Il Consiglio comunale di Modena condanna ogni espressione sessista e ogni forma di atteggiamento o linguaggio sessista nell’ambito del confronto politico. Lo ha fatto approvando all’unanimità nella seduta di giovedì 27 marzo un ordine del giorno firmato da consiglieri di Sel, Pd, Msa e FI-Pdl, nato dalla sintesi di due documenti presentati rispettivamente da Ingrid Caporioni di Sel e da Andrea Galli di FI-Pdl.

L’odg approvato esprime inoltre “solidarietà a tutte le Parlamentari e donne impegnate in politica che in questi mesi hanno dovuto subire umiliazioni e insulti rivolti loro in quanto donne e del tutto esulanti dal loro agire come politiche” e richiama “tutti i colleghi e le colleghe che prestano il loro impegno politico fuori e dentro le istituzioni, particolarmente coloro i quali godono di grande visibilità e influenza, alla responsabilità e all’attenzione nel linguaggio”.

Nel dibattito che ha preceduto l’approvazione del documento, lo stesso Galli ha detto di aver copiato l’ordine del giorno presentato dalla collega di Sel sostituendo il nome della presidente della Camera, nei confronti della quale la consigliera Caporioni esprimeva solidarietà, con i nomi di esponenti politiche del centro destra. “Si guarda al proprio orticello – ha spiegato Galli – e non si vogliono vedere analoghe offese subite, non molto prima, dalle donne che fanno politica nella destra, tra le quali anche due ex ministre. Le offese o lo sono per tutti o per nessuno e le donne non vanno offese in quanto tali non in quanto rappresentanti delle istituzioni”.

Da parte sua, Ingrid Caporioni ha precisato che si tratta di “una battaglia condotta per tutte le donne” a prescindere dall’appartenenza politica e che nel suo ordine del giorno “si intendeva sottolineare l’aggravante dovuta al fatto che le accuse sessiste erano state fatte all’interno di una delle massime istituzioni dello Stato e per di più da colleghi parlamentari, rischiando un effetto amplificato ed emulativo”.

L’assessore alle Risorse umane e alle Pari opportunità Marcella Nordi, dopo aver posto l’attenzione sulle discriminazioni che in ogni ambito, tra cui quello lavorativo, pesano sulle donne e sui vantaggi che, superandole, ne avrebbe tutto il Paese, ha invitato i consiglieri a “mettere da parte le differenze per arrivare a un ordine del giorno condiviso e sicuramente apprezzato dai cittadini”.

Per il Pd, Luigi Alberto Pini ha evidenziato l’aspetto già sottolineato dalla consigliera di Sel: “Le accuse a Laura Boldrini sono state fatte per la prima volta da parlamentari in Parlamento”. Claudia Codeluppi ha stigmatizzato “un modo volgare, offensivo e violento di colpire le donne” e “un atteggiamento che rischia di incitare l’odio sessista”. Cinzia Cornia ha annunciato “voto favorevole a entrambi gli ordini del giorno perché la donna è portatrice di diritti in quanto persona al di là delle convinzioni politiche”, caldeggiando però un unico documento “per l’importanza di mostrarsi uniti contro un ritorno di incultura”.

Dello stesso avviso si sono quindi detti i capogruppo del Pd Paolo Trande, di FI-Pdl Adolfo Morandi e di Modenasaluteambiente.it Sandra Poppi.