cielo-pioggia-soleNotte temporalesca a Modena e a Reggio Emilia, con precipitazioni accompagnate da raffiche di vento e un repentino abbassamento delle temperature, dopo che domenica 31, ultimo giorno del mese di agosto, ma anche dell’estate meteorologica, “quasi come un saluto ad una estate secondo alcuni mancata – afferma Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – i termometri avevano sfiorato i 30°C. Con la giornata di lunedì 1 settembre si è ufficialmente entrati nella stagione dell’autunno meteorologico… e il tempo sembra avercelo ricordato!

Anche i prossimi giorni saranno moderatamente freschi, ma sta già tornando il sole e martedì 2 settembre è attesa una giornata addirittura limpida in molte zone dell’Emilia, mentre qualche piovasco o rovescio potrà rientrare da est fra mercoledì 3 e giovedì 4 settembre.

Nulla di straordinario – commenta Luca Lombrosose non fosse che l’estate ha deluso le attese di molti, caratterizzandosi in questo 2014 come una stagione bizzarra, soprattutto rispetto alle ultime roventi estati. Tuttavia è solo coi numeri e col rigore dei raffronti possibili attraverso le meticolose osservazioni meteorologiche, che dal 1830 vengono eseguite presso la stazione meteorologica posta sul torrione di levante del Palazzo Ducale di Modena, che possiamo tirare le somme e dare un giudizio statistico-climatico oggettivo”.

Analisi andamento mese di agosto 2014. E’ stato un mese ricco di curiosità e anomalie per quanto riguarda Modena città che si conclude col bilancio di una temperatura media di 24.5°C ed un totale di 25.2  mm di pioggia.

Entrambi i dati rappresentano un po’ una sorpresa, in quanto le temperature sono risultate solo di poco sotto la media climatica e le precipitazioni, sebbene frequenti, nel complesso sono risultate scarse. “Onde fugare eventuali dubbi – precisa il meteorologo Luca Lombrosoi valori sono confermati sia dalla strumentazione principale che da quella di back up operative in Piazza Roma proprio per assicurare continuità e precisione ai dati. In linea con quanto avvenuto anche i dati raccolti al Campus di Ingegneria di Modena e al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia”.

Cominciando dalle temperature, il valore di 24.5°C  del mese di agosto a Modena risulta certamente al di sotto della media climatica 1981-2010 (24.9°C), anche se non occorre andare molto indietro nel tempo per trovare mesi di agosto più freschi. Già quattro anni fa, nel 2010, agosto sia pure di poco (temperatura media 24.3°C) risultò più fresco di quest’anno, mentre nel 2005 e nel 2006 il mese fu decisamente più freddo, con una media in entrambi i casi di soli 23°C, ed anche il 2002 con una temperatura media di 23.8°C è stato più fresco del 2014.

Per la cronaca, al Campus DIEF di Modena la temperatura media è risultata di 23.3 °C ed anche qui agosto 2005 e agosto 2006 furono più freschi rispettivamente con 22.7°C e 22.8°C (la stazione si trovava in via Campi). Il valore di temperatura media a Reggio Emilia è risultato invece di 23.1°C.

Se agosto 2014 è solo poco sotto la media trentennale, che climaticamente costituisce il riferimento per i meteorologi, è però nettamente al di sotto della media di questo inizio del XXI secolo: tra il 2000 ed il 2013 agosto ha fatto segnare una temperatura media di 25.9°C. “Questo periodo – ci tiene a precisare Luca Lombrosonon è statisticamente significativo, anche se ci consente di cogliere meglio il rapido affermarsi del climate change in corso, caratterizzato da estati spesso calde ma anche, per così dire, contraddittorie”.

Alla luce dei dati riportati secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico dell’UNIMORE è improprio parlare di agosto come “mese autunnale”, poiché – nonostante tutto presso la stazione storica di rilevamento in Piazza Roma – sono stati 9 i “giorni caldi” (con temperatura massima oltre i 30°C), anche se l’estremo del mese (12 agosto) non è salito oltre i 32.8°C (34.2°C a Reggio Emilia e 34.5°C al Campus DIEF Modena): poco in confronto ai 36.8°C toccati lo scorso anno ed ai 37.3°C del 2012, quando al Campus del DIEF si raggiunsero punte di 38-39°C.

Tuttavia – fa notare Luca Lombrosoè notevole come da quel giorno la temperatura non ha più superato i 30°C in città, mentre sono stati superati di poco solo a fine mese e per un paio di giorni sia al Campus DIEF che a Reggio Emilia”.

