Bortolani-Mariarita-CislScuolaLa decisione del Governo di ridurre distacchi e permessi sindacali del 50% merita un’attenta riflessione. Di certo esoneri e permessi costituiscono per le singole realtà lavorative, e per il Paese, un costo, un impegno a livello economico, anche gravoso.
Il Sindacato – riconosciuto anche dalla Costituzione – nasce come organizzazione rappresentativa dei lavoratori e a tutela degli stessi. Infatti nel nostro Paese esiste la Contrattazione collettiva: si definiscono, si “contrattano” i rapporti tra lavoratori e datori di lavoro, si disciplinano diritti, doveri, inderogabili. Ciò non solo per i soli iscritti, ma erga omnes, cioè, per l’intera categoria. Si pensi, ad esempio, al CCNL (contratto collettivo della Scuola): con esso sono declinati gli obblighi, sia per il personale a tempo determinato che indeterminato (docente ed ata) ma anche i diritti (ferie, permessi, congedi, malattia, tutela della salute…) e le posizioni stipendiali.
Questa contrattazione, frutto di trattative a volte estenuanti tra le parti, è a tutela del lavoratore, ma, al tempo stesso fonte di garanzia per il sistema, per l’ “utenza”; si precludono, in tal modo, situazioni privilegiate e favoritismi individuali.
Sarebbe interessante che, qualche rappresentante del Governo visitasse, in qualunque giorno della settimana, in qualunque periodo dell’anno, gli uffici sindacali della Scuola: a volte si ricevono 70/80 persone in un giorno, per la compilazione di domande, per l’aggiornamento di graduatorie, per reclami, conciliazioni, trasferimenti ed utilizzazioni, disoccupazione, concorsi,…..ormai tutto on line. Spesso gli uffici sono aperti ben al di là dell’orario di lavoro di un esonerato, con ferie alquanto ridotte, perché, molte scadenze sono calendarizzate durante il periodo estivo.
Al premier che afferma: “facciamo sul serio”, rispondiamo che anche noi facciamo sul serio… e da tempo! E l’ affermazione “in mille devono tornare a lavorare” offendono, non solo i Sindacati -che, ripeto, lavorano- ma tutti coloro che nel Sindacato hanno creduto e di cui hanno avuto bisogno, i quali, al fianco dei Sindacati, dovrebbero indignarsi.
Concludo con una nota personale che non ho mai evidenziato, ma penso si giunto il momento di farlo. Da due anni sono Segretaria provinciale della Cisl scuola. Avrei potuto beneficiare del distacco sindacale, ovvero svolgere l’attività di sindacalista “congelando” l’attività di insegnamento. Ma amo la scuola, credo nella scuola e nella formazione dei nostri giovani e faccio fatica a “distaccarmi” da essa. E così ho rifiutato l’opportunità: sono sindacalista e allo stesso tempo continuo a insegnare a tutti gli effetti ogni giorno. Quindi, la proposta di Renzi di “tagliare” i distacchi, non è poi così innovativa. Qualcuno, in silenzio, lo faceva già da anni.

Mariarita Bortolani (Segretaria Cisl Scuola)