L’esondazione del torrente Tiepido che ha sommerso la campagna alle porte di Modena nel pomeriggio di venerdì scorso è l’ennesima dimostrazione che un piano di prevenzione ben fatto e realizzato, oltre ad evitare danni materiali, farebbe risparmiare risorse economiche offrendo, nel contempo, ai cittadini maggiore tranquillità e sicurezza.

E’ quanto afferma Coldiretti Modena in riferimento allo straripamento del torrente causato da un tipico esempio di incuria. La presenza dei tronchi che, ostruendo il ponte di Via Gherbella, ha impedito il defluire dell’acqua causando l’inondazione delle campagne circostanti era stata segnalata alle autorità competenti un mese prima dagli agricoltori della zona ma, per motivi non chiari, nessuno degli enti deputati ha preso in carico il problema. Il risultato, ricorda Coldiretti: quasi 50 ettari allagati, semine di medica, bietole e mais distrutte, trattamenti e sistemazioni dei terreni da rifare. Senza i problemi causati dai detriti e dai residui lasciati dal passaggio dell’acqua sui terreni che dovranno essere ripuliti con conseguenti nuovi costi a carico degli imprenditori.

Ancora una volta – sottolinea Coldiretti – il problema è la difficoltà ad individuare le competenze sul bacino idrico interessato e sapere a chi spettano gli interventi manutentivi.

C’è un rimpallo di responsabilità che dimostra l’inadeguatezza di taluni sistemi di gestione ormai troppo farraginosi – sostiene Coldiretti – per questo serve un nuovo approccio al problema idraulico che parta dalla prevenzione come impegno serio e concreto da realizzare attraverso strutture più snelle e in grado di gestire con efficienza “privatistica” gli interventi di manutenzione e la cura del territorio come dimostra la positiva esperienza dei Consorzi di Bonifica.