Ezio-RaimondiCordoglio a Bologna per la scomparsa di Ezio Raimondi, uno dei principali studiosi di letteratura italiana, avvenuta questa mattina. Raimondi aveva 90 anni.

“Personalmente e a nome dell’Amministrazione provinciale di Bologna – afferma la presidente della Provincia Beatrice Draghetti – desidero esprimere alla famiglia e all’Università tutta le più sentite condoglianze per la morte del Professor Ezio Raimondi.

Un figlio della nostra terra – era nato a Lizzano in Belvedere come un altro grande, Enzo Biagi – che con i suoi studi e le sue bellissime lezioni ha accompagnato intere generazioni di giovani nella nostra Università dando un contributo di altissimo profilo alla cultura del nostro Paese, e non solo”.

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“Grande maestro della letteratura italiana e della cultura europea, la cui lunga attività critica indaga la storia letteraria dalle origini al Novecento, filologo sottile e amato professore Universitario, si è formato a Bologna e con il suo caratteristico stile riservato ha operato uno studio approfondito e affascinante della storia poetica, culturale e letteraria del nostro Paese. Animatore e ispiratore per lunghi anni delle edizioni del Mulino, vanta una sterminata e sempre approfondita bibliografia, ma mi piace soprattutto ricordare le sue straordinarie capacità di insegnante che anche negli ultimi anni lo avevano portato ad affascinare e coinvolgere una platea di giovanissimi spettatori al Festival della Letterattura di Mantova. Raimondi era in grado di unire nella sua persona modestia, capacità critica, grande rispetto per le Istituzioni e vivida immaginazione. Forse proprio per questo è rimasto impresso un grandissimo numero di studenti. Con lui Bologna e l’Italia intera perdono un esempio di vita incentrata sul rigore e sulla capacità comunicativa”.

Così il Sindaco di Bologna Virginio Merola, a nome della città, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Ezio Raimondi,  filologo, saggista e critico letterario.

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“La nostra città piange una delle sue menti migliori, un intellettuale che sapeva affascinare nel raccontare il bello della cultura e il valore della parola. Mai come ora, in un’epoca segnata dalla necessità di rinnovare il valore della cultura per la crescita e la coesione sociale delle nostre comunità, la scomparsa del Professor Raimondi ci fa sentire tutti più soli, più poveri, più bisognosi di non dimenticare la sua lezione”.

Le parole di cordoglio della presidente del Consiglio comunale Simona Lembi.

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“Apprendo con dolore della scomparsa di Ezio Raimondi ed esprimo le più sentite condoglianze alla sua famiglia – ha commentato il presidente della Regione, Vasco Errani, alla notizia della morte del letterato emiliano -. Con lui perdiamo uno dei grandi protagonisti della cultura del ‘900, un uomo che ha dato lustro al nome di questa regione e dell’Italia nel mondo, che ha segnato delle vie di ricerca, creato una scuola. E’ la scomparsa di un vero maestro che ha fatto tanto per la sua Emilia-Romagna anche con una lunga permanenza alla presidenza dell’istituto per i Beni culturali. E’ stato molto importante, sarà altrettanto importante la sua eredità intellettuale”.

“E’ una perdita molto grave – ha aggiunto l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti –. Oltre a essere uno dei più grandi studiosi contemporanei, Ezio Raimondi alla guida dell’Ibc ha saputo coniugare profondamente le varie discipline con la nostra terra e le sue valenze, ha insegnato a guardare al futuro di un patrimonio per tramandarlo alle nuove generazioni con la profondità della sua etica e del suo spessore culturale. La sua portata intellettuale ha significato moltissimo per tutti noi”.

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Il ricordo del Rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi: “Ci ha lasciato Ezio Raimondi: il critico che ha attraversato tutte le letterature moderne, il docente che ha formato intere generazioni di studenti e di studiosi, il Maestro che ha creato una delle scuole più valide della filologia e dell’italianistica. E’ stato anche un uomo delle istituzioni sia accademiche sia culturali: ricordo il suo ruolo negli anni Settanta di precursore della legge istitutiva dei Dipartimenti, di protagonista nelle celebrazioni del IX centenario dell’Alma Mater, di presidente dell’Istituto per i Beni culturali dell’Emilia-Romagna e dell’Associazione culturale Il Mulino. Era un vero intellettuale, sempre oltre il linguaggio comune, oltre le risposte scontate, oltre il presente. Gli era connaturale lo stile di chi crede nella cultura, nel dialogo, nelle giovani generazioni. Curioso com’era ad ogni avventura del pensiero”.