saldi_Alle porte del quarto fine settimana di saldi, in provincia di Modena non si registra nessuna corsa all’acquisto. Anzi, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, le vendite segnano un calo del 16%. È quello che emerge dal monitoraggio condotto da FISMO (Federazione Italiana Settore Moda) – Confesercenti Modena su un campione di negozi di abbigliamento e calzature del capoluogo e della provincia (da Carpi a Pavullo), a quasi tre settimane dalla partenza delle tradizionali vendite di fine stagione. Poco meno della metà degli operatori intervistati, infatti, ha subito una riduzione dei volumi d’affari rispetto alla stagione passata e solo uno su quattro dichiara di avere ottenuto gli stessi risultati conseguiti nel 2013. Appena il 13% del campione, invece, ha registrato un lieve aumento del lavoro durante la stagione dei saldi (+ 5%).

“Sul territorio modenese – sottolinea FISMO Modena – il primo week-end dei saldi ha sicuramente risentito dello svuotamento delle città per la ‘notte rosa’ in riviera romagnola. Ma le cause della crisi sono soprattutto altre: continua a diminuire il potere d’acquisto delle famiglie, mentre cresce la pressione fiscale e la concorrenza delle grandi catene sui piccoli e medi esercizi commerciali. I dati registrati fino a oggi non fanno che confermare la difficoltà del settore e l’attenzione dei clienti ad acquistare meno, anche quando ci sarebbero ottime occasioni per farlo. La situazione, sebbene diversificata, rimane quindi difficile soprattutto perché le vendite durante i saldi estivi rappresentano in media il 18% del fatturato annuo delle aziende”.

Andamento generale
Il 47% dei commercianti modenesi ascoltati parla di una diminuzione delle vendite nelle prime tre settimane di saldi estivi rispetto al 2013, che già aveva visto un netto calo rispetto agli anni precedenti. Finora lo sconto reale applicato nella nostra provincia è mediamente del 35%. Tra gli intervistati, il 47% appartiene al settore abbigliamento uomo-donna, il 27% a quello delle calzature, il 13% all’abbigliamento per bambini e il 13% al settore dell’intimo. Il nostro territorio si ‘salva’ soprattutto mettendo a confronto l’importo totale di spesa effettuata nel corso di queste settimane che ha un valore medio per scontrino di 60 euro (dieci euro in più rispetto alla media dell’Emilia-Romagna). Rispetto a questo dato, il 70% degli intervistati da FISMO-Modena ha dichiarato di notare una certa stabilità rispetto all’anno scorso, mentre il 30% evidenzia comunque un calo del valore medio degli scontrini dell’11%. Il 60% degli intervistati, inoltre, dice di aver anticipato i saldi rispetto alla data ufficiale di almeno una decina di giorni, utilizzando lo strumento delle vendite promozionali, con un incremento delle vendite del 10% rispetto al proprio standard.

Tendenze
A dedicarsi all’acquisto in saldo, per il momento, sono soprattutto i consumatori più giovani: le linee di abbigliamento e calzature a loro dedicate, come quelle sportive, vanno per la maggiore. Ad essere privilegiati sono per lo più i capi di fascia medio bassa e di uso quotidiano (i più venduti sono t-shirt, bermuda e polo). Nel settore delle calzature si vendono di più le scarpe da donna, sia di uso quotidiano che da cerimonia. Nonostante ciò, anche gli uomini sono più propensi ad acquistare scarpe in periodo di saldi piuttosto che nel resto dell’anno. Nell’intimo va per la maggiore la vendita di capi di uso ‘giornaliero’. Nel settore di abbigliamento dedicato ai bambini tiene la vendita di taglie più grandi da far indossare il prossimo anno, mentre è più lento l’andamento per il resto dei capi tradizionali. Nei comuni di minori dimensioni si riscontra infine un calo dei clienti soprattutto il sabato pomeriggio, dovuto in parte alla maggiore capacità attrattiva dei centri più grandi.