“Cosa si intende fare per far conoscere che cos’è davvero al caccia?”, lo chiede, con un’interrogazione Andrea Pollastri (PdL), lamentando che la nostra Regione “Fa troppo poco”.

“Non così la Lombardia – ha fatto notare l’azzurro -, dove la Direzione Regionale Agricoltura ha concesso il patrocinio alla decima edizione di “Cacciainsieme”, la manifestazione per scoprire e conoscere il mondo della caccia, che si è svolta dal 12 al 14 luglio 2013 a Valbrona (CO), durante la quale sono state previste attività sportive legate al mondo venatorio (tiro con l’arco, tiro con carabine ad aria compressa, tiro al piattello laser, tiro alla sagoma di cinghiale in movimento, falconeria), iniziative collegate all’ambiente rurale e alla cinofilia, degustazioni di prodotti tipici”.

“In Emilia-Romagna – spiega Pollastri – permane un pregiudizio ideologico verso la caccia che fa si che non se ne parli, quasi si avesse vergogna, e che si cerchi di scoraggiare chi la pratica alzando le spese, aumentando i vincoli e riducendo al minimo le giornate di caccia, con la conseguenza che i cacciatori son sempre meno, specie tra i giovani”.

“La caccia, invece, – prosegue – ha un’importanza fondamentale nel garantire l’equilibrio faunistico, limitare la presenza di animali che arrecano danni a persone, cose (incidenti d’auto) e all’agricoltura, promuovere la conoscenza del territorio e degli animali che vi vivono, finanziare e realizzare la conservazione dell’ambiente, diffondere valori antichi come l’uomo (l’amicizia, il coraggio, al solidarietà, la cinofilia, ecc.). Senza contare l’importante risvolto economico non solo per Stato, Regione e Province che introitano le tasse, ma anche per l’indotto (armerie, allevamenti di cani, negozi di abbigliamento specializzato, ecc.) oltre a ristoranti e trattorie, che beneficiano, soprattutto nelle zone disagiate di montagna, della presenza e del passaggio dei cacciatori”.

“Ci vorrebbe – afferma ancora – una corretta informazione su quanto fa il mondo venatorio e la possibilità di farsi conoscere apertamente con manifestazioni, come quella lombarda, incontri pubblici, attività nelle scuole. Ovviamente la Regione su tutto ciò è completamente insensibile e, per ragioni di opportunità politica, non fa nulla per favorire la divulgazione di notizie corrette.

Tanto è vero che ad una mia precedente interrogazione in cui, evidenziando il tendenziale calo dei cacciatori negli ultimi anni, chiedevo se si intendesse sostenere azioni di marketing per far comprendere il reale valore della caccia, non mi era stata fornita alcuna risposta specifica, limitandosi, ad affermare che “L’Assessorato all’Attività Faunistico – venatoria opera costantemente affinché la figura del cacciatore non sia percepita negativamente”.

“All’apertura della Stagione 2013-2014 – chiosa Pollastri – ritengo che l’Assessorato debba dare qualche rassicurazione in più ad un pubblico di appassionati che invecchia e si riduce dando una prospettiva per il futuro, facendo sapere in che modo opera affinchè la figura del cacciatore non sia percepita negativamente e promuovendo manifestazioni ed iniziative promozionali e di conoscenza di questa antichissima attività umana”.