Un Centro Stampa Unificato per tre soggetti: Comune, Provincia e ora anche Università di Modena e Reggio Emilia. La convenzione tra Comune di Modena e Università per gestire in maniera associata una stamperia comune per i prossimi tre anni è stata approvata ad unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di lunedì 7 aprile.

“La convenzione – ha spiegato l’assessore all’Innovazione Fabio Poggi illustrando la delibera – consentirà al Comune di abbattere ulteriormente i costi che negli ultimi quattro anni sono passati da quasi 552 mila a meno di 166 mila euro non tanto per la riduzione degli stampati prodotti, che comunque c’è stata, quanto per effetto dell’azione di spending review”. Continua, in tal modo, l’azione di razionalizzazione di risorse e processi di produzione avviata nel 2010 dal Comune che ha ricondotto tutte le spese per stampati in un unico centro di costo. Con quel primo passaggio, e grazie a una forte internalizzazione della produzione, la spesa per stampati si è ridotta rispetto all’anno precedente del 20,5 per cento (dai 551.771 euro del 2009 ai 438.486 del 2010). Nel 2011, grazie alla convenzione con la Provincia per la costituzione del Centro Stampa Unico di via Cavazza, con un unico canone di noleggio dei macchinari per i due enti, comprensivo di un numero di copie tale da far abbassare ulteriormente l’impegno economico, la contrazione della spesa è arrivata al 40,8 per cento, scendendo a poco meno di 260 mila euro. Nel 2013 i costi sono stati ulteriormente abbattuti attestandosi a 165.560 euro, vale a dire il 70 per cento in meno rispetto al 2009.

“In particolare – ha continuato l’assessore all’Innovazione – i costi di gestione della stamperia comunale (noleggio macchine, manutenzione, carta) dopo la convenzione con la Provincia sono passati per il Comune da 153 mila euro nel 2011 a 84 mila euro del 2013 e per la Provincia da 98.500 a 18 mila euro. Con l’ampliamento della convenzione all’Università la spesa complessiva annuale prevista per il 2014 è di 105 mila euro suddivisi tra i tre enti: il 50 per cento a carico del Comune di Modena (pari a 52.500 euro); il restante equamente ripartito tra Provincia e Università che spenderà poco più di 26 mila euro contro i 60 mila all’anno spesi mediamente nei tre anni precedenti per la stessa produzione. Queste razionalizzazioni – conclude Poggi – non hanno portato né a una riduzione quantitativa né qualitativa; è una buona pratica fatta in rete con diversi soggetti del territorio”.