Una petizione per dire stop al degrado in alcune zone della città ritenute più a rischio. L’idea arriva da Confabitare – Associazione Proprietari Immobiliari – che, da gennaio ha iniziato a raccogliere le firme dei residenti nelle varie zone di Bologna. Altissima la risposta dei cittadini: le firme raccolte sono state più di 15 mila, di cui 10882 residenti in centro storico (67,5%) e 5239 (32,5%) in periferia. La petizione, che è già stata consegnata al Sindaco di Bologna Merola, prevedeva, oltre alla semplice sottoscrizione per la causa “Stop al degrado”, anche la compilazione di una scheda-sondaggio in cui era richiesto di annotare il grado di percezione di insicurezza, le motivazioni e la zona di residenza.
Analizzando nel dettaglio i numeri della petizione, si scopre che, per quanto riguarda il centro storico, a lamentarsi di più sono i residenti di via Indipendenza e stazione (982 segnalazioni) e gli abitanti del Pratello e dintorni (854), ma la “palma d’oro” delle proteste spetta, senza dubbio, alla zona universitaria (1032). Spostandosi in periferia, a detenere il primo posto in termini di segnalazioni di sporcizia e degrado sono i quartieri San Vitale (2846 firme), Navile (2545) e, a sorpresa, al terzo posto spunta il Savena (2312).
Ma di cosa si lamentano i cittadini? Si dimostrano non solo intolleranti, ma ormai decisamente esasperati dalle scritte sui muri e dalla sporcizia per terra e lungo i portici; in particolare, sembra essersi esaurita la pazienza nei confronti di padroni maleducati di cani che lasciano incuranti per strada le deiezioni dei loro animali, senza premurarsi di prendere sacchetto e paletta per pulire. Le “querelles” per le scritte sui muri e la sporcizia hanno raggiunto quota 6921, ovvero il 42,93% del totale, ed interessano soprattutto la zona universitaria ed il quartiere Savena, particolarmente insofferente alla presenza dei nomadi spesso autori di furti e rapine.
Al secondo posto si piazzano le lamentele per bivacchi e schiamazzi notturni: le segnalazioni raccolte qui sono state 4935, pari al 30,61%, e riguardano, in particolar modo, via del Pratello, Piazza Santo Stefano, Piazza San Francesco e Piazza Verdi; per le zone periferiche, continua a farla da padrone il quartiere Savena, dove i cittadini tollerano poco volentieri le scorribande di nomadi e le scritte sui muri degli stabili per mano del balordo di turno.
Il “fanalino di coda” è rappresentato, invece, dall’insofferenza di alcuni quartieri, come ad esempio la Bolognina, i viali di circonvallazione e Borgo Panigale, nei confronti dei fenomeni di spaccio di droga e prostituzione (4265 segnalazioni, pari al 26,45%). In quest’ultimo caso, è da notare come a lamentarsi maggiormente siano le famiglie, piuttosto che gli anziani, ormai sempre più esasperate dall’idea di dover giustificare con i figli più piccoli la presenza imbarazzante di donne seminude sotto il portone di casa.
In molti casi i condomìni hanno dovuto assumere “vigilantes” privati per poter garantire la sicurezza e l’incolumità non solo dei residenti, ma anche di amici e parenti in visita, durante le ore serali e notturne.
“Purtroppo, la situazione degrado, in alcune zone della città, è davvero incandescente perché l’esasperazione è unilaterale” – ribadisce Alberto Zanni, presidente di Confabitare. “La gente è stanca e la pazienza è giunta al limite, anzi, forse, la soglia di tolleranza è stata abbondantemente superata. A questo punto, chiediamo un intervento del Sindaco Merola per evitare la deriva, e potrà contare anche sulla collaborazione da parte della nostra associazione”.