il GuercinoVisite alla “tomba degli amanti”, incontri dedicati all’erotismo nella Mutina romana, storie di passione nella Gerusalemme liberata, spettacoli di burattini con farsesche avventure d’amore: si chiama “Autunno al Palazzo dei Musei. Passioni d’amore fra arte, musica, letteratura e archeologia”, il ciclo di appuntamenti in programma ai Musei civici a partire da domenica 13 ottobre. Negli spazi del Palazzo dei Musei in largo Porta Sant’Agostino 337 si alterneranno conversazioni d’arte e d’archeologia, ascolti musicali e letture poetiche intorno al tema della passione amorosa fra antichità ed età moderna. Lo spunto è fornito dalle mostre inaugurate a settembre per il Festival filosofia e ancora allestite: “Mano nella mano. Reperti di un amore oltre la morte” e “Dardi d’Amore. Pittura e poesia nel Barocco emiliano”, a cura dei Musei civici in collaborazione con la Galleria Estense, la Biblioteca Estense e la Banca popolare dell’Emilia Romagna.

Domenica 13 ottobre alle 17 un itinerario guidato nel Lapidario Estense sul tema “I romani e l’amore” aprirà la rassegna, che proseguirà con altri sei incontri, sempre la domenica pomeriggio alle 17 ai Musei civici. Fino al 6 gennaio rimarrà aperta la mostra “Dardi d’Amore. Pittura e poesia nel Barocco emiliano” realizzata dal Museo Civico d’Arte in collaborazione con Galleria Estense, Biblioteca Estense Universitaria, e Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Traendo ispirazione dal tema della mostra in corso, quattro appuntamenti (20 ottobre, 10 e 24 novembre, 1 dicembre) tratteranno sotto diverse angolazioni il tema della passione amorosa nell’arte. Due incontri, il 27 ottobre e il 17 novembre, saranno invece dedicati ad amore ed erotismo nell’antichità in collegamento con l’esposizione “Mano nella Mano. Reperti di un amore oltre la morte” (fino al 24 novembre) realizzata nel Lapidario romano da Museo civico archeologico, Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia Romagna e Dipartimento Beni culturali dell’Università di Bologna. Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito.

Dal 19 ottobre al 24 novembre il Museo d’arte proporrà una rassegna dedicata ai burattini all’interno della mostra “Teste di legno e cuori di panna”. La rassegna “Si alzi il sipario sui burattini modenesi” inaugura sabato 19 alle 17 con un incontro a ingresso gratuito col burattinaio Alessandro Barberini. Seguiranno dieci spettacoli a cura del Consorzio dei burattinai modenesi, due per ogni weekend, al costo di 5 euro per l’ingresso singolo, 9 euro per due spettacoli, gratuito per bambini sotto i 3 anni.

Al programma si affiancano visite guidate alle tre mostre in corso condotte dai curatori, con partenza alle 16 e ingresso gratuito. Si inizia venerdì 1 novembre con la mostra “Teste di legno e cuori di panna. Burattini modenesi di ieri e di oggi” condotta da Stefano Bulgarelli. Sabato 2 novembre Lorenzo Lorenzini, illustrerà al pubblico la mostra “Dardi d’Amore. Pittura e poesia nel Barocco emiliano”, e domenica 3 Silvia Pellegrini e Antonino Vazzana condurrano la visita alla mostra “Mano nella mano. Reperti di un amore oltre la morte”. Altre visite guidate a cura di Mediagroup98, al costo di 3 euro, si svolgeranno sabato 19 e 26 ottobre e sabato 9, 16 e 23 novembre, con ritrovo all’ingresso dei Musei Civici alle 11.

 

EROTISMO E AMORE NELLA MUTINA ROMANA

Al Museo archeologico presenta i risultati di una scoperta che fece il giro del mondo

 

L’amore ai tempi dei romani, a partire dalla “Tomba degli amanti” risalente al VI secolo e tornata alla luce, fino agli approfondimenti sulle scene erotiche che adornavano le lucerne rinvenute nelle necropoli. Prendono spunto dalla mostra in corso, “Mano nella mano: reperti di un amore oltre la morte”, tre degli incontri del ciclo “Passioni d’amore: autunno al palazzo dei Musei”. “Mano nella mano: reperti di un amore oltre la morte”, promossa dal Museo civico archeologico di Modena assieme alla Soprintendenza per i Beni archeologici e all’Università di Bologna, è allestita nel Lapidario romano (largo Porta Sant’Agostino 337), aperto con ingresso gratuito da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.

