stesse ricadute delle precedenti.

Il prossimo 10 settembre incontreremo l’Inps regionale per ottenere la copertura retributiva per i lavoratori sospesi dal lavoro per sorveglianza sanitaria e con la Regione stiamo lavorando per garantire la copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori sospesi dal lavoro a causa della chiusura degli allevamenti .

Il bene primario è la salute, che non può essere scambiata con soluzioni inidonee alla portata del problema posto dall’epidemia.

Altrettanto importante è non diffondere allarmismi che rischiano di produrre danni insostenibili per questo comparto.

Per queste semplici ragioni chiediamo un’assunzione di responsabilità generale che sia in grado di garantire la salute, il lavoro ed i consumatori: nessuno può chiamarsi fuori ed arrangiarsi con il “fai da te”, così come l’iniziativa della regione deve essere supportata da scelte urgenti da parte del governo e dei ministeri interessati, lavoro e salute.

E’ necessaria la convocazione urgente di un tavolo interministeriale che coinvolga tutte le parti sociali.