Sono stati presentati nei giorni scorsi, in occasione dell’incontro della Commissione di concertazione presieduta dalla Provincia e composta dai rappresentanti delle forze sociali e delle associazioni dei disabili, i risultati del collocamento mirato promosso e governato in questi anni dalla Provincia di Reggio Emilia.

Il dato delle iscrizioni al collocamento mirato in questi ultimi anni, risentendo in parallelo a quello del collocamento ordinario gli effetti della crisi, è stato in costante ascesa dal 2007, quando contava 2.987 iscritti, fino ad arrivare ai 4.585 del 31/12/2013, di cui circa il 48% donne.

Per far fronte a questi numeri e ai bisogni correlati, la Provincia di Reggio Emilia ha investito nel triennio 2011-2013, oltre 5 milioni di Euro, così impegnati: poco più di 1,5 milioni per azioni di formazione professionale; un milione e 231mila euro per incentivi alle imprese per l’assunzione di disabili; quasi 1,2 milioni per favorire l’accompagnamento al lavoro di persone diversamente abili, in collaborazione con gli altri servizi di assistenza pubblica e del privato sociale; 847.000 Euro sono stati dedicati alla promozione di tirocini nella pubblica amministrazione (in un periodo in cui le aziende con la crisi assumevano di meno e la pubblica amministrazione di fatto ha bloccato le assunzioni); quasi mezzo milione di Euro per favorire gli spostamenti da casa ai luoghi di lavoro (abbonamenti a mezzi pubblici, adattamento veicoli personali, assicurazione auto).

A fronte di questi investimenti i dati ci restituiscono un risultato che vede i 6.315 posti di lavoro in obbligo di assunzione da parte delle aziende e di enti pubblici, coperti all’89%, a fronte di una media regionale dell’85,8%, tra le più alte a livello nazionale.

“Questi risultati – afferma il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi – rappresentano il coronamento di un impegno corale del livello politico e dei tecnici che operano presso i nostri Centri per l’impiego, poiché anche in questa difficile situazione di crisi, che come sappiamo penalizza i più deboli, il nostro impegno per le categorie svantaggiate anche nei confronti del lavoro non è mai venuto meno”.

“Grazie al lavoro costante e quotidiano siamo stati in grado di offrire un risultato importante in questa direzione, oggetto talvolta anche di critica da parte di alcuni portatori di interesse in questo settore particolare, ma ai quali abbiamo sempre dato ascolto, – ha proseguito Saccardi – consapevoli che anche dall’ascolto delle critiche non possa che nascere un miglioramento del nostro servizio ai cittadini più deboli. Un altrio elemento che ci ha sempre caratterizzato è stato quello di mettere al centro la persona e i suoi bisogni, promuovendo il più possibile politiche attive piuttosto di quelle passive di tipo assistenzialistico.

Ci auguriamo che coloro che riceveranno in eredità questi risultati, dato il grande momento di incertezza in cui vivono oggi le Province, possano proseguire il lavoro portato avanti sino ad oggi e di cui andiamo fieri”.