E’stata approvata ieri dall’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia Romagna la nuova Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, 45 articoli per dieci ambiti di intervento.
Il provvedimento prevede nuove norme da inserire nella prossima legge elettorale regionale (la doppia preferenza), parità d’accesso alle società controllate dalla Regione, iniziative per favorire in tutte le scuole un approccio multidisciplinare e interdisciplinare al rispetto delle differenze e al superamento degli stereotipi. E ancora interventi in campo sanitario e della prevenzione alla violenza di genere, e per la promozione dell’autonomia economica delle donne. La nuova Legge si occupa poi pure della promozione di azioni dirette “a contrastare la discriminazione dell’immagine femminile nella pubblicità e nei mezzi di informazione e comunicazione, nonché a favorire la rappresentazione autentica dei generi e realistica della donna”. Prevista infine l’etichetta Ged (Gender equality and diversity label) assegnata alle realtà imprenditoriali che si sono distinte per comportamenti virtuosi nel campo della parità di genere.
L’approvazione della nuova Legge quadro, avvenuta ad ampia maggioranza, viene salutata con favore dalle assessore Daniela Depietri (Sociale) e Stefania Gasparini (Pari Opportunità) che ribadiscono come anche la città di Carpi abbia dato un proprio importante contributo per far sì che si raggiungesse questo risultato, con oltre 600 firme raccolte nei mesi scorsi a sostegno del provvedimento.
“Una Legge importante e attesa – dicono Depietri e Gasparini – per il suo percorso, lungo e partecipato, per i suoi contenuti innovativi ma esito di buone pratiche ormai consolidate, per il metodo di condivisione che l’ha caratterizzata – condivisione tra schieramenti e gruppi politici diversi, condivisione tra donne e uomini, tra istituzioni regionali e locali, tra mondo delle istituzioni e mondi sociali, associativi, professionali. Il testo approvato è il risultato di un lungo percorso di conoscenza e approfondimento, svolto anche attraverso visite nei Centri antiviolenza, che ha coinvolto le donne di tutta la regione e che ora dovrà essere messo in pratica dall’azione amministrativa degli enti locali, sul territorio. A Carpi siamo pronte”.