frana-VettoIeri pomeriggio nella Sala Giunta della Provincia di Reggio Emilia si è riunito il gruppo di coordinamento per i lavori sulla Sp 513, chiusa nuovamente dal 2 giugno in località La Cantoniera di Vetto per una frana che ha provocato il distacco di massi anche di grosse dimensioni. Erano presenti la presidente della Provincia Sonia Masini con l’assessore alle Infrastrutture Alfredo Gennari, il sindaco di Vetto Fabio Ruffini con il vice Aronne Ruffini, il vicesindaco di Ramiseto Marco Leonardi e i tecnici di Provincia e Servizio tecnico di bacino (Stb) della Regione. Oggetto dell’incontro, spiega la presidente Masini, “un aggiornamento sull’evoluzione della frana e l’individuazione delle soluzioni in grado di ripristinare in tempi rapidi i collegamenti Nord-Sud, nella consapevolezza del disagio che questa interruzione sta provocando alle attività economiche e ai cittadini”.
“La situazione è grave e per una definitiva sistemazione servono necessariamente tempi medio-lunghi e risorse ingenti – continua la presidente della Provincia di Reggio Emilia – Rinviando agli approfondimenti tecnici già in corso l’individuazione delle migliori soluzioni definitive, ora è importante capire bene la profondità, le caratteristiche e l’evoluzione della frana, grazie anche al radar installato dall’Università di Firenze che sta assicurando risultati eccellenti in termine di conoscenza del fenomeno”.
“Purtroppo non esistono soluzioni facili, stiamo facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità per salvaguardare la pubblica incolumità e non mettere in pericolo la vita delle persone, ma il fronte della frana è molto esteso e profondo”, aggiunge la presidente Masini spiegando che, nel corso del vertice in Provincia, si è deciso di “accelerare il più possibile, tenendo conto della situazione problematica in cui si è costretti a lavorare, l’intervento di “pulizia” della frana attraverso il disgaggio di massi e materiale dall’alto”. Questo, se non sopraggiungeranno ulteriori problemi, potrebbe consentire nel giro di qualche giorno una possibile riapertura della Sp 513 almeno a senso unico alternato.
Insieme alla Provincia di Parma, si sta poi lavorando per ottenere una riapertura veloce della Sp 17 per Neviano, in grado di favorire parte del traffico in Val d’Enza. Sono state inoltre valutate diverse ipotesi di piste alternative, tra cui una bretella “il cui costo, a causa dell’ingente dislivello, si aggirerebbe comunque intorno a un milione e mezzo di euro, e che comunque comporterebbe tempi lunghi”. Sulla possibilità di una alternativa in alveo, “la pista, nei pressi del frantoio, è stata erosa dall’alveo dell’Enza, con i tecnici si sta valutando di crearne una nuova con tutte le delicatezze del caso sotto il profilo della sicurezza idraulica, tenendo anche presente che la pista potrebbe comunque essere utilizzata solo nei mesi estivi”.
Infine, per quanto riguarda la soluzione definitiva, “siamo già partiti con gli studi che dovranno portare a un progetto risolutivo, eventualmente anche prevedendo una galleria, e con la ricerca delle necessarie risorse, ma anche in questo caso i tempi saranno inevitabilmente medio-lunghi”.
“La preoccupazione degli amministratori rimane comunque quella di agire con la massima velocità, e in questo senso è stata data disposizione ai tecnici di trovare tutte le soluzioni possibili che nell’immediato consentano un ripristino dei collegamenti”, conclude la presidente Masini annunciando, per i primi giorni della prossima settimana, un nuovo incontro del tavolo tecnico-istituzionale.