carlo_giovanardi_3Com’è possibile che l’attuale Sovrintendenza regionale contraddica atti formali della stessa Sovrintendenza e quali iniziative il Ministero dei Beni Culturali intenda assumere per bloccare immediatamente il processo di cementificazione del Parco delle Rimembranze di Modena. A chiederselo il Sen. Carlo Giovanardi che, questa mattina, ha presentato una interpellanza al Ministro dei beni Culturali.

Il testo dell’interpellanza:

 

INTERPELLANZA

AL MINISTRO DEI BENI CULTURUALI

Premesso per conoscere

che l’architetto Paola Grifoni, della Sovrintendenza regionale per i beni architettonici dell’Emilia Romagna ha dichiarato alla stampa modenese:”sento dire da più parti che il Parco delle Mura sarebbe il Parco delle Rimembranze, ossia un monumento dedicato ai morti della Prima guerra mondiale: mi tocca smentire, quello è un parco storico come ce ne sono vari in tante città, è vincolato certo, ma se fosse un Parco delle Rimembranze il vincolo sarebbe molto più restrittivo”;

che il ministero dei beni culturali e ambientali l’11 ottobre 2005 decretava a firma del direttore regionale Maddalena Aragni che il bene denominato Parco delle Rimembranze è dichiarato di interesse culturale e nella relazione storico-artistica scriveva che il 13 dicembre 1913, terminata la demolizione delle mura, il Consiglio comunale di Modena stabiliva che l’area ” piuttosto che alla fabbricazione e all’uso privato” venga trasformata in un luogo per “il pubblico comodo informa di parco a passeggiata e di viali e piante verdi e tappeti erbosi” ;

che nella stessa relazione si trova scritto “nel 1922, il parco può dirsi compiuto e, sull’onda della circolare 73 del 27 dicembre di quello stesso anno, a firma del sottosegretario alla Pubblica istruzione Dario Lupi, che incoraggia “le scolaresche di Italia” a farsi “iniziatrici della attuazione di una idea nobilissima e pietosa: quella di creare in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata, la strada o il Parco delle Rimembranze. Per ogni caduto della Grande Guerra dovrà essere piantato un albero”, si decide di intitolare il Giardino ai “960 caduti del Comune di Modena” nel primo conflitto mondiale. Il Parco non nasce, quindi, come “selva simbolica” con “gli alberi monumenti viventi” per ricordare coloro che sono morti per la Patria, ma lo diventa incidentalmente in quanto il suo completamento avviene poco prima della emanazione della sopracitata circolare, alla quale è allegato l’elenco che riporta le essenze più adatte a seconda delle aree geografiche: per il nord Italia sono indicati pini, abeti, cipressi, querce, faggi e ippocastani.”;

come sia possibile che l’attuale Sovrintendenza regionale contraddica atti formali della stessa Sovrintendenza e quali iniziative intenda assumere per bloccare immediatamente il processo di cementificazione del Parco.

Sen. Carlo Giovanardi