Il giorno 16 poi la temperatura massima non è andata oltre i 22.6°C presso la stazione storica dell’ Osservatorio Geofisico di Modena, quando si è avuto il “pomeriggio più fresco del mese”. Giornate agostane più fresche, oltre che nel 2005 e nel 2006, scorrendo gli annali si trovano anche nel 2010 (21.8°C il giorno 5) e nel 2007 con soli 20.3°C il giorno 20.

Quanto a temperatura minime, la mattina più frizzante è stata il 17 agosto, con temperatura minima di 16.8°C in Piazza Roma e di 11.7°C al Campus DIEF, con 11.9°C a Reggio Emilia.

Quanto alle piogge statisticamente si scopre che una quantità di 25.2 mm nel mese è stata addirittura scarsa rispetto alla media mensile, che ne faceva attendere 55.6 mm stando alla media del periodo 1981-2010.

Ribadiamo, a scanso di equivoci, – avverte Luca Lombrosoche ci riferiamo a Modena città, e al solo mese di agosto. Comunque, il dato della stazione dell’Osservatorio di Palazzo Ducale è in linea con i rilevamenti raccolti al Campus DIEF (30.5 mm) e con quelli di Reggio Emilia con 48.2 mm, un po’ più abbondanti grazie al temporale del 31 agosto, le cui piogge sono giunte, arrivando da ovest, poco prima delle 24 mentre a Modena le piogge, arrivate dopo lo scoccare della mezzanotte entrano in bilancio del mese di settembre. Tuttavia sono valori comunque al di sotto del quantitativo normalmente atteso nel mese. Relativamente poca pioggia dunque, ma molte le  perturbazioni”.

Complessivamente, infatti, vi sono stati 8 giorni piovosi, intesi come presenza di precipitazioni misurabili superiori a 0 mm, a Modena centro, dove ha sede la stazione storica, e 11 al Campus DIEF e a Reggio Emilia. Piogge che però sono state molto irregolari, a causa del carattere temporalesco degli episodi, per esempio a Carpi Migliarina le piogge sono state ben più abbondanti, con 90.7 mm in ben 15 giorni piovosi (uno su due!).

Un altro dato che conferma il carattere variabile-perturbato del mese sono le ore di sole, che ammontano a sole 233.7, quando la media mensile ne avrebbe previste circa 310 effettive.

Dunque un mese bizzarro – commenta Luca Lombrosoanche se negli ultimi 15 anni abbiamo sicuramente visto di peggio, sia relativamente al caldo, sia riguardo a fresco e piogge”.

Riassumendo l’andamento dei mesi di agosto del XXI secolo, dopo il duemila troviamo 4 casi di mese rovente o torrido (2003 in particolare, ma anche 2009, 2011, 2012) e altri 5 comunque caldi (2000, 2001, 2004, 2013). Ai ben 9 casi di mesi di agosto fra caldi e roventi fanno da contraltare soli 3 casi di agosto veramente fresco, di cui due con piogge monsoniche di circa 200 mm (2002 e 2005) ed uno con scarse piogge (2006), molto simile al recente agosto 2014 con tante perturbazioni, ma con poca quantità di piogge, almeno su Modena città.

Analisi andamento estate 2014. Redatto dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico dell’UNIMORE anche un bilancio dell’estate, che in base alla serie statistica è risultata a Modena nella media tanto rispetto alle piogge che temperature.

Scomponendo i dati e raffrontando i vari mesi troviamo, invece, che l’estate 2014 è parsa decisamente “bizzarra”: nel complesso non fredda, con due sole brevi e moderate ondate di caldo, una precoce a inizio giugno quindi nella prima parte di luglio, piuttosto piovosa e con frequenti perturbazioni e, soprattutto, poco soleggiata.

Un’estate – spiega Luca Lombroso – sicuramente diversa dalle ultime, che non fa del 2014 un <anno senza estate> o un’estate <autunnale>. Quanto a fresco o piogge, andò peggio nel 2002 e nel 2005, per non parlare del 1995 e del 1989. Le sensazioni però sono falsate dalla rapidità ed estremizzazione del cambiamento del clima, viste le opposte roventi estati 2003, 2009, 2011, 2012 e 2013 per dirne alcune”.

La temperatura media stagionale (1 giugno – 31 agosto 2014) a Modena presso la stazione dell’Osservatorio Geofisico di Palazzo Ducale è stata di 24.5°C, valore in linea e addirittura leggermente sopra, alla media del trentennio 1981-2010 (24.3°C), ma inferiore a quanto ci siamo abituati dal 2000 in poi. Basta risalire al 2005 per ritrovare un’estate altrettanto temperata. Del tuto simile il 2010 (24.7°C), che replicò il valore del 2002. “Più indietro, un’estate con una media di 24.5°C – dice Luca Lombrososarebbe risultata una delle più calde fino al 1999. Addirittura se chi viveva nel XIX secolo avesse avuto un’estate come questa l’avrebbe trovata torrida, e la più calda di tutto il 1800!  Insomma, sta già succedendo quello che si temeva, ovvero che ciò che in passato era considerato caldo oggi è considerato fresco! Questa tendenza in futuro col galoppare del global warming potrà ulteriormente accentuarsi”.

Il giorno più caldo dell’anno nella stazione dell’Osservatorio di piazza Roma è stato raggiunto il 12 giugno ed il 19 luglio con 34.5°C, che paradossalmente è “il più fresco giorno più caldo” dal 2001, anno un cui non si superarono (sempre in città a Modena) i 34.4°C. Alla stazione del Campus DIEF, in periferia, riscontriamo la punta massima di 36°C è stata raggiunta il 19 luglio ed a Reggio Emilia il 12 giugno con 36.6°C. Si tratta in ogni caso di valori molto lontani da quelli della scorsa estate, allorché si misurò una punta estrema di 38.2°C in Piazza Roma e addirittura 40.4°C al Campus il 28 luglio 2013.

Analogo il discorso sui “giorni caldi”, oltre o pari a 30°C di temperatura massima; quest’anno nel trimestre giugno-luglio ne se ne sono contati 28. “Questo – fa presente Luca Lombroso –”. poteva essere del tutto normale per gli ultimi 30 anni del XX secolo, ma dal 1998 in poi tutti gli anni si è contato un numero maggiore di giorni caldi

Veniamo alle piogge: 175. 2 mm nel periodo, corrispondono ad valore poco sopra la media estiva trentennale (1981-2010) di 153.1 mm, ma i mesi estivi hanno avuto andamenti assai diversi, con piogge straordinarie a luglio (ricordiamo, 125.3 mm, 4 volte la media e il più piovoso dal 2002). Inoltre, sono stati tanti i giorni caratterizzati da presenza di precipitazioni: i giorni piovosi (con piogge maggiori o uguali a 1 mm, quindi sufficientemente apprezzabili) sono stati 18 contro una media di 13, a ciò aggiungiamo altri 11 giorni con piogge molto deboli che portano a 29 il numero di giorni in cui il pluviometro ha registrato almeno un piccolo scatto (0.2 mm).

Andò peggio nel 2002 (22 giorni con piogge >= 1 mm e 31 giorni di pioggia misurabile in estate), e in un’altra decina di estati del passato, con la più perturbata che fu nel 1896, rovinata da ben 39 giorni di precipitazioni.

L’estate ha visto, poi, la comparsa di sole per complessive 714 ore rispetto alle 1.366.5 ore teoricamente attese, astronomicamente pari al 52%.

Tentando un giudizio di sintesi delle estati del XXI secolo – riflette l’esperto Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – troviamo quasi tutte le estati veramente estreme e anomale, chi per caldo (la maggior parte), chi per pioggia (3-4 estati nelle ultime 15), alcune apparentemente fresche (oltre a quest’anno il 2002,2005, in parte 2010), ma mai come nel 1989 (Tmed 22.3°C), 1990 (22.9°C) o 1995 (23.2°C)”. Per la cronaca, l’estate più fredda a Modena risale al 1913 con soli 21.5°C di temperatura media e un solo giorno oltre i 30°C.

In particolare, dal 2000 – fanno sapere gli esperti dell’Osservatorio Geofisico dell’UNIMORE – riscontriamo ben 5 estati torride e siccitose (2003, 2009, 2011, 2012, 2013) e altre comunque calde, (2001, 2007, 2008). Le estati molto piovose sono state quattro (2000, 2002 , 2005, 2010), due delle quali (2002, 2005) quasi monsoniche.

Dal punto di vista meteosinottico – conclude Luca Lombrosoè sempre più evidente la latitanza della classica figura barica estiva, ovvero di una stagione gradevole con estate mediterranea dovuta all’anticiclone delle Azzorre. Questo lascia spazio da un lato alle espansioni dell’anticiclone africano e dall’altro alla discesa di correnti fredde e perturbate nord atlantiche. Sulla causa di questo si possono fare ipotesi, ancora da dimostrare, fra cui un possibile legame con le modifiche indotte alla circolazione generale dell’atmosfera dal ritiro dei ghiacci artici marini (amplificazione artica)”.