manette-polsiFacebook, SMS, telefonate, citofono urla per strada: ogni mezzo era idonee per offendere l’ex compagna che l’aveva lasciato. Accadeva nel 2011 con l’uomo, che non accettando la fine della relazione sentimentale, era divenuto un vero e proprio incubo per la donna, una 40enne abitante a Reggio Emilia, che quindi si era rivolta ai Carabinieri della Stazione Corso Cairoli denunciando l’uomo. I due successivamente si sono riappacificati e la donna ha dunque ritirato la denuncia e riallacciato la relazione sentimentale. Tra alti e bassi il rapporto si è inclinato agli inizi del corrente anno e la coppia si è lasciata. La gelosia e il non voler accettare la fine della relazione ha, con il passare dei mesi, reso irrequieto l’uomo che, poco prima dell’inizio dell’estate, è divenuto per la seconda volta a distanza di tre anni l’incubo della donna. In poco più di due mesi ha tempestato la donna di telefonate minacciose e offensive con appostamenti e pedinamenti arrivando persino a picchiarla: condotte persecutorie quelle dell’ex compagno che le avrebbero, a detta dell’interessata, molta paura ingenerando nella stessa timore per la propria incolumità tanto da vederla costretta a mutare le proprie abitudini di vita. Condotte persecutorie commesse con l’aggravante di averle portate a termine ai danni di persona già legata da relazione affettiva. Gli episodi delittuosi raccolti in alcune denunce sono stati quindi refertati alla Procura reggiana che ha aperto a carico dell’uomo un procedimento penale. L’altra mattina l’epilogo delle condotte persecutorio con l’arresto dell’uomo ad opera dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia con l’accusa di atti persecutori. L’uomo infatti l’altra mattina per ben due volte è stato pizzicato sotto casa dell’ex. La prima volta è stato invitato ad allontanarsi la secondo volta invece i carabinieri alla luce del quadro generale l’hanno arresto. E’ stato ristretto in regime di arresti domiciliari a disposizione della Procura reggiana.