Dopo l’itinerario guidato “I romani e l’amore”, domenica 13 ottobre alle 17 al Lapidario Estense, domenica 27 ottobre alle 17 Donato Labate della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna converserà con Silvia Pellegrini del Museo civico archeologico di Modena e Antonino Vazzana del Dipartimento Beni culturali dell’Università di Bologna sul tema della mostra. Domenica 17 novembre sarà sempre Labate a introdurre il tema “Lucerne con scene erotiche dalle necropoli di Modena romana: tra ritualità della morte e piacere della vita”, accompagnato dall’archeologa Anna Fedele e dalla voce recitante dell’attrice Lina Velardi. In occasione dell’incontro saranno esposte le lucerne con scene erotiche della raccolta del Museo archeologico.

“Mano nella mano”, aperta fino al 24 novembre, ricostruisce la storia della “Tomba degli amanti” e della giovane coppia che vi è sepolta. Le analisi condotte da una èquipe di archeologi e antropologi hanno fatto luce sulla loro storia e su quella di altri membri della loro comunità sepolti tra V e VI secolo alle porte di Mutina. L’uomo e la donna furono collocati insieme nel sepolcro dopo la morte, avvenuta per entrambi all’età di circa 30 anni. Al momento della deposizione le mani dei due defunti furono intrecciate, sovrapponendo la mano della donna a quella dell’uomo. I familiari, con questo gesto, simbolo di amore, vollero forse sigillare per sempre all’interno del sepolcro l’affetto che li aveva uniti in vita. Le analisi antropologiche non hanno restituito elementi in grado di chiarire le cause della morte. Dal momento che non sono state trovate evidenze che possano ricondurre a una morte violenta, si può pensare ad una malattia che colpì entrambi.

Il ritrovamento di due defunti sepolti contemporaneamente all’interno di un solo sepolcro, tuttavia, potrebbe essere anche indizio di pratiche rituali che comportavano il sacrificio della donna in seguito alla morte dell’uomo, attestate anche in epoca tardoantica. Il sepolcreto nel quale si trovava la tomba della coppia accoglieva anche altri membri della comunità. La parte principale della necropoli era riservata a sepolcri di uomini feriti a morte da colpi di spada, forse nel tentativo di difendere le loro case e le loro famiglie, e per questo onorarti come eroi. Non è ancora possibile precisare l’origine di questa comunità, che alcuni elementi, quali ad esempio il rituale funerario, farebbero supporre di origine germanica.

Ricostruzioni virtuali dell’importante ritrovamento, inquadrato nello scenario di questo settore della città tardoantica, sono proposte in un video curato dal Museo Civico archeologico etnologico di Modena in collaborazione con Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna. Un giornale di mostra è in vendita a 1 euro alla reception del palazzo dei Musei.

 

CUPIDI E PASSIONI NELL’ARTE BAROCCA

La mostra “Dardi d’amore” sarà accompagnata da incontri sulla musica cinque e seicentesca e sul combattimento tra Tancredi e Clorinda nella Gerusalemme liberata

Dal tema del Cupido, il dio dell’amore della tradizione classica, a quello degli amori eroici e melanconici incarnati dai personaggi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, attraverso autori come Guido Reni, Guercino, Tiarini, Pasinelli, Ludovico Lana e Salvator Rosa. La mostra “Dardi d’amore: pittura e poesia nel Barocco emiliano”, inaugurata in occasione del Festival filosofia sull’Amare, al Museo civico d’arte in largo Porta Sant’Agostino 337, vede l’importante collaborazione tra Museo d’arte, Galleria Estense e Biblioteca Estense e ospita alcuni prestiti dalla collezione d’arte della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Allestita nella nuova sala espositiva dei Musei civici, la mostra consente di proporre al pubblico una selezione di opere in questo momento inaccessibili, data l’inagibilità della Biblioteca e della Galleria Estense dopo i terremoti del 2012.

Prendono spunto dalla mostra gli incontri in programma al Museo per il ciclo “Passioni d’amore: autunno al Palazzo dei Musei”. Domenica 20 ottobre ci sarà “…Ch’io moro per tuo amor: Arte e musica fra Cinque e Seicento”, con Lucia Peruzzi e le voci del gruppo Tavolata armonica. Domenica 10 novembre il direttore della Galleria Estense Davide Gasparotto parlerà di “Cupido. Il dio d’amore dagli antichi ai moderni”. Domenica 24 novembre Sonia Cavicchioli dell’Università di Bologna presenterà “Notturno a Gerusalemme. Il combattimento di Tancredi e Clorinda fra pittura, poesia e musica” e domenica 1 dicembre Arnaldo Soldani dell’Università di Verona discuterà il tema “Ut pictura pöesis. Tasso e le arti figurative”

Accompagna l’esposizione una guida che illustra il tema scelto, quello della passione d’amore simboleggiata dai “dardi”, e descrive le opere esposte rendendone soprattutto comprensibile l’iconografia in relazione sia ai repertori di antichità classiche che ai testi poetici. “Dardi d’amore” è a cura di Davide Gasparotto (direttore della Galleria Estense), Lorenzo Lorenzini (conservatore del Museo civico d’arte), Lucia Peruzzi (curatrice delle raccolte della Banca popolare dell’Emilia Romagna) e Milena Luppi (responsabile dell’ufficio Catalogazione e Fondi antichi della Biblioteca Estense).

