Non trova soluzione la vertenza General Montaggi di Castelnuovo Rangone, l’azienda metalmeccanica che dopo diverse spregiudicate operazioni societarie con lo spostamento della sede legale in Romania, ha licenziato a fine aprile i 48 dipendenti. Ovvero i lavoratori rimasti in capo all’azienda modenese, dopo che una buona parte dei trasferisti erano stati costretti a dimettersi per poi essere ri-assunti dalla piemontese GMT.

La Fiom/Cgil si è subito attivata per far ritirare i licenziamenti. Negli incontri del 19 e 27 maggio presso la Provincia di Modena, i rappresentanti della General Montaggi hanno garantito il ritiro dei licenziamenti e l’avvio di procedure per l’apertura della mobilità e degli ammortizzatori sociali per cessazione di attività.
Nel successivo incontro fissato il 29 maggio, i rappresentanti dell’azienda non si sono però presentati e, solo dopo molte sollecitazioni da parte della Fiom, hanno motivato l’assenza per ragioni e impegni familiari fuori provincia.

E’ stato perciò ottenuto, non senza fatica, un nuovo incontro nella giornata di ieri lunedì 9 giugno, anche questo però nuovamente disertato dalla proprietà.

“I lavoratori della GM di Castelnuovo Rangone si trovano al momento senza retribuzione – afferma Yawo Galli della Fiom/Cgil di Vignola – le mensilità non vengono pagate da mesi, per alcuni lavoratori addirittura da dicembre 2013, e molti trasferisti hanno pagato di tasca propria il rientro dai cantieri all’estero”. Lo stabilimento è chiuso, nessuno risponde al telefono e i proprietari non sono al momento rintracciabili.

“Dopo il primo positivo risultato ottenuto dalla Fiom con il ritiro dei licenziamenti – aggiunge Stefano Bassoli della Fiom/Cgil – ora si sta però negando ai lavoratori la possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali. Serve infatti che la proprietà si presenti regolarmente agli incontri e attivi le necessarie procedure di legge”.

La Fiom chiede perciò alle istituzioni locali, a partire dal Prefetto all’assessore provinciale e al sindaco di Castelnuovo Rangone di attivarsi per riportare urgentemente al tavolo i rappresentanti della General Montaggi.
“E’ fondamentale dare risposte a quasi 50 lavoratori, la maggior parte dei quali senza reddito e ancora senza lavoro” spiegano Bassoli e Galli della Fiom/Cgil.

“La GM si sta comportando in modo sprezzante verso i lavoratori – aggiungono i sindacalisti – sfuggendo alle proprie responsabilità e violando le procedure di legge sui licenziamenti collettivi”. Per questo la Fiom/Cgil è impegnata a dare ogni tutela legale ai lavoratori coinvolti dalla chiusura. I lavoratori sono perciò invitati a presentarsi nelle sede sindacali della Fiom/Cgil per inviare lettera formale di messa a disposizione al lavoro nei confronti dell’azienda.