Giuseppe_BiaginiUno studio condotto da ricercatori modenesi ha messo in luce un nuovo impiego di un farmaco, derivato da un ormone prodotto naturalmente dal corpo, per prevenire le lesioni cerebrali causate dalle crisi epilettiche protratte. La ricerca è stata condotta da un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia guidati dal professor Giuseppe Biagini, in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca, ed è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “PLOS ONE”.

Lo studio, condotto finora prevalentemente in laboratorio, ha dimostrato che la somministrazione di “grelina” – questo il nome scientifico dell’ormone prodotto dalle cellule che giacciono sul fondo delle stomaco – immediatamente prima che comparissero le crisi epilettiche, ha limitato la comparsa delle lesioni alle cellule in una regione del cervello denominata “ippocampo”, dalla quale spesso originano le crisi osservate in un tipo molto frequente di epilessia, nota come “epilessia del lobo temporale”, particolarmente difficile da curare. La somministrazione del farmaco ancora in fase di studio “JMV-1843”, in grado di riprodurre le proprietà biologiche dell’ormone grelina, ha permesso di dimezzare le lesioni alle cellule gliali, ha migliorato la sopravvivenza dei neuroni e, soprattutto, ha evitato che venissero danneggiati i vasi sanguigni dell’ippocampo.

“Il ruolo dell’ormone grelina è già stato studiato da altri ricercatori e sono noti i suoi effetti neuroprotettivi in diverse situazioni patologiche del tessuto cerebrale” spiega il professor Biagini. “All’inizio la nostra attenzione si è rivolta ai possibili effetti anticonvulsivanti di questa sostanza, cioè alla sua capacità di agire direttamente sulle crisi epilettiche. In realtà ci siamo accorti che la grelina non aveva un’attività specifica per le crisi convulsive, ma poteva in parte prevenire le lesioni successive allo stato epilettico. Questi risultati appaiono promettenti e, potenzialmente, potrebbero essere estesi ad altre forme di lesione acuta del cervello, come nel caso dei traumi e dell’ischemia”.

Lo studio, consultabile liberamente sulla rivista “PLOS ONE” (http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0072716), è stato realizzato nell’ambito dei progetti di Ricerca Finalizzata del Ministero della Salute banditi nel 2010 e proposto dall’Azienda USL di Modena con un finanziamento di 213 mila euro.

 

Che cos’è l’ormone grelina

Il prossimo anno sarà il quindicesimo dalla scoperta dell’ormone ghrelin (italianizzato come “grelina”), il quale viene prevalentemente prodotto e rilasciato dallo stomaco. Questo ormone, identificato inizialmente come un potente stimolatore della produzione dell’ormone della crescita (GH, dall’inglese growth hormone), si è subito rivelato come un potente regolatore dell’alimentazione e del metabolismo, tanto da esser stato messo in relazione all’obesità, per la quale è attualmente prevalentemente studiato.