the-who“The Who”, una delle rock’n’roll band più amate di tutti i tempi, compie mezzo secolo. E l’Estate modenese organizzata dal Comune la celebra con una serata dedicata. L’appuntamento, gratuito, è per venerdì 18 luglio alle 21 ai Giardini Ducali di Modena in corso Canalgrande. In programma, in apertura di serata alle 21, un’intervista del giornalista e musicista Giampaolo Corradini, coordinatore dell’appuntamento, a Eleonora Bagarotti, autrice di libri sulla band che ha anche seguito come ufficio stampa nei tour internazionali degli anni 2000. Seguirà l’esibizione di due cover band che riproporranno i successi degli Who con due ore di musica live. Alle 21.30 i quattro componenti degli “Happy Jack” (Gabriele, Marco, Andrea e Gianluca) saliranno sul palco con l’impegno di esprimere al massimo “The Spirit of The Who”, tra presenza scenica e sonorità ottenute con strumenti vintage. La band torinese suonerà brani dagli esordi fino a “Tommy”. Alle 22.30 circa, toccherà ai reggiani “The Substitutes”, tribute band ufficiale italiana degli Who, ricreare, anche attraverso una strumentazione d’epoca, quel suono irripetibile “british”, proponendo al pubblico brani dal secondo periodo: da “Who’s next” a “Quadrophenia”. La serata, realizzata anche grazie a un contributo dell’azienda “Tecnord”, si intitola “Hope I live before I get old!” (Spero di vivere prima di diventare vecchio), riprendendo e cambiando un verso di “My Generation”, canzone “bandiera” del gruppo inglese, che recita “spero di morire prima di diventare vecchio”. “Era il giorno di San Valentino del 1964 – racconta Giampaolo Corradini – quando quattro diciottenni dei sobborghi di Londra (Pete Townshend, Keith Moon, Roger Daltrey e John Entwistle) decidevano di formare una band e chiamarsi ‘The Who’. Nasce così, cinquant’anni fa, la più originale delle band dei roaring sixties: nei primi anni ’60 compongono singoli immortali come ‘Can’t Explain’, ‘Substitute’ e, soprattutto, ‘My Generation’, canzone dalla potenza dirompente che contiene il verso che ha dato origine al nome della serata. Chiusi gli anni ’60, The Who si inventano la prima opera rock: Tommy, uscito nel 1969, coniuga musica rock, composizioni ‘alte’ (la struttura, appunto, dell’opera classica, con le arie che ritornano in tutto il disco) e testi intrisi di misticismo. Negli anni ’70 The Who hanno continuato a rompere gli schemi, pubblicando dischi innovativi nelle sonorità e nelle strutture. Finiti nel dimenticatoio nei terribili e ‘plasticosi’ anni ’80 – prosegue Corradini – sono stati recuperati e riportati agli antichi fasti negli anni ’90 e 2000 anche grazie alla serie tv CSI che ha utilizzato loro pezzi per le sigle. Tutto il mondo sta celebrando i 50 anni di The Who con iniziative, mostre, concerti, convegni. Venerdì sera anche Modena, con la serata ai Giardini Ducali, si unisce al coro per ricordare, come il titolo di un film documentario sulla loro storia, che ‘The Kids Are Alright’, ‘i ragazzi sono a posto’”. L’appuntamento rientra nell’ambito delle iniziative dell’Estate modenese 2014; il programma completo è consultabile sul sito (www.comune.modena.it).