ladroL’analisi alla base del Piano della sicurezza, discusso giovedì 9 ottobre dal Consiglio comunale di Modena, tiene conto di alcuni fenomeni che “vengono confermati dai dati sui reati del 2013, non disponibili al momento della definizione dei contenuti del Piano, e illustrati nell’assemblea pubblica che si è svolta all’ex cinema Principe”. Lo spiega il comandante della Polizia municipale Franco Chiari sottolineando, in particolare, come a fronte di un calo generale dei furti (8.176 nell’ultimo anno, meno 4,4 per cento rispetto al 2012, quasi 2000 in meno rispetto ai 9.818 del 2011), continua a registrarsi un aumento dei furti nelle abitazioni (926 nel 2013, contro gli 828 del 2012 e i 592 del 2011) e negli esercizi commerciali (666 lo scorso anno, erano stati 573 nel 2012).

In aumento anche le rapine: 215 quelle del 2013, rispetto alle 178 dell’anno precedente e alle 130 del 2011. In particolare, sono aumentate le rapine nelle abitazioni (12 rispetto alle 10 dell’anno precedente) e quelle sulla pubblica via, i cosiddetti scippi violenti (109 rispetto alle 93 del 2012, l’anno precedente erano state 60). In crescita anche i furti con strappo (96 contro i 72 del 2012) e quelli con destrezza (870, rispetto ai 772 del 2012).

Aumentate, pur in controtendenza, anche le rapine in banca (11 nel 2013, erano state due l’anno precedente, otto nel 2011).

I dati sono frutto di un’elaborazione della Regione Emilia Romagna su fonte ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica sicurezza.

“A fronte di un calo generale dei delitti, quindi, aumentano – spiega il comandante Chiari – alcune specifiche tipologie di reati particolarmente odiose e tali da destare allarme sociale, suscitando preoccupazione nella popolazione. Proprio per contribuire a contrastare questi fenomeni, nella prospettive della sicurezza urbana integrata, il Piano messo a punto prevede la possibilità di aumentare gli organici per garantire l’impegno nella polizia di prossimità e nel controllo del centro storico, dei quartieri e delle frazioni; l’attività h 24 per tutto l’anno; un maggior numero di telecamere per migliorare ulteriormente il sistema di videosorveglianza, anche in zone oggi non coperte; l’investimento nella collaborazione con il volontariato”.