Da una parte la possibilità di “poter relazionare alla classe politica regionale” su quella che è “la situazione della magistratura minorile”, e “quindi avere attenzione sui problemi che sollevo e i temi di cui mi occupo”, dall’altra la necessità di sottolineare le difficoltà che incontra ogni giorno il Tribunale dei minori di Bologna: dalla “mancanza di funzionalità nei confronti dell’utente”, viste le condizioni della sede, al rischio della “paralisi al supporto dell’attività giurisdizionale”, dovuta a “una carenza di organico nel personale amministrativo pari al 33% rispetto a quanto avremmo bisogno”.
Il presidente del Tribunale dei minori di Bologna, Giuseppe Spadaro, è stato ospite oggi della commissione Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport, presieduta da Giuseppe Pagani, per una valutazione delle politiche regionali in materia di minori e adolescenti, con l’obiettivo di mettere a punto un’azione integrata. Da febbraio 2014, la Commissione ha ricevuto anche la delega per i “Diritti delle nuove generazioni e rapporti con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza”.
Come spiega Spadaro, “i problemi legati alla sede non sono dovuti a motivi di rappresentanza, è semmai una questione di funzionalità nei confronti dell’utenza. Non disponiamo di spazi sufficienti quando, ad esempio, ci troviamo di fronte a casi di genitori in conflitto, e su questo siamo l’unico caso in Italia; manca una aula di ascolto, con i giudici costretti a ascoltare i minori nei loro studi, pur di garantirgli la privacy”. Non è solo un problema di riservatezza, ammette il presidente: “A volte mi stupisco non sia ancora successo nulla di grave, anche se già un nostro cancelliere è stato aggredito e due giudici sono sotto protezione- sottolinea Spadaro-, per ora siamo riusciti ad ottenere due militari in pianta stabile nel nostro palazzo, in modo da garantire più sicurezza sia agli utenti sia ai lavoratori”.
Nuovi spazi potrebbero però essere disponibile a breve, anticipa il giudice: “Siamo in trattativa per una nuova sede in alcuni dei locali dell’ex ospedale dei Bastardini di Bologna, una scelta che avrebbe anche una continuità ideologica importante, e le risposte dal ministero della Giustizia sono state positive, il progetto è già stato elaborato e sottoposto all’attenzione dei capi degli uffici giudiziari interessati, ora attendiamo solo una risposta dalla Provincia”.
L’altra principale difficoltà del Tribunale, prosegue Spadaro, risiede nella carenza di personale: “In Emilia-Romagna abbiamo un magistrato minorile ogni 780.000 abitanti, nel Lazio è uno ogni 320.000 e in altre regioni si scende fino al rapporto 1 a 100.000, e il personale amministrativo è ovviamente proporzionale al numero di giudici- informa il presidente-, a preoccuparci è il fattore tempo, che è fondamentale quando si lavora con i minori”. Anche perché, puntualizza Spadaro, “l’Emilia-Romagna è un territorio con un sistema di servizi sociali davvero efficiente e puntale, e questa presenza comporta ovviamente lavoro aggiuntivo per il tribunale”. Secondo le stime del giudice, “ci manca un terzo del personale necessario, e se a questa carenza di base si aggiungono anche solo le malattie ci ritroviamo spesso con metà delle risorse umane di cui avremmo bisogno e il rischio paralisi è davvero alto- continua-, un aiuto fondamentale arriva dall’Università che mette a disposizione alcuni stagisti, che comunque non possiamo pagare per prolungare la collaborazione, anche solo delle borse di studio ci sarebbero di grandissimo aiuto”. Spesso, racconta Spadaro, “i ragazzi arrivati in stage continuano a lavorare con noi anche dopo il periodo ufficiale, a titolo puramente volontario, questa passione mi riempie sicuramente di orgoglio, ma non è certo corretto che un tema così cruciale come la giustizia minorile venga affidato alla buona volontà dei singoli”.
Ad introdurre il presidente del Tribunale dei minori è stato il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Luigi Fadiga: “Il cammino percorso fino ad ora è stato davvero importante, adesso abbiamo una visione completa di una fascia di età, i minori, che non sono rappresentati e non hanno voce- ricorda il Garante-, il nostro obiettivo è creare reti tra scuola, servizi e giustizia, rinforzando contemporaneamente quelle già esistenti, il sistema a doppio binario tra servizi e giustizia deve essere armonizzato e reso capace di comunicare maggiormente”.
Thomas Casadei (Pd) è intervenuto per “proporre una sessione straordinaria dell’Assemblea legislativa dedicata ai minori, possibilmente a ridosso della Giornata internazionale del 20 novembre, abbiamo il dovere di dare a queste tematiche la loro giusta centralità nell’agenda politica locale e nazionale”.
Per Franco Grillini (Misto) è necessario “intervenire al più presto per quanto riguarda il personale e la struttura sfruttando ogni nostra competenza, chi si occupa di minori deve poterlo fare nel miglior modo possibile”.
Secondo Paola Marani (Pd), infine, “è decisamente importante questa possibilità di valutare le politiche regionali secondo i risultati raggiunti, le risorse sono scarse, anzi scarsissime, ed è quindi fondamentale puntare forte sull’integrazione”.