 

SI ALZA IL SIPARIO SUI BURATTINI MODENESI

Accanto alla mostra “Teste di legno e cuori di panna” dieci spettacoli nei weekend

 

Ci sono Sandrone, la Pulonia e Sgorghiguelo, poi Sganapino e il Dottor Balanzone, ma anche i burattini caricaturali di Carducci, Caruso, Puccini, Andreotti, Berlinguer e Craxi. Sono i protagonisti della mostra che il Museo civico d’arte (largo Porta Sant’Agostino 337) dedica alla storia dei burattini e dei burattinai locali, con il titolo “Teste di legno e cuori di panna, burattini modenesi di ieri e di oggi”. L’esposizione, aperta fino al 24 novembre, è accompagnata dal 19 ottobre in poi da una rassegna dal titolo “Si alzi il sipario sui burattini modenesi”. Si comincia sabato 19 alle 17 con un incontro a ingresso gratuito col burattinaio Alessandro Barberini. Seguiranno 10 spettacoli a cura del Consorzio dei burattinai modenesi, due per ogni fine settimana, al costo di 5 euro per l’ingresso singolo, 9 euro per due spettacoli, gratuito

Nell’incontro di sabato 19 ottobre, il burattinaio Alessandro Barberini sarà intervistato da Stefano Bulgarelli del Museo Civico d’Arte e curatore della mostra “Teste di legno e cuori di panna”, seguito dall’intervento di Micaela Guarino dell’Istituto dei beni culturali della Regione Emilia Romagna, sulle marionette e burattini emiliano-romagnoli.

Il ciclo di spettacoli inizia con la “Compagnia di burattini della tradizione Alessandro Barberini” sabato 26 ottobre alle 17 con “Il furto misterioso” e domenica 27 alle 10.30 con “Il campanello magico”. Entrambi gli spettacoli hanno come protagonista il celebre Fagiolino. Il fine settimana successivo è di scena la compagnia “I burattini dell’ocarina bianca” con gli spettacoli “Fiaschino e la Spernigona” sabato 2 novembre alle 17, e “Sandrone e Fagiolino nel castello col fantasma” domenica 3 novembre alle 10.30. La compagnia “I burattini della commedia” propone sabato 9 novembre alle 17 “Il dottore innamorato” col Dottor Balanzone, e domenica 10 novembre alle 10.30 “L’acqua miracolosa”, con Sandrone e Fagiolino guaritori per forza. La compagnia “Gran Teatro Dei burattini di Luciano Pignatti” si esibirà sabato 16 novembre alle 17 con “Fagiolino terremotato” e domenica 17 alle 10.30 con “Giove Giove”, in cui Brighella convince Sandrone che dal cielo piovono prosciutti. La rassegna si chiude coi burattini della compagnia “Teatrino dello sguardo”, di e con Sara Goldoni, che saranno protagonisti sabato 23 novembre alle 17 con lo spettacolo “Mingone e la stoffa preziosa” e domenica 24 alle 10.30 con “Michelina la strega”.

La mostra in corso al Museo civico propone uno sguardo sul mondo dei burattini, che spazia dalla fine Settecento ai giorni nostri con un’attenzione particolare al tema delle schermaglie amorose e dell’amore nelle sue diverse forme. I materiali esposti, tra cui burattini, scenografie, copioni e una storica “baracca”, ripercorrono l’attività delle celebri dinastie di burattinai dei Campogalliani, dei Preti e dei Maletti, accanto a una personalità eclettica come Umberto Tirelli. Tra le “teste di legno” esposte non mancano quelle della famosa Famiglia Pavironica, nata all’interno della baracca, che ogni anno si trasforma in personaggi in carne ed ossa durante il “Giovedì grasso”. Sandrone, Pulonia e Sgorghiguelo sono anche protagonisti di un cartoon realizzato dall’animatore modenese Secondo Bignardi nel 1977.

Attraverso un percorso cronologico che per la prima volta riunisce materiali appartenenti a collezioni pubbliche e private, la mostra a cura di Stefano Bulgarelli e Luana Ponzoni, presenta le maggiori personalità modenesi del teatro dei burattini concludendo la rassegna con un’apertura sulle attuali compagnie riunite nel “Consorzio dei burattinai modenesi”. In mostra ci sono anche alcuni dei materiali donati da Mauro Zanichelli al Museo civico d’arte: quinte e scenografie appartenenti al “Teatro Nazionale delle Teste di legno” di Umberto Tirelli, i cui burattini erano ritratti caricaturali dei protagonisti del jet-set dell’Italia degli anni Venti.