angelo-oreste-andrisanoImpossibilitato ad intervenire all’incontro stampa che ha ufficializzato la conclusione del percorso formativo dei 7 medici diplomati dalla Scuola di Specializzazione in Emergenza-Urgenza dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, i primi in assoluto in Italia e terminare il ciclo quinquennale di studi previsto da questa Scuola, istituita a partire dal 30 giungo 2009 e che conta oggi 32 iscritti, il Rettore prof. Angelo O. Andrisano ha voluto sottolineare l’apporto fondamentale che l’Ateneo fornisce al funzionamento delle strutture ospedaliere modenesi e, innanzitutto, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena.
“Sono complessivamente 616 gli specializzandi di area medica – dice il Rettore – che frequentano le cliniche ed i reparti ospedalieri modenesi, di cui 527 hanno sede prevalente presso il Policlinico e 92 presso l’AUSL. E’ di tutta evidenza l’apporto fondamentale che danno al funzionamento dei presidi sanitari (attività di reparto, ambulatori, presenze notturne) questi giovani, senza i quali sarebbe impossibile garantire non solo l’efficienza, ma anche l’intensità di prestazioni di cui si può far vanto la rete ospedaliera modenese. Se comprensibilmente si divulgano numeri ragguardevoli circa l’attività svolta nel 2013 dal Pronto Soccorso integrato, siamo in dovere di esprimere un grazie sincero ai diplomati di oggi, e in generale ai tanti specializzandi, che hanno concorso e concorrono quotidianamente al conseguimento di questi risultati, ma anche alla nostra Università che offre attraverso i suoi docenti e professionisti un contributo insostituibile in termini di ricerca e assistenza, perché Modena fornisca prestazioni, cure e servizi sempre aggiornati e d’avanguardia. Si coglie, poi, l’occasione – conclude il Rettore – di segnalare lo stato di disagio dei nostri giovani ai quali non è ancora garantito lo stesso trattamento del personale delle aziende sanitarie: a Modena si continua, infatti, a non riconoscere integralmente il diritto per essi alla mensa, quando invece negli altri Policlinici universitari, da Bologna, a Ferrara e Parma è concesso da tempo ed è interamente a carico delle rispettive aziende. E’ una disparità che va colmata perché sia restituita agli specializzandi piena dignità”.