Vincenzi-Coldiretti“Finalmente si è sulla strada verità nella vicenda dei nitrati e sulle lacune e falsificazioni nell’attribuzione alla zootecnia della responsabilità esclusiva di inquinamento delle acque.” E’ quanto afferma il presidente Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi, nel commentare la riunione al Ministero dell’Agricoltura d’intesa con le regioni del bacino idrico del Po, congiuntamente con l’Amministrazione dell’Ambiente. Risulta ormai chiarito anche dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) come il coinvolgimento della fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile o, quantomeno, minimo, mentre – sottolinea Coldiretti – assume un diverso peso il contributo di altre sorgenti, in particolari minerali. “Da tempo chiediamo che si faccia chiarezza – sottolinea il Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri – su una questione di vitale importanza per l’economia della nostra provincia dove la zootecnia ha avuto storicamente un ruolo di primo piano. Purtroppo la “leggenda nera” che automaticamente associava gli allevamenti all’inquinamento ha trovato ampia diffusione con gravi riflessi sull’agricoltura modenese ed oggi ne paghiamo le conseguenze”. Se in Europa i dati ufficiali forniti dalla Commissione confermano come tra i paesi in cui le concentrazioni massime registrate di nitrati nelle acque attribuiscono alla Germania il ruolo di Paese maggior inquinatore a causa di un modello zootecnico intensivo, nel nostro Paese – continua Coldiretti – occorre ricercare fuori dall’agricoltura le cause del deterioramento della qualità delle acque, così come già l’accordo del 2011 della Conferenza Stato Regioni aveva intuito avviando la realizzazione di nuovi studi sulla natura e l’origine del superamento dei valori soglia. “Occorre, dunque, apprezzare – continua Vincenzi – il lavoro del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina insieme al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, grazie anche alla fattiva collaborazione del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, e dell’assessore all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, hanno rappresentato l’ineludibile necessità di avviare già a partire dal Consiglio europeo dei Ministri dell’ambiente previsto a Creta nel prossimo luglio la revisione del perimetro delle aree vulnerabili.” L’operazione – sostiene Coldiretti Modena – potrà consentire di dare piena attuazione ai nuovi indirizzi di politica agricola europea che hanno stabilito il rafforzamento delle misure di sostegno al settore zootecnico che nel nostro Paese risulta organizzato con modalità sostenibili per la diffusione sul territorio e la complementarietà con la produzione di alimenti tipici e di qualità. È chiaro che, una volta risolto il problema della delimitazione delle zone geografiche, rimuovendo le ingiuste accuse agli imprenditori zootecnici sarà anche possibile – conclude la Coldiretti – introdurre già a partire dal decreto di revisione degli effluenti alcune semplificazioni, con particolare riguardo ai periodi temporali di spandimento oltre che di valorizzazione del digestato proveniente dal trattamento degli stessi reflui zootecnici. Nella foto: il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi