rendering-chioschi-moSulla base del nuovo Programma del Parco delle Rimembranze o Parco delle Mura e della modifica al Regolamento urbanistico edilizio (Rue), il Comune di Modena chiederà alla Procura il dissequestro dei chioschi tenendo conto dei rilievi del Tribunale.
Lo ha annunciato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, illustrando all’Aula le linee del nuovo Programma del parco. “L’obiettivo che ci diamo – ha evidenziato Muzzarelli – è quello di consegnare alla città un parco più sicuro, più curato, più bello e credo che gli interventi in programma possano consentirlo”.
Sullo stesso tema, in seguito, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha presentato una delibera che, senza cambiare i criteri e gli indirizzi per le trasformazioni consentite, integra la normativa richiamando nel Rue la quanto già previsto dal Piano operativo comunale (Poc). L’assessore ha precisato che la modifica, in particolare, introduce un nuovo comma nell’articolo 13.21 “Ville, giardini e parchi di notevole interesse” che chiarisce come nei parchi pubblici sia ammessa la realizzazione di manufatti di servizio necessari alla pubblica sicurezza e alla migliore fruizione da parte dell’intera collettività, come chioschi, servizi igienici o spazi di custodia, in conformità con il Psc-Poc-Rue e, per le modalità d’intervento in presenza di vincoli, all’autorizzazione rilasciata.
“Già nel 1914 – ha affermato l’assessore – l’ingegnere capo del Comune di Modena di allora, sollecitato dai cittadini modenesi, propose all’Amministrazione di realizzare un parco ‘per il pubblico comodo in forma di parco a passeggiata e di viali a piante verdi e tappeti erbosi’, per godere d’aria, luce e verde ‘e per ascoltare musica in un ampio piazzale’. L’obiettivo del progetto, dopo un secolo, è restituire alla città un luogo comodo dove incontrarsi in lunghe passeggiate”.
La vicenda dei chioschi del parco delle Mura o Rimembranze ha infatti evidenziato che, una lettura limitata all’articolo 13.21, avulsa dal contesto normativo complessivo, può portare a escludere interventi edilizi per realizzare strutture anche in muratura in realtà ammessi. La variante al Rue, quindi, specificare meglio nel dispositivo quali sono le trasformazioni già consentite e in virtù di quali procedure e autorizzazioni, evidenziando la possibilità di integrare le dotazioni, anche edilizie, dei parchi pubblici con la modifica o sostituzione degli edifici esistenti, dai chioschi bar ai bagni pubblici.

