“Abbiamo deciso. Ci candidiamo a guidare la nostra Regione per i prossimi 5 anni”.
Inizia cosi il comunicato di Matteo Richetti, dimessosi da Presidente del Consiglio Regionale e fare il salto al Parlamento, per annunciare, ora, la propria candidatura alla Presidenza della Regione Emilia Romagna.
Non sono solito impicciarmi negli affari di forze politiche in cui NON milito, ma questo comunicato apre sostanzialmente la campagna elettorale nella nostra regione e alcuni spunti al dibattito li offrono.
Il primo, per dare una lettura a queste continue candidature, fa capire l’intelaiatura Renziana in costruzione, probabilmente legata anche al futuro sistema elettorale del Senato e del Presidente della Repubblica.
Il secondo, anche se siamo alla frutta, è l’evidente candidatura di una delle ex tante correnti di pensiero, ora meno in quanto il carro di Renzi è diventato abbastanza capiente, ma rimane l’incognita (tanto per dire) delle eventuali primarie che ogni candidato affronterà con un proprio programma e non con un programma del PD, in pratica la solita guerra tra gruppi all’interno dello stesso partito, per trovare dopo una sintesi che non scontenti nessun partecipante (Modena e Sassuolo ne sono l’esempio) aggrappandosi saldamente al carro.
Io ho già l’orticaria al solo pensiero che il lungo braccio di Renzi possa arrivare in Emilia Romagna e servirci sotto casa le politiche Montiane, magari con qualche infarinatura Berlusconiana. Ne ho già abbastanza di Renzi&C nazionali.
Non ricordo e non vado a cercare tra gli atti perché poco importa la nuova legge elettorale regionale, ricordo solo che prevede la scomparsa del famoso e aberrante “listino”, sono interessato a lanciare un appello affinché partiti, movimenti, gruppi di persone, tutti quelli che hanno ancora a cuore la sorte degli ultimi, a quelli che rinchiusi nel proprio circolo intellettuale elaborano documenti validi che rimangono nei cassetti, abbiamo l’ultima possibilità per creare una sorta di Tsipras Emiliano Romagnola, bisogna solo tornare ad essere umili servitori di chi è rimasto indietro, temprati dagli errori già commessi in passato e non ripetibili, con le capacità di tanti a creare un programma di Governo Regionale, chiusi e divisi dal nulla senza possibilità d’incidere se non con la creazione di un assieme senza interessi padronali.
Abbiamo l’ultima occasione!
Sono tante le forze politiche che si battono contro questo nuovo che avanza e che in modo tangibile ricorda il peggior vecchio degli ultimi trentanni.
Date il nome che vi pare, il punto è la progettualità di un programma capace di riunire le forze sparse in una casa nuova, ambiziosa, di governo.
DIVIDI ED IMPERA non può più avere senso, non è costruttivo, non possiamo continuare a sottostare per incapacità nostra di trovare una sintesi, bisogna sforzarsi e superare gli ostacoli, si può fare….se si vuole e se vogliamo continuare a guardare in faccia i nostri giovani senza vergognarci.
SeL, RC, Socialisti sparsi, PdCI, Donne e Uomini dei Sindacati, Movimenti per i Diritti, Compagni CIVATIANI, M5S, Firmatari per il Referendum “STOP AUSTERITA’”a VOI spetta l’ultima decisione: Creare una lista regionale con un programma di governo che riporti l’ER ai tempi passati.
Non servono Assessori che contano nulla, serve incidere e su tanto, SANITA’, WELFARE, SCUOLA PUBBLICA, FERROVIE REGIONALI, SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO.
Franco Mannino