coca-cola-stabilimentoIn merito ai giudizi espressi pubblicamente dall’assessore Ballista del Comune di Campogalliano sulla gestione trattativa sindacale per la vertenza Coca-Cola, i sindacati Flai-Fai-Uila ritengono necessari alcuni chiarimenti.
Coca Cola ha aperto il 16 luglio una procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori di Campogalliano per cessazione di attività (prevalentemente servizi telefonici per i clienti-call center).
Questa trattativa ha portato ad un’ipotesi di accordo, siglata con i sindacati e l’azienda presso Confindustria Modena il 3 settembre scorso, approvata a larghissima maggioranza dei lavoratori l’8 settembre (40 si, 1 no, 1 astenuto) e tutto si è concluso con la ratifica dell’accordo presso la Provincia di Modena il 10 settembre

Non è la prima volta che Coca-Cola riorganizza le sue attività in Italia. In questo panorama l’accordo di Campogalliano è uno dei pochi che prevede un Piano sociale importante e un ricorso altrettanto importante alla cassa integrazione straordinaria, per nulla scontato.
La trattativa è inoltre stata fatta da tutti i soggetti legittimati alla stessa (azienda, Confindustria e sindacati), con il coinvolgimento continuo dei lavoratori che rimangono il nostro punto di riferimento.
L’approvazione da parte dei lavoratori rimane la misura per la valutazione dell’attività svolta.
Alla riuscita dell’accordo, hanno dato un importante contributo i rappresentanti delle forze politiche e delle istituzioni locali, i parlamentari modenesi con diverse interpellanze in Parlamento, nonché l’assessorato provinciale al Lavoro.

Spiace constatare che l’assessore del Comune di Campogalliano, che pure è stato costantemente informato dell’andamento della vertenza, non abbia saputo esprimere una funzione di sostegno all’accordo raggiunto, a fronte di una vertenza così delicata.

Coca Cola ha anche intrapreso unilateralmente una procedura di licenziamento collettivo che riguarda il settore commerciale con 249 esuberi su più di 1.000 addetti a livello nazionale, di cui 30 nella nostra Regione. La trattativa su questi esuberi si è svolta presso Assolombarda a Milano e la delegazione sindacale modenese ha svolto un ruolo determinante nel ritenere i contenuti di un eventuale accordo ancora insufficienti. Si è perciò spostata la trattativa a livello nazionale presso il Ministero del Lavoro, e sugli esiti della stessa i Sindacati hanno ancora numerose preoccupazioni.

(Rossano Carnevali, Flai/Cgil Modena  – Mario Gaetano Zoin, Fai/Cisl Modena  – Ennio Rovatti, Uila/Uil Modena)