PREVISTI LUCI A LED, BAGNI E ARREDO DEL VERDE
Nel nuovo Programma del parco sostituzione dei manufatti con cinque strutture a norma igienico-sanitaria e interventi su cespugli, tappeti erbosi e alberi per 48 mila euro
Luci a led di colore bianco ma non freddo illumineranno le camminate, cespugli, tappeto erboso e alberi saranno risistemati. Sarà predisposto un impianto di riciclo delle acque piovane e in ciascuno dei cinque chioschi previsti, realizzati con montanti in acciaio o legno facilmente amovibili, saranno presenti bagni e locali per il deposito di materiali, oltre ad ampie pavimentazioni permeabili.
Il nuovo Programma del parco della Rimembranza o parco delle Mura prevede la sostituzione di manufatti fatiscenti non vincolati e non corrispondenti alle vigenti normative igienico-sanitarie, con strutture coerenti e contemporanee, e la realizzazione di un insieme di azioni manutentive e di riqualificazione dell’illuminazione e del verde.
Nel dettaglio, dal progetto del 2013 a quello attuale, passano da sette a cinque i chioschi previsti, per una superficie complessivamente occupata dalle strutture di 1.892 metri quadrati, di cui 1.372 di aree pertinenziali e 520 di superficie utile dei chioschi a fronte di una superficie complessiva di 72.230 metri quadrati. La superficie occupata attualmente occupata ammonta a 2.470 metri quadrati, di cui 2.191 di aree pertinenziali e 278 di superficie lorda dei chioschi. Le strutture confermate sono i tre che hanno avviato l’intervento, poi posti sotto sequestro cautelativo dalla Procura (Bobotti, il Tosco-Sogeba, Bar Elio); quello i cui termini rimangono “sospesi” (El Paseo); il Lido Park, che sarà affidato con un bando pubblico e le cui dimensioni saranno ridotte da 12 a sette moduli.
Rimane invariata l’architettura approvata dalla Sovrintendenza che verrà adattata di volta in volta alle condizioni estetiche e funzionali delle strutture precedenti. Viene confermato l’abbattimento dei pilastri in cemento armato e la loro sostituzione con montanti in acciaio o legno facilmente amovibili e sono previste pavimentazioni permeabili delle aree occupate dai tavoli. Tutte le strutture avranno due moduli fissi, prima non presenti, uno con servizi igienici separati per uomini, donne e disabili, l’altro per deposito materiali. Dei 520 metri quadrati di superficie totale dei chioschi, queste due tipologie di spazi occuperanno rispettivamente 80 metri quadrati ciascuno. Verrà inoltre sostituito con uno nuovo il modulo del bagno presente all’incrocio tra via Fabrizi e via Contri, e sarà sviluppato un progetto per la collocazione di altri bagni mobili in occasione di eventi in cui ci si rendano necessari.
Gli interventi sull’illuminazione riguarderanno quattro aree: la passeggiata ciclopedonale, il lato di viale Fabrizi, il lato adiacente al centro e viale Martiri, oltre alla passeggiata a ridosso dei caseggiati storici. I corpi illuminanti previsti, approvati dalla Soprintendenza, utilizzeranno la tecnologia a led, con un conseguente significativo risparmio energetico, e diffonderanno una luce bianca non fredda in grado di valorizzare il paesaggio.
Gli interventi relativi al verde, per i quali sono già stati stanziati 48 mila euro, partiranno in ottobre e saranno conclusi entro giugno 2015. Comprenderanno il controllo della stabilità delle piante, con eventuali abbattimenti e sostituzioni di piante malate, la manutenzione dei tappeti erbosi, con l’installazione dell’impianto di irrigazione anche tra il monumento e piazzale Risorgimento, e la sistemazione di siepi e cespugli. Sarà inoltre predisposto un impianto di riciclo delle acque piovane, che non verranno quindi convogliate in fogna. Dall’estate 2015, inoltre, partirà una seconda fase di manutenzione che avrà durata di circa tre anni.

OK DEL CONSIGLIO ALLA MODIFICA DEL RUE

Approvata la delibera che integra la normativa sui parchi con quanto previsto dal Poc. A favore Pd, Sel, Per me Modena, contro M5s, Udc, Ncd e FI, astenuto CambiaModena

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera di modifica al Rue che, senza cambiare i criteri e gli indirizzi per le trasformazioni consentite nei parchi, integra la normativa richiamando nel Rue la quanto già previsto dal Piano operativo comunale (Poc).

Si sono espressi a favore Pd, Sel e Per me Modena, contro Movimento 5 stelle, Udc, Ncd e FI, mentre si è astenuto CambiaModena.

 

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO SULLA MODIFICA AL RUE (aggiornamento ore 14.20 venerdì 27/07/2014)

Numerosi i consiglieri comunali intervenuti prima dell’approvazione della delibera

