nutria«Togliere le nutrie dall’elenco delle specie protette è una scelta che va nella giusta direzione per tutelare i nostri argini e garantire più sicurezza». Luca Gozzoli, assessore alle politiche faunistiche della Provincia di Modena, sostiene l’emendamento presentato dal senatore modenese Stefano Vaccari per cancellare le nutrie dall’elenco delle specie protette.
«Dal 2009 la Provincia – sottolinea Gozzoli – ha messo a punto un piano straordinario di controllo in collaborazione con gli enti competenti sui corsi d’acqua e gli Atc al fine di contrastare la proliferazione di questa specie così dannosa per gli argini ma anche per l’agricoltura. Le nutrie sono dannose per gli argini non solo a causa delle tane ma anche perché distruggono in profondità la vegetazione contribuendo a rendere le rive meno stabili e più facilmente soggette a frane. Non a caso l’obiettivo stabilito dalla Regione è l’eradicazione di questa specie che non è autoctona e la proposta di modifica legislativa non può che metterci sempre di più nelle condizioni di centrare questo obiettivo».
In sei anni sono circa 51 mila le nutrie abbattute nella provincia di Modena, in base ai piani di controllo predisposti dalla Provincia. I capi abbattuti nel 2008 sono stati 14.204, 7.918 nel 2009, 7.968 nel 2010, 7.738 nel 2011, 7.401 nel 2012, 5.724 nel 2013. La diminuzione progressiva è dovuta anche al calo della popolazione complessiva degli animali.
Il piano di controllo è coordinato dalla Provincia e coinvolge i Consorzi di bonifica e Bonifica, Aipo, le associazioni degli agricoltori e gli Atc Mo1 e Mo2. Sono previste attività di sparo e di cattura con gabbie-trappola durante tutto l’anno, anche di notte, con il coinvolgimento di oltre 500 soggetti abilitati all’abbattimento.
La nutria è un roditore di grossa taglia (gli adulti arrivano a pesare anche dieci chili) originario del Sudamerica e introdotto in Europa negli anni ‘20 per la produzione di pellicce (il cosiddetto castorino). Dopo la crisi di questa attività, la nutria, non essendo cacciate e in assenza di predatori naturali, ha iniziato a moltiplicarsi velocemente in tutta Europa.
Nel modenese la nutria è arrivata intorno ai primi anni ’80; i comuni più interessati sono quelli dell’area nord.