Settimana-Matildica3Il festival di musica, teatro, danza e letteratura Artinscena prosegue con un appuntamento imperdibile: nel fine settimana del 19-20 e del 26-27 luglio torna per la XV edizione la Settimana Matildica nelle terre della Badia di Frassinoro.
Organizzata in collaborazione con CERS Italia, Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, si svolge nel centro storico di Frassinoro sabato 19 luglio a partire dalle ore 17,00 alle 23, domenica 20 luglio dalle ore 10,00 alle 23 e ancora il prossimo fine settimana: sabato 26 luglio dalle ore 12,00 e domenica 27 luglio dalle ore 10,00.
La manifestazione prevede la ricostruzione di molti spaccati di vita quotidiana ambientati nei secoli intercorsi dalla fondazione della Badia, dall’XI al XV secolo. Il viandante che percorre le antiche vie del borgo è coinvolto in un percorso storico che lo accompagna attraverso artigiani, mercanti, mestieri per via, venditori, imbonitori e imbroglioni. Il suo sguardo è attratto dai suoni e dai colori di saltinbanchi, attori e musicanti e il palato di colui che giunge da lontano, è attratto dagli odori e dai sapori della cucina della montagna. Nei giorni della Settimana Matildica, a Frassinoro rivivono molti secoli di vita quotidiana: nelle piazze e nelle vie è allestito un vero e proprio spaccato di vita medievale con banchi di vendita, laboratori artigianali, spettacoli e attività di strada compresi nel periodo storico di attività dell’Abbazia.
Durante la manifestazione si svolgono spettacoli e animazioni, con musica, giullaria, giochi e attività per bambini; rivive il mercato medievale nelle terre della badia di Frassinoro. E ancora: ricostruzioni militari con dimostrazioni di tecniche di combattimento e dimostrazioni delle tecniche artigianali degli antichi mestieri.

E ancora, sempre domani sabato 19 luglio, Artinscena propone lo spettacolo “Mundial 82 – La Pugna e La Pipa”, ispirato al mondiale di calcio di Spagna del 1982. Appuntamento a Vignola, in Piazza dei Contrari, a partire dalle ore 21.00 nell’ambito dell’Etra Festival, con l’interpretazione di Alessandro Pilloni e Andrea Santonastaso.
Lo spettacolo è tratto dal libro “Dov’è la vittoria” di Vittorio Sermonti e da altri numerosi libri: i due di Paolo Rossi, “Ho fatto piangere il Brasile”, e il più recente “1982, il mio mitico mondiale” di Rossi e Federica Cappelletti; due libri su Zoff di De Ponti e Man#idi, due su Bruno Conti di Conti stesso e Gabriella Greison, la biografia “Cercando Scirea” di Iovine – quello scritto a quattro mani subito dopo il mondiale da Tardelli e Gentile – e poi ancora la vita di Bearzot scritta da Garanzini, la cronaca poesia di Mario Soldati con “Ah! il Mundial” e di Gianni Brera con “Il più bel gioco del mondo”, la piece di Davide Enia “Italia Brasile 3 a 2”, “Azzurro il colore della vittoria” di Palladini, “Tutta colpa di Paolo Rossi” di Corrado Beppe, il romanzo “L’amore ai tempi di Pablito” di Garlando, fino all’ultimo libro di Furio Zara “1982. Un’estate, un mondiale, una promessa di felicità”, e alla pubblicazione della Gazzetta dello Sport “La leggenda di Spagna 82”, oltre a numerosi filmati e trasmissioni televisive, articoli di quotidiani e settimanali sportivi.

La caratteristica principale di “Mundial 82 – La pugna e la pipa” è che è tutto vero! Niente di quello che Pilloni e Santonastaso raccontano è frutto di divagazioni fantasiose né tantomeno romanzate. I Mondiali di Calcio di Spagna del 1982 andarono esattamente così. Quel Mundial è stato un’avventura che ha segnato un’intera generazione: ancora oggi ci si divide in quelli che c’erano e quelli che non c’erano, quelli che quella avventura l’hanno vissuta e quelli che se la devono far raccontare. Da Pilloni e Santonastaso, appunto, e con le parole e le immagini di allora. E quei mondiali sono anche un clamoroso esempio del “voltabandierismo” tipico di noi italiani. La squadra azzurra guidata da Enzo Bearzot (la pipa) partì per la Spagna accompagnata da critiche e sfiducia, mal vista e aggredita dall’opinione pubblica e gran parte della stampa. Affrontò la competizione (la pugna) venendo letteralmente “massacrata” dai giudizi e dalle malelingue nella prima fase del Mundial, salvo poi essere improvvisamente rivalutata e glorificata dopo le vittorie con l’Argentina di Maradona e, soprattutto, il Brasile di Zico. Quella squadra divenne poi il simbolo dell’Italia in crisi (anche nell’82) che si rivalutava agli occhi del mondo intero e ritrovava l’orgoglio perduto. Scritto con una fedeltà assoluta ai testi di allora, recitato come una partita di calcio veloce e senza tregua, messo in scena con lo sguardo commosso di chi c’era, “Mundial 82 – La pugna e la pipa” ha come veri protagonisti i calciatori di quella squadra, il loro Mister, Enzo Bearzot e l’allora Presidente Pertini, le cui gesta rivivono nelle parole appassionate dei due “calciattori” Pilloni e Santonastaso.