L’approvazione della variante al Rue rispetto alla normativa dei parchi, avvenuta giovedì 24 luglio (a favore Pd, Sel e Per me Modena, contro Mo5s, Udc, Ncd e FI, astenuto CambiaModena), è stata preceduta dall’intervento di diversi consiglieri. Per il Movimento 5 stelle, il capogruppo Marco Bortolotti ha evidenziato come la normativa non sia così chiara. “Si parla di non realizzare edifici in muratura – ha spiegato – mentre la proposta prevede strutture più leggere ma comunque con fondamenta in muratura. Inoltre, non si definisce il numero di chioschi e un domani qualcuno potrebbe decidere di aggiungerne. Infine è stata raddoppiata la superficie coperta dei chioschi”. Mario Bussetti ha ricordato che “il parco delle Mura rientra nell’area del centro storico e una legge del 2000, dettando le regole dei sistemi insediativi storici, non permette aumenti edificatori. Solo una variante al Psc può introdurre modifiche in tal senso. A nostro avviso ci stiamo incamminando in una strada pericolosa con elementi di illegittimità”. Per Luca Fantoni “mettere una pezza non serve a nulla. Fare chioschi da poter usare anche d’inverno supera abbondantemente quanto permesso nel parco delle Rimembranze – ha aggiunto – mentre servono strutture leggere e un progetto con bagni mobili di maggior decoro rispetto a quelli in plastica”. Il consigliere ha infine posto attenzione anche al rispetto dei residenti della zona in termini di rumore: “Serve un ampio confronto con tutti i cittadini prima di approvare una delibera di questo genere”.Giuseppe Pellacani dell’Udc ha evidenziato che il calo di superficie complessiva destinata ai chioschi “deriva dal fatto che alcuni non esistono più, mentre aumenta in modo significativo l’area di quelli che rimarranno. Con una modifica di questo genere intravedo il rischio che si adotti un provvedimento di dubbia legittimità. Per l’assegnazione dei chioschi – ha aggiunto – la via da percorrere è il bando”.Per Adolfo Morandi di FI la variante al Rue “non introduce una semplice interpretazione, ma una vera e propria modifica, perché l’articolo 13.21 specifica chiaramente che non è consentita la realizzazione di chioschi in muratura. Il Rue viene assoggettato al Poc – ha proseguito – ma può essere vero anche il contrario. È evidente che questa operazione serve a regolarizzare quanto fatto e a ottenere il dissequestro”. Andrea Galli, sempre di FI, ha annunciato la sua non partecipazione al voto in quanto direttamente coinvolto nella vicenda chioschi come proprietario di uno di quelli sequestrati. “L’ampliamento dei chioschi – ha precisato – è dovuto essenzialmente alla modifica delle regolamentazioni urbanistiche e commerciali che obbligano gli esercenti ad avere spazi indispensabili, come bagni e magazzini. Io ho seguito tutte le indicazioni e ora l’Amministrazione deve trovare una soluzione”. Anche Luigia Santoro del Ncd ha sottolineato che “modifiche come aumenti dei volumi preesistenti e nuove edificazioni si possono fare solo previo variante al Psc e non al Rue. Prima tutto era illegittimo e dopo non cambierà nulla, perché in contrasto con la normativa regionale. La nuova norma – ha aggiunto – non è lecita né legittima, non sanerà niente e si dovrà iniziare tutto da capo”.Secondo Antonio Montanini di CambiaModena, “ci saranno ricadute non solo per i singoli operatori ma anche per la collettività per i costi necessari a uscire da questo stallo. Andava definito prima cosa si voleva fare di questo parco – ha continuato – che è un’aiuola tra due strade ampiamente trafficate, e sollecito l’Aula a cercare in futuro di trasferire tale progetto in uno più ampio su come vogliamo la città, altrimenti si tratta di interventi spot senza coerenza”.Secondo Adriana Querzé di Per me Modena “il riferimento alla legalità non è stato ignorato in passato: il Comune ha tenuto sempre rapporti con la Sovrintendenza che dichiarò l’assoluta congruità del progetto. Noi interpretiamo la modifica al Rue come uno sforzo per rendere più chiare le intenzioni e i riferimenti normativi dell’Amministrazione – ha proseguito – per far sì che non siano male interpretate. Bisogna risolvere la questione e fare i chioschi, possibilmente esteticamente più belli e con un tratto di maggiore contemporaneità rispetto a prima”.Per il capogruppo del Pd Paolo Trande “alcune questioni evidenziate hanno una loro legittimità e in termini di buon senso la posa di pilastri in cemento fa pensare che si sia ecceduto. Il nuovo progetto presentato risponde efficacemente alle criticità evidenziate nel precedente. Non capisco però – ha aggiunto – perché si parli di invasività in un parco in cui è previsto solo un 2,5 % di superficie coperta e, tra l’altro, largamente permeabile”.Secondo Marco Cugusi di Sel è importante ridare credibilità al rapporto tra Amministrazione e cittadini e dare fiducia nel fatto che ogni operazione verrà fatta in coerenza tra tutti gli organismi coinvolti. Bisogna trovare soluzione a una situazione già compromessa, con la sostituzione dei pilastri in cemento con materiali più leggeri”. Il consigliere ha poi evidenziato che “la presenza di servizi igienici, soprattutto per disabili, è fondamentale”.