Virginio MerolaIl sindaco Virginio Merola è intervenuto a conclusione della seduta odierna del Consiglio comunale sulla sicurezza, iniziato lunedì scorso su richiesta dei consiglieri Michele Facci, Valentina Castaldini, Marco Lisei, Lorenzo Tomassini, Daniele Carella (Pdl), Manes Bernardini, Paola Francesca Scarano, Mirka Cocconcelli, Lucia Borgonzoni (Lega nord), Massimo Bugani, Marco Piazza (M5S).

“Ricorderete che giorni fa fu sollevata una polemica anche sulle considerazioni del ruolo dei Consigli, in questa fase difficile della nostra vita nazionale e in conseguenza di come sono cambiate le normative fino ad oggi. Mi permetto di partire da qui, perché, in realtà, da questa discussione che abbiamo fatto e che si è protratta per due Consigli, noi dobbiamo assolutamente trarne un insegnamento positivo, apprezzarne più che i lati discutibili quelli, positivi.

Perché c’è un ruolo di indirizzo e di controllo dei Consigli comunali che richiede di essere affinato in questa fase difficile, e rispetto al fatto che per gli enti locali non si vede l’orizzonte di fine della crisi. E’ vero che le responsabilità principali sono del Sindaco, e il Sindaco intende affrontare tutti i problemi con la massima energia fino a che lo vorranno gli elettori, ricordando a tutti che abbiamo un mandato chiaro di programma sul quale si sono espressi gli elettori, ma, detto questo, io ritengo davvero importante che le sedi istituzionali non si trasformino in occasioni perse e in una perdita di tempo e, soprattutto, si metta meglio a fuoco, imparando dagli errori, il contributo che tutti maggioranza e minoranza possa dare alla nostra città in questo periodo. Questo lo dico anche perché mi ha molto colpito la buona fede del consigliere Massimo Bugani, quando ha detto che in realtà era necessario un confronto con le forze di polizia. Se l’avesse detto qualche consigliere della vecchia guardia, il mio intervento sarebbe diverso, ma, proprio perché questo è dovuto a inesperienza ne vedo l’aspetto positivo, al quale non posso non ricordare, mi sarebbe piaciuto che qualcuno lo avesse detto, ma me ne assumo completamente la responsabilità, che nel nostro ordinamento costituzionale non è possibile invitare Prefetti, Questori, Procure a dibattiti politici di Consigli elettivi. Credo che il Parlamento abbia un compito d’udienze conoscitive, ma non il Consiglio comunale e questo non per volontà delle forze in Consiglio o del Sindaco, è una cosa che non è possibile. Mi ha molto colpito, perché, ripeto, ci vedo tutta la buona fede, come in altri che hanno detto che abbiamo bisogno che le forze di Polizia ci rendano conto di quello che stanno facendo e di sottolineare i problemi. La consigliera Salsi ha ricordato che c’è la denuncia di un sindacato di Polizia e vorremmo sapere cosa ne pensano il Questore e il Prefetto. Se non ci sono vi ascolto, come sapete, ma continuiamo pure a dire che su questo, non avendo noi la possibilità di cambiare l’ordinamento bisogna semplicemente prendere atto che se l’idea era quella di convocare un Consiglio invitando il Questore e il Prefetto a venire qui a dirci come si occupano di ordine pubblico, non possono neanche dire sì, anche se ne avessero la volontà, perché sarebbe un vulnus alle nostre leggi. Questo è l’unico appunto, e non prendetelo come un semplice appunto, a una discussione che poteva andare diversamente. Ma se le discussioni le organizziamo in questo modo e sotto il titolo sicurezza legittimamente ognuno mette le questioni che ritiene prioritarie o che vuole sottolineare, corriamo il rischio di fare degli elenchi e di dare soprattutto un messaggio ansiogeno di una montagna di temi che nessuno seguirebbe. Mentre non è così, anche in base agli interventi che avete fatto ci sono stati spunti utili per fare un lavoro proficuo insieme. E quando dico insieme, ovviamente io sottintendo nella distinzione di responsabilità tra maggioranza, minoranza e Giunta, che vuole dire, secondo me, tenere conto delle proposte e dire cose che condividiamo e cose che non condividiamo. In sostanza, credo che dovremmo imparare da questa esperienza a cercare di mettere fuoco maggiormente i nostri argomenti.

 

A questo proposito, io dico che apprezzo la proposta del consigliere Tomassini, ma se dico che l’apprezzo non vuole che ho distinto tra le opposizioni i buoni e i cattivi, vuol dire semplicemente che è ragionevole farla. Ma se è ragionevole farla, e annuncio il mio voto positivo all’ordine del giorno presentato dal consigliere Tomassini, invito il Consiglio a darsi un ordine e un metodo: perché se seguiamo quella strada, quella dobbiamo perseguire, evitando il più possibile, malgrado tutte le nostre buone intenzioni, di impegnarci in una discussione in cui tutto è sicurezza e niente è sicurezza, perché si corre questo rischio e dare un messaggio un po’ caotico. Ma non per le cose che ognuno di noi ha detto, perché si sommano senza una sintesi e un ordine di priorità. Insisto, è nato un corto circuito, me ne assumo anch’io la mia parte di responsabilità, ma si prevedeva che facessimo tra tutti i capigruppo un documento su tutti i temi, accogliendo per quanto possibile come Giunta, le proposte che vengano fatte dalle singole forze politiche. Questo documento l’abbiamo fatto e mi sembra che a grandi linee tutti ci si possano ritrovare, ma non ho sentito su questo un pronunciamento in merito. Se ci aggiungiamo l’ordine del giorno di Tomassini, prendiamo il documento che ne esce e su questo ogni tre mesi si fa il punto. Chiaro, questo non toglie che non ci sia per tutti i consiglieri la libertà di presentare continuamente interpellanze o domande d’attualità, dico che mi sembrava avessimo trovato un metodo, che è anche un contenuto, perché vi sono elencate tutte le azioni che i capigruppo hanno ritenuto dovessero essere assunte dalla Giunta insieme al Consiglio comunale. Invito a questo, sapendo dirci tra di noi con franchezza le cose che si possono chiedere.

Vuol dire che questa discussione con le forze di polizia non la possiamo fare come una assemblea? La possiamo fare, riporto questa esigenza nel Comitato per l’ordine pubblico, sarà la Prefettura a dire come può rispondervi senza violare l’ordinamento e quindi non facendo un’assemblea, il Prefetto, se lo riterrà, e io caldeggerò questa soluzione, troverà il modo per illustrare anche ai consiglieri le sue osservazioni nelle forme che l’ordinamento prevede. Semplicemente questo intendevo dire.

Tomassini nel suo intervento ha anche sottolineato un aspetto che io condivido. Sulle questioni territoriali, adesso iniziamo questa sperimentazione in piazza Verdi. Quella proposta di Tomassini sui consorzi per la sicurezza con il coinvolgimento dei privati che vogliono attivarsi su questo, la consegniamo a quel tavolo e la sperimentiamo in quel tavolo.

Un tavolo che deve coinvolgere commercianti, residenti e tutti quelli che insistono nella zona universitaria. Però dobbiamo anche comprenderci, perché uno può anche avere a mente che si risolve tutto con le ordinanze, ma francamente, sulla questione ordinanze abbiamo già detto in diverse occasioni che non mi piace fare demagogia, anche perché se non danno risultati poi è un problema. Le ordinanze contingibili e urgenti sono, per loro stessa natura, un tema strettamente contingibile e urgente, quindi quel grande potere di ordinanze che il ministro Maroni aveva provato a dare, non entro nel merito e nelle valutazioni, ai Sindaci ora non è più applicabile dopo che è stato tolto quel anche, nel senso che tutto viene ricondotto alla contingibilità e all’urgenza.

Per piazza verdi abbiamo fatto un’ordinanza che per ora tiene, ma voi sapete meglio di me che non esiste oggi per i Comuni un potere programmatorio degli orari, al di là del contingibile e urgente, che significa che devono avere un termine, che permetta alle Amministrazioni di concordare gli orari. Allora guardiamo come va avanti questa proposta, che stiamo facendo in piazza Verdi, vediamo di generalizzarla al Pratello per verificare se ci sono le condizioni per arrivare a una soluzione concordata tra gli esercizi commerciali e i residenti su come migliorare la qualità della vita in quella zona. Prendendo anche spunto da proposte che sono state fatte, sulle quali, ripeto, non ho nessuna contrarietà. Le stesse considerazioni che faceva il consigliere Carella sono tutte molto utili su questo tema, però diamoci una sede, in modo che possiamo fare un ragionamento ordinato, perché come vedete in queste discussioni gli argomenti che vengono fuori sono tantissimi, su molti di questi ho già detto, mi premeva sottolineare su queste questioni di metodo, in sostanza su come vogliamo affrontare il problema. A partire dal fatto, ripeto, che non ci sia malafede sul concetto di sicurezza urbana, perché questo è un tema dirimente. Perché sotto al concetto di sicurezza urbana ci sono temi di ordine pubblico e di contrasto alla microcriminalità che attengono all’aumento che c’è stato in città di scippi, rapine e furti e temi più generali di lotta al degrado che vanno distinti, perché sui secondi la responsabilità dell’Amministrazione è preminente, mentre sui primi occorre una collaborazione coordinata e continuativa con le forze dell’ordine. Ed è responsabilità del Sindaco sottolineare nelle zone dove ci sono più problemi che questi vengano affrontati con maggior decisione.

E’ stato di nuovo ripreso il tema illuminazione, abbiamo gettato le basi strutturali perché possa essere affrontato in termini ordinati, il che significa che con Enel Sole, grazie al lavoro dell’assessore Malagoli, entro il 2016 rifacciamo tutta l’illuminazione della città e abbiamo un’innovazione tecnologica che ci permette di fare sia il wifi che le telecamere, così come diceva il consigliere Carella. Sulle zone sottoposte a temi di ordine pubblico dobbiamo concordare le azioni che ho appena detto con il Comitato per l’ordine pubblico, cosa che ci apprestiamo a fare.

Quindi c’è una soluzione strutturale da questo punto di vista e che ci siamo dati come città e sancita con un contratto, quindi prevede il rispetto di un contratto comporta un investimento di 25 milioni di euro, ciò ci permetterà questa soluzione di illuminazione di essere più adeguata ai tempi perché ci permetterà, fino alla singola lampada, di stabilire il tempo e l’intensità dell’illuminazione. E’ chiaro che dobbiamo costruire tutto il sistema informativo nuovo che richiede la gestione di una cosa di questo tipo, ci stiamo già lavorando, ma abbiamo trovato la soluzione strutturale al tema dell’illuminazione, oltre tutti gli aspetti del risparmio energetico.

Sui temi dell’antidegrado, abbiamo concluso un’accordo con l’associazione dei piccoli proprietari e con Hera per quanto riguarda il tema dei portici, dell’imbrattamento dei muri; è partita già in alcune forme, ma partirà in modo sistematico dalla prossima primavera in avanti. Io poi sono stanco di dover rispondere alla demagogia di fondo, perché a questo punto diventa demagogia se non siamo mai conseguenti con le cose che diciamo. Perché tutto si tiene tranne la malafede, vi ho detto diverse volte il fatto che il Comune di Bologna sia costretto ad approvare i Bilanci a giugno incide sulla vita dell’organizzazione del Comune e sulle risposte che noi diamo ai cittadini. E non è che conveniamo in termini generali su questo assunto e poi quando ci sono problemi tendiamo a dimenticarlo, perché altrimenti se mi dimostrate come avremo potuto approvare i Bilanci non alla scadenza di giugno, col casino che c’era sulle leggi di stabilità in questo Paese, e se preannuncia un altro e vi assicuro sarà il top della gamma, per quanto riguarda di avere una legge di stabilità adeguata, e già si prevede, se non si fa in fretta con le forze parlamentari, che i Comuni saranno costretti ancora una volta ad approvare il Bilancio a giugno, Questo sparisce dalle considerazioni di questo Consiglio dopo di che se il tema è che responsabile è il Sindaco, non c’è problema perché me le assumo queste responsabilità nel rapporto coi cittadini ma voi dovete avere questa consapevolezza nei vostri interventi, altrimenti c’è qualcosa che tocca in questa discussione di non detto e che crea dei problemi, davvero, di avere un dialogo da questo punti di vista.

Sul tema della pulizia, siamo partiti nel centro storico, andremo avanti da qui al 2016 e abbiamo il piano degli interventi di Hera. Certo che abbiamo bisogno di una città pulita, abbiamo bisogno di una città pulita a partire dall’assunto che molti si devono convincere a non sporcare, perché vi diamo tutti i dati della pulizia di Hera in alcune zone della città, dove siamo ormai a quattro interventi giornalieri, sicuramente è un tema di continuare, insistere, aumentare il controllo delle regole di Polizia municipale, da questo punto di vista, ma è altrettanto vero che è sacrosanta quell’iniziativa che abbiamo presentato di sostegno alla cittadinanza attiva e all’autorganizzazione dei cittadini perché si prendano cura di parte del loro territorio. E’ la vera energia positiva e la vera risorsa che abbiamo come città, alla quale semplicemente va data sistemazione, come stiamo facendo, anche attraverso il fatto, sottovalutato, ma la dice lunga su come è il diritto Amministrativo del nostro Paese che noi dobbiamo poter sostenere con regole più semplificate i nostri cittadini che vogliono prendersi cura di parte del loro territorio, senza fare impazzire nei diversi settori dell’Amministrazione comunale.

Sul tema dei continui sgomberi, presenteremo il numero notevole di sgomberi che è stato fatto nella nostra città sia in collaborazione con le forze di Polizia sia autonomamente dalle forze di Polizia municipale il 28 ottobre, perché, come sapete, il 28 ottobre è l’anniversario del Corpo di Polizia Municipale, e presenteremo una relazione su tutti gli interventi che sono stati fatti in quest’anno dalla Polizia municipale, in modo che tutti abbiate cognizione della quantità di iniziative che sono state fatte – e sono davvero centinaia – per citare un caso noto: Prati di Caprara.

E’ evidente che dobbiamo anche occuparci con più decisione di un aspetto strutturale per le aree dismesse della nostra città, se vogliamo davvero fare l’antidegrado, e questo significa accelerare – e vi assicuro che ci stiamo lavorando – sulla procedura che permette di portare queste aree a piani di valorizzazione o comunque accelerare il fatto che siano presidiate temporaneamente da associazioni. Su questo abbiamo fatto dei primi passi ed entro questo anno noi saremo nelle condizioni di verificare la possibilità di questa accelerazione, poiché siamo nelle condizioni di verificarlo, perché, sulle aree dismesse, avendo noi approvato la gran parte dei provvedimenti urbanistici, scontiamo unicamente il fatto – e anche questo scompare da questa discussione ogni volta – che, essendoci la crisi economica, ed essendoci un ritardo sui lavori edilizi in tutto il Paese, compresa Bologna, sono rimasti indietro questi processi di valorizzazione.

Il Governo pare si sia convinto e ha dato vita a questa nuova SGR immobiliare con la quale abbiamo già un rapporto proficuo che ci permetterà anche su questa via, di andare avanti. Così come di chiedere la consegna anticipata di parti del territorio sapendo che poi, in sede di bilancio, dovremo darci delle priorità perché se chiediamo, come chiederemo, l’anticipazione di parti dei Prati di Caprara per sistemare gli orti e cominciare i lavori per fare di una parte di quell’area – che è molto grande – un parco, questo comporterà a fronte di una richiesta di anticipazione, delle decisioni in sede di bilancio che dovranno diventare una priorità per quanto riguarda l’intervento dell’Amminstrazione e quindi un’assunzione di responsabilità anche da parte di questo Consiglio.

Furti, rapine, scippi e reati… ripeto, non ha senso logico, prima che politico, parlare di allarme sociale anche qui: “allarme sociale” ha un significato in italiano, ha delle conseguenze usare questa parola, perché se dobbiamo parlare di allarme sociale a Bologna mi chiedo: in intere zone del nostro Paese di cosa dobbiamo parlare? Noi abbiamo un aumento di questo tipo di reati dovuto a tutte le condizioni di cui sapete, che non significa che non ci sia un’azione di contrasto continua da parte delle forze di Polizia e da parte della Polizia municipale. Occorre senz’altro mirare meglio e con più decisione su alcune parti del territorio che abbiamo già indicato, la Bolognina e i Prati di Caprara per fare un esempio, la questione del Pilastro, sapendo che su queste questioni c’è massima attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e da parte di quelli che se ne devono occupare, in sostanza. Queste sono un po’ le questioni, c’è una parte positiva in questo dibattito per le cose che sono state sottolineate, c’è una parte sulla quale abbiamo fatto – mettiamola così – confusione insieme, prendiamone atto, abbiamo un documento, assumiamo l’impegno di fare ogni trimestre il punto sulle osservazioni dei consiglieri, sulle questioni portate avanti dal Comitato per l’ordine pubblico, ma anche per l’attività di sicurezza in città, e abbiamo anche l’occasione oggi, ci sono ordini del giorno che fanno parte del dibattito nazionale, quindi in un consiglio che si occupa in termini generali di sicurezza è inevitabile che vengano fuori, io mi adeguo. Do’ piena condivisione all’ordine del giorno per quanto riguarda il CIE, per quanto riguarda la revisione della legge Bossi-Fini, unendomi al cordoglio, proprio oggi, per le vittime di Lampedusa, sulle quali l’Amministrazione ha una piena condivisione rispetto alle proposte che sono state avanzate.

 

Permettetemi solo di finire in questo modo rispetto al tema della nostra Polizia municipale. Il 28 ottobre noi non faremo una festa per il Corpo della Polizia municipale che nel nostro caso non è mai stata suntuosa, come sapete il Presidente della Repubblica ha invitato alla sobrietà in questo periodo quindi noi, anche per questo non faremo il consueto appuntamento di festa del Corpo di Polizia municipale. Siamo però di fronte alla necessità di avviare una riorganizzazione del corpo della Polizia municipale sapendo che stiamo producendo il massimo sforzo per poter ringiovanire il Corpo della Polizia municipale; si tratta di un piano di assunzione di 75 nuovi agenti di Polizia municipale, nell’arco di questo mandato, a cominciare dai 25 di quest’anno. E’ evidente che abbiamo bisogno, visto come sono cambiate le normative, di una riorganizzazione del Corpo più rispondente alle esigenze della città, è evidente che lo dobbiamo fare in relazione all’accorpamento dei Quartieri, e quindi anche tenendo conto della nuova organizzazione dei Quartieri. Vorrei che questa consapevolezza fosse comune – che lavoriamo in una fase molto difficile della vita del pubblico impiego del nostro Paese, innanzitutto perché non distingue tra le cose che funzionano e le cose che vanno male, lavoriamo con 5 anni di blocco degli aumenti dei salari dei dipendenti del pubblico impiego, lavoriamo con 400/600 persone in meno ogni anno, lavoriamo con l’esigenza, pur con questa prospettiva di aumento dell’organico della forze di Polizia municipale, di fare con le forze che abbiamo e utilizzare al meglio le forze che abbiamo.

Anche rispetto a polemiche che sono apparse su un articolo di giornale, ho purtroppo dovuto leggere “Rambo di provincia” al quale ha già risposto il Comandante della Polizia municipale, mi ha particolarmente colpito quell’articolo, perché oltre che essere ingeneroso, non tiene conto della situazione nella quale stiamo lavorando. Noi chiederemo sacrifici al corpo di Polizia municipale, di fare di più con meno, quello che non posso condividere come Sindaco sono dei giudizi trancianti sul Corpo di Polizia Municipale sapendo che come le forze di Polizia hanno un ruolo difficilissimo: hanno il ruolo di contenere le ansie, le richieste dei cittadini e di farlo con equilibrio. Questo equilibrio si è perso in buona parte della città, e si è perso per molti motivi. Però questo equilibrio va ristabilito perché – mi permetto di dire al Consiglio comunale – che per ristabilirlo occorrerà un lavoro di lunga lena che non riguarda solo questo mandato, riguarda una caduta di senso civico della città che non può trovare nel Consiglio comunale che rappresenta la città, delle sponde. Noi non possiamo – quando chiediamo agli agenti della Polizia municipale di intervenire – assistere al consueto balletto “ma perché fanno la multa a me quando ce ne sono molti altri da multare”, “perché non mi fanno andare contromano”, “perché sono interventi su quello che chiedeva l’elemosina quando ci sono ben altri criminali”, “perché se la prende con me in doppia fila quando ci sono evasori fiscali totali”?

No! Noi su questo dobbiamo decidere una linea e un atteggiamento, se c’è da ristabilire le regole e il senso civico in questa città valgono per le piccole e le grandi cose: perché tutto si tiene. E abbiamo fatto affermazioni importanti in questo Consiglio, anche per quanto mi riguarda, e su questo saremo conseguenti. I temi di microcriminalità e delinquenza non hanno nulla a che fare con i temi dei sussidi e della sicurezza sociale. Parliamo di persone, mai di etnie. Parliamo di persone, mai di luoghi specifici. Ognuno è responsabile individualmente se commette atti di delinquenza e non c’è bisogno, se l’atto di delinquenza è commesso da qualcuno che fa parte degli strati più deboli della società, appellarsi al fatto che fa parte degli strati più deboli della società.

Se delinque delinque, se non rispetta le regole non rispetta le regole ed è una questione personale individuale che riguarda sia gli immigrati che gli italiani. Questo è un atteggiamento che dovremo condividere, poi sappiamo bene – perché la discussione è stata ricca – che sarebbe velleitario pensare che si affronta il tema in termini di prevenzione e repressione nel campo della sicurezza e non avere a cuore che è vitale per tutte le città del Paese che sulla coesione sociale si permetta ai Comuni di investire e di non annacquare tutto questo in una discussione sui tagli della spesa e di un Paese che non farebbe i tagli di una spesa previsti a cui assistiamo ogni volta che arriviamo a discutere delle leggi di stabilità e delle tasse. Perché, ripeto, questo Comune può dimostrare quanto ha fatto per ridurre e riqualificare la spesa, non così alcuni ministeri o altre parti del Paese. Anche qui invito tutti alla massima attenzione rispetto al fatto che ci troviamo in questo tipo di situazione.

Renderemo conto al Consiglio e ai cittadini su quanto saremo in grado di fare contro il degrado e insieme alle forze di polizia per la sicurezza in questa città. Lo possiamo fare se una volta tanto ci ascoltiamo, se ognuno di noi trae il meglio di quello che ritiene dalle proposte degli altri. Non è possibile che Massimo Bugani debba intervenire per dire che siccome lo propone lui, il fatto del Tdays, debba premettere anch’io una volta ho sbagliato… se una proposta è giusta è giusta, non conta chi la fa, avevo anticipato che ci sono 5 ministeri da coinvolgere, ben venga questo ordine del giorno perché solo chi non fa non sbaglia mai. Se avete bisogno che ammetta i miei errori non è un problema, però vediamo di fare prevalere questo aspetto come hanno fatto oggi i consiglieri Carella, Tomassini e altri… cito tutti. Questo spirito tiriamolo fuori perché vi illudete se pensate che la città distingue oggi nella politica. O siamo in grado di ridare fiducia insieme alla politica o non è che c’è uno che si salva e prende una percentuale in più. Tiratene le conseguenze e non vuole dire che la prossima volta non vincerete voi, ma tirate le conseguenze in termini propositivi: si può essere minoranze proponendo temi condivisibili dalla maggioranza. E non vuol dire che dovete farle voi al posto della Giunta. Mi si accusa di non ascoltare, ma ogni volta che vi ascolto faccio una sintesi e ne traggo elementi concreti. Ci sono competenze in questo Consiglio, buone volontà e passione. Si usano a volte parole che non stanno né in cielo, né in terra.

Riporterò questi temi al Comitato per l’ordine pubblico, approviamo l’ordine del giorno di Tomassini, cominciamo a seguire questa strada, verifichiamo quel documento che vi ho consegnato – che mi pareva condiviso – gli aspetti tematici sui quali relazionare ogni tre mesi, su ognuno di quei singoli temi, e cominciamo assieme di occuparci del bene della nostra città. Ci sono le condizioni. Altrimenti ci troviamo alla fine di questa discussione permettendo ancora di infierire sul Consiglio comunale, sulla Giunta, sul fatto che ci sono grandi cose da fare e nessuno le fa o che non c’è credibilità per farlo. E’ una città che ha bisogno di essere guidata e non significa far venire meno la partecipazione democratica, ma significa che sugli indirizzi che ci diamo dobbiamo avere la tenacia di reggere sapendo che alcune cose pagheranno non nell’immediato visto la situazione che ci è stata consegnata, con una severità su alcuni temi di un’estrema chiarezza. Bologna non è un grande centro di smistamento del Paese, non è il luogo dove ognuno viene a fare quello che gli pare. Bisogna che su questo si facciano atti conseguenti e capacità della politica che risponda.

Se tutto deve finire con il fatto che tutto si risolve con qualcuno che ha la forza e l’autorità di fare tutte le repressioni del mondo, stiamo dicendo delle bugie alla città. La situazione non la vedo uscita dal controllo, la vedo preoccupante in alcune zone e i motivi li abbiamo elencati dettagliatamente e su questo stiamo prendendo delle iniziative.

Lavoriamo su questo e i risultati verranno a partire da quanto è stato fatto fino ad oggi che verrà relazionato assieme a me dal Comandante della Polizia Municipale in occasione dell’anniversario del Corpo della Polizia Municipale”.