Fernando-Ferioli“Non avevo dubbi che i nostri comportamenti in merito alla tutela della salute dei cittadini fossero stati adeguati fin dal primo momento, così come rimarca la comunicazione diramata oggi dal dirigente medico del dipartimento Sanità Pubblica dell’Ausl di Modena. Potrei aggiungere tante parole in risposta alle insinuazioni diffamanti che mi sono state rivolte, ma preferisco limitarmi ai fatti: e i fatti confermano la nostra piena correttezza”. Sono queste le parole del sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli a commento della nota trasmessagli dal Distretto di Mirandola dell’Azienda Unità Sanitaria Locale.

“Si precisa – si legge nella comunicazione dell’Ausl – in relazione agli aspetti di valutazione igienico sanitario a tutela della salute pubblica derivanti dalla presenza di alcuni frammenti di Materiale Contenente Amianto (MCA) presenti nel riciclato posto a lato di via del cimitero a Finale Emilia, che i rischi per la salute della popolazione, considerata anche la limitata quantità di eternit presente, sono trascurabili in assenza di sollecitazioni significative che possano consentire il rilascio di fibre, come nella situazione attuale”. Le limitate quantità di fibre d’amianto contenute nel cemento, che ha la funzione di collante, possono liberarsi solo per mezzo della frantumazione diretta del materiale o a seguito di lavorazioni eseguite con trapani o frese. Operazioni che, in viale del cimitero, non sono certamente state eseguite. Per questo anche in comunicazioni precedenti non era stato richiesto all’amministrazione di provvedere a operazioni di delimitazione o di interdizione dell’area.

La nota dell’Ausl invita, poi, a scopo precauzionale, a procedere quanto prima alla rimozione del materiale – classificato come rifiuto pericoloso – e al suo invio a discarica autorizzata secondo le procedure di legge. “È quello che avremmo fatto già da tempo – puntualizza Ferioli – ma non lo si è potuto fare sia perché erano ancora presenti dei container, sia perché Arpa non ci forniva le indicazioni su come procedere con la bonifica, in attesa di conoscere l’esito dei controlli. Ora potremo finalmente provvedere alla rimozione, incapsulamento e confinamento del materiale con l’invio a discarica autorizzata secondo le procedure di legge”. Per completezza d’informazione va anche ricordato che, nei giorni convulsi del post-terremoto, sul viale del cimitero avevano operato diverse ditte e non una sola. Così come va sottolineato che lo spostamento di alcuni container ha rivelato come sotto le strutture non fosse presente alcun tipo di stabilizzato o materiale sospetto.

Nota Distretto di Mirandola dell’Azienda Unità Sanitaria Locale