Al via il percorso di partecipazione che porterà all’aggiornamento dei Piani di gestione dei distretti idrografici adottati nel 2010 in attuazione della direttiva comunitaria “Acque”. L’obiettivo è quello di dotarsi, entro la fine del 2015, di nuove misure per garantire una maggiore tutela qualitativa e quantitativa delle acque emiliano-romagnole.
Il tema è stato al centro di un convegno che si è svolto questa mattina a Bologna nella sede della Regione, con la partecipazione dell’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo e dei segretari generali dell’Autorità di bacino dei fiumi Po, Arno e Tevere.
Nel corso dei lavori è stato annunciato l’avvio di un ciclo di incontri di ascolto, dialogo e confronto con i vari soggetti portatori di interesse; promossi e organizzati dalla Regione, si svolgeranno nelle prossime settimane nella sede di viale della Fiera 8. Il primo appuntamento, fissato per martedì 24 giugno, è dedicato ai servizi idrici integrati; il secondo, in programma giovedì 26 giugno, è rivolto al settore delle attività produttive e dell’energia; l’incontro di mercoledì 2 luglio è destinato ai rappresentanti del mondo agricolo, mentre quello di venerdì 4 luglio è incentrato sui servizi ecosistemici e sulla biodiversità.
“La partecipazione è lo strumento fondamentale con cui dare nuovo impulso alle politiche di tutela e risanamento della risorsa idrica – ha affermato l’assessore Gazzolo -. Nei singoli settori, civile, produttivo e agro-zootecnico, è necessario definire misure più moderne ed efficaci per la salvaguardia dell’acqua, capaci di conciliarne i diversi usi e assicurarne una gestione sostenibile e di lungo periodo”.
Uno degli obiettivi principali dell’aggiornamento dei Piani del 2010 è coniugare gli aspetti tipicamente legati alla salvaguardia della qualità delle acque a quelli del rischio idraulico, attraverso l’attuazione coordinata e integrata delle direttive comunitarie; tema al quale sarà dedicato un apposito momento pubblico di approfondimento nel mese di novembre. “Per farlo – ha concluso Gazzolo – possiamo riuscirci solo insieme: quella dell’acqua è una sfida che interessa tutti, nessuno escluso, perché l’acqua è vita, volano di crescita economica e di civiltà”.
Il Piano di gestione dei distretti idrografici
Secondo la direttiva comunitaria 60 del 2000, il territorio dell’Emilia-Romagna ricade nei tre distretti idrografici Padano, dell’Appennino settentrionale e dell’Appennino centrale. Alle Autorità di bacino nazionali spetta il coordinamento della redazione dei Piani di gestione dei distretti, che nel caso dell’Emilia-Romagna sono stati messi a punto nel 2010 dalle Autorità di bacino del fiume Po, Arno e Tevere con la collaborazione di Regione, enti locali, associazioni, portatori di interesse rappresentativi nel settore ambientale e il coinvolgimento dei cittadini.
Finalità dei Piani è garantire un efficace governo delle risorse idriche, attraverso l’adozione di strategie di risparmio e gestione sostenibile dell’acqua, oltre che di controllo e tutela dall’inquinamento. Come previsto dalla normativa, la Regione ha avviato il percorso di aggiornamento e riesame dei Piani che dovrà concludersi entro